E' qualcosa di più di un semplice servizio giornalistico, perchè è stato realizzato e montato con una sorta di sceneggiatura che ci fa toccare e vedere tutte le contraddizioni presenti nell'opera più inutile che sia stata realizzata negli ultimi cinquanta anni a Bagheria.
Una pista ciclabile dove per motivi di cui noi abbiamo già detto, ma che vengono però approfonditi anche con testimonianze e interviste dai tre giovani autori che hanno collaborato all'impresa, non potranno mai circolare biciclette; e la vicenda tempo qualche mese affonderà via via nel silenzio e nell'oblio.
Ci rimarranno purtroppo quei pericolosi dossi, ma come per i nobili decaduti la pista ciclabile sarà un titolo, e qualunque esso sia, e come i titoli nobiliari assolutamente inutile, da esibire magari nelle guide di e su Bagheria.
Ma rimarrà anche questo documento monumento all'insipienza e alla cecità di certa classe politica e dirigente nostrana.
P.S.
Abbiamo ricevuto dal geometra Rino Lisuzzo una precisazione che volentieri pubblichiamo:
il geometra Onofrio Lisuzzo è stato il progettista della pista ciclabile, progettazione che ha rispettato tutte le norme che la legge prevede per questo tipo di opera.
Il responsabile unico del procedimento (R.U.P) è stato l'arch. Paolo Mattina, mentre il direttore dei lavori è stato l'ing. Giampiero Giammanco.
Per quanto riguarda l'intervista, il personale dipendente dei comuni deve ricevere espressa autorizzazione per poterla rilasciare; ma solitamente è l'autorità politica che ha il compito di spiegare le proprie scelte.
(credits: Domenico Lo Buglio, Danila D'Amico, Mario Minarda)