Attualità

Quando il sindaco Vincenzo Lo Meo, annunciò la firma della convenzione con il commissario alla Provincia di Palermo, in cui si affidava la gestione del giardino di villa San Cataldo al comune di Bagheria, confessiamo che accogliemmo la notizia con grande scetticismo, e pensammo che si stesse confezionando  l'ennesima 'bufala' ai danni della comunità.

Ammettiamo con grande sollievo che ci eravamo sbagliati: il giardino di villa San Cataldo riapre domenica 15 dicembre, e l'impegno assunto dall'assessore Massimo Mineo, è che resterà ogni giorno aperto e disponibile, solo al mattino in questo periodo invernale, ed a partire da aprile anche nel pomeriggio.

Per ben undici anni abbiamo inseguito, dialetticamente parlando, sindaci di Bagheria, consiglieri e assessori provinciali perchè dopo la breve parentesi del 2002, sindacatura Fricano, tornassero a rendere disponibile per le comunità del territorio l'uso della villa.

Promesse, scuse e pretesti: manca la sicurezza, ci vogliono grandi lavori, un grande progetto, tanti soldi: questo ci dicevano e nel frattempo gli ambienti si degradavano, i ladri rubavano alcuni delle vasi in pietra d'Aspra, le erbacce e l'incuria la facevano da padrone.

In un paio di occasioni, il F.A.I. riuscì ad ottenere la riapertura solo per qualche giorno, ma poi tutto ripiombava nell'abbandono.

Stavolta è diverso: abbiamo visto i lavori di pulizia e di manutenzione del verde che sono stati realizzati, gli ambienti negletti e danneggiati, che sono stati radicalmente bonificati e sono pronti al riuso, i viali e il parco tornati a risplendere.

L'unica limitazione sarà la chiusura alla percorrenza di alcuni vialetti 'diagonali'.

Bagheria, ma non solo, (perchè la posizione baricentrica del parco rispetto ai comuni del territorio farà si che anche la gente di questi comuni potrà facilmente raggiungerlo), finalmente avrà un proprio parco urbano, in cui oltre alla qualità delle essenze arboree ( vi cresce anche il bambù), è l'impianto architettonico e momumentale, unico superstite nel Meridione, quello che da qualità a questa infrastruttura.

Ci sarà la Protezione civile per l' attività di vigilanza, le squadre di operai che hanno operato con i fondi del D39, c'è stato il sacrifico e l'impegno, anche economico e personale, di sindaco e assessori.

Così come non abbiamo lesinato le critiche, va reso merito stavolta al sindaco Vincenzo Lo Meo e all'assessore Massimo Mineo in primis di aver compiuto il miracolo; ma va reso merito anche a quella decina  operai che in queste settimane,  ci hanno lavorato con il cuore, consapevoli di stare rendendo un servizio alla collettività.

Domenica alle 10.00 saranno i tamburinai di Aspra a tagliare il nastro del giardino e sino alle ore 16 del pomeriggio si alterneranno, degustazione di prodotti tipici per gli adulti, per i più piccoli anche pop corn e zucchero a velo, animazione per bambini, Peppa Pig e gonfiabili, visite guidate dai ragazzini apprendisti 'Ciceroni', musica natalizia con le zampogen ed una mostra fotografica, visita della cosiddetta camera dello scirocco.

Insomma il 15 dicembre 2013 sarà per Bagheria una data da scrivere in rosso sul calendario.

Anche perchè a differenza delle altre volte , il lunedì, martedì e mercoledì successivi, e tutti gli altri giorni a seguire, nel giardino di villa San Cataldo si potrà tornare, per trovare un pò di pace, tanto verde, per ammirare e per vivere l'arte.

Si è conclusa la prima fase del progetto “Ambiente e cittadino”, “InRete Insieme Responsabili per il Territorio”, con la realizzazione di seminari formativi destinati ai docenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e ai futuri operatori dei CEA, Centri di Educazione Ambientale, che verranno istituiti presso i comuni Bagheria, Altavilla Milicia, Casteldaccia, Lercara Friddi e Baucina.

Gli incontri si sono tenuti il 9 e il 10 dicembre presso l'Auditorium dell'ITES “L. Sturzo” di Bagheria e l'11 dicembre a Lercara Friddi nell'Istituto Comprensivo Lercara – Castronovo, per la durata di 12 ore complessive.

altDurante gli incontri sono state introdotte le quattro tematiche del progetto: ambiente (qualità dell'aria, inquinamento atmosferico); energia (fonti fossili, effetto serra e cambiamenti climatici, risparmio ed efficienza, fonti rinnovabili); salute (effetti dell'inquinamento sulla salute, aspetti sanitari, attività motoria e sedentarietà) e società (sicurezza, senso civico e socialità). Tali argomenti saranno oggetto dei 50 laboratori destinati agli studenti che si terranno nelle scuole da febbraio e maggio 2014. 

I seminari sono stati un'opportunità di formazione e di confronto anche su numerosi altri temi che interessano la sostenibilità ambientale, come ad esempio l'adozione e la diffusione di buone pratiche quotidiane e la Strategia Rifiuti Zero.

Il progetto Ambiente e cittadino non si rivolge solo agli studenti, ma anche ai cittadini, alle amministrazioni e alle imprese dei 18 Comuni delle coalizioni PIST 23 “Reti Urbane e Territoriali Sostenibili Metropoli Est e Valle del Torto” e PISU “Bagheria: Baarìa l’altra città”, ed è finanziato nell’ambito del PO FESR 2007/2013 - Asse VI Sviluppo Urbano Sostenibile - Linea di Intervento 6.1.3.6.

Oltre ai seminari e alle 50 azioni di formazione nelle scuole, il programma prevede molte altre attività. Tra aprile e maggio 2014, si realizzerà un Roadshow, un'azione itinerante per i 18 comuni del comprensorio del PIST finalizzata alla promozione e alla divulgazione dei temi ambientali del progetto, mentre tra marzo e giugno 2014 saranno realizzati 2 Convegni, uno dedicato agli acquisti verdi per le pubbliche amministrazioni, l'altro alle buone pratiche di sostenibilità, rivolto a tutta la cittadinanza. Quest'ultimo appuntamento coinciderà con il termine delle attività progettuali, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, il 5 giugno 2014.

Tutte le azioni del progetto sono curate dall'ATI composta dalla Cooperativa Atlantide (capofila), dalla Cooperativa Anima Mundi e da ORSA.

Per informazioni: www.ambientecittadino.it e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

Sembra essere questo il messaggio che arriva dalla straordinaria manifestazione studentesca di oggi, allorchè circa 1.500  giovani, almeno nella fase in cui il corteo partendo dal Liceo Scientifico ha sfilato per via Papa Giovanni XXIII, via Diego D'Amcio, corso Umberto, corso Butera per arrivare alla villa dei Branciforti- Butera, oggi Palazzo di città.

Corteo rumoroso , allegro e colorato quello cui hanno dato vita gli studenti delle scuole superiori cittadine; assieme allo 'Scientifico' che è stato in qualche modo l'anima della iniziativa, c'erano l'ITES 'L.Sturzo', il classico 'Fr.sco Scaduto' e il Liceo artistico 'R.Guttuso': slogan, saltelli, e sit-in finale in attesa che qualcuno dell'amministrazione venisse ad ascoltare i ragazzi.

'Nè rosso, nè nero, ma libero pensiero' uno degli slogan più  'laici' e più originali, e poi la cantilena da stadio 'Siamo noi, siamo noi, gli studenti quelli veri siamo noi', per finire con il famoso slogan del maggio francese del 1968, 'Ce n'est qu'un debut, continuons le combat' , (che ai tempi aveva un altro sapore), riletto oggi con  'Se non cambierà, lotta dura sarà', che in fondo traduce il sessanttottino milanese 'Lotta dura, senza paura'.

Complice anche la bella giornata, non sono tantissimi quelli che arrivano al traguardo di palazzo Butera ed hanno la pazienza di attendere l'assessore alla P.I., però è importante che la manifestazione si sia fatta e sia riuscita, anche perchè affrontando temi 'spinosi' era facile dividersi.

Ormai le lotte studentesche di novembre e dicembre sono una sorta di rituale, però a nostro avviso utili e fondamentali per la formazione complessiva di un individuo; il senso dell'organizzazione, del senso di forza che ti dà vedere tanta gente che protesta, della contiguità con 'le divise', della centralità non solo 'geografica' che si assume in queste circostanze, della consapevolezza che l'uso degli strumenti della democrazia non è un passatempo ma un diritto-dovere da coltivare e da difendere.

Non ci è parso neanche corretto che, pur essendo stati informati della protesta, nessuno degli amministratori si facesse trovare già nelle sede istituzionale, pronto ad ascoltare le rimostranze degli studenti. Intorno alle 12 è arrivato l'assessore Antonio Scaduto che ha ricevuto una delegazione di manifestanti.

Forse perchè, come dicevamo nel titolo, questo movimento studentesco cambia pelle, e non parla più  solo di problemi legati alla scuola e all'insegnamento: ci sono certo tra le doglianze le condizioni di alcune infrastrutture di accesso, per es. allo Scientifico, la inadeguatezza delle attrezzature, i tagli del governo che impoveriscono l'offerta formativa dei vari istituti, ma i giovani esprimono anche giudizi e considerazioni sul contesto territoriale nel quale si studia, ma soprattutto si vive.

Le condizioni della raccolta dei rifiuti, le strade, i servizi carenti o inesistenti, e dulcis in fundo, anche l'inopinato e precipitoso recepimento della sentenza della Corte costituzionale, che ritenendo non validi i tagli sulle indennità del decreto Monti, ha consentito di riportare i livelli precedenti dei compensi degli amministratori, incrementandoli del 30%.

E colpiva anche la corretta informazione che fornivano i ragazzi: non è stato certo la delibera votata dalla giunta un atto fuorilegge, dicono,  ma  nelle attuali condizioni sicuramente  inopportuno.

Come dire, studenti sì, ma prima cittadini.

Il gruppo di lavoro “Urbanistica e mobilità” del Circolo Sel di Bagheria ha presentato al Comune alcune osservazioni al nuovo piano regolatore a salvaguardia del centro storico e della costa. Il giardino comunemente inteso di Palazzo Favazzi, piazza Indipendenza e la costa di Aspra sono infatti al centro di tre osservazioni presentate dal gruppo insieme all'associazione Bàriot.

Gli architetti Claudia Granata, Barbara Lino, Alessandro Morreale con la collaborazione dell'architetto Antonio Belvedere, hanno contestato al nuovo PRG la destinazione di “Area destinata a parcheggi” di una zona comprendente uno dei più antichi giardini della città che sorge in zona via Quattrociocchi e che – per prossimità e pregio delle sue piante – si presume fosse parte del vicino storico Palazzo Favazzi del XVIII secolo.

La nuova destinazione urbanistica come parcheggio prevista dal Piano osserva il gruppo - renderebbe impossibile preservare tanto la valenza paesaggistica quanto quella storica dell’area, privando il quartiere di uno dei pochi polmoni di verde conservatisi entro un tessuto residenziale compatto e soggetto ad un elevato carico di traffico automobilistico, sproporzionato rispetto alle sezioni stradali”.

Altra contestazione è rivolta alla destinazione di piazza Indipendenza in “area per parcheggi”; scelta inopportuna data la centralità della piazza e la sua posizione all'interno del tessuto saturo e più trafficato del centro storico. Piazza Indipendenza è una delle poche occasioni rimaste per la creazione di uno spazio pubblico di qualità.

Il gruppo chiede quindi il cambio di destinazione da area parcheggio a piazza verde con la possibilità di localizzare strutture “leggere” per chioschi, piccolo commercio, artigianato oltre ad un eventuale parcheggio ipogeo.

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Proposte costruttive arrivano anche per il tratto di costa che va da Aspra a Santa Flavia, classificata per buona parte dal nuovo strumento urbanistico come “parti di territorio destinate ad uso agricolo”; senza tenere conto della forte vocazione turistica e ricreativa della zona. Queste le proposte alternative per l'area:

- individuazione di ulteriori passaggi pubblici a mare sul tratto costiero che va da cala dell’Osta al Sarello.

- parcheggi in corrispondenza delle discese a mare esistenti e in progetto;

 - potenziamento del mezzo pubblico o di forme di mobilità alternative, di una pista ciclabile che continui quella già esistente su corso Baldassare Scaduto;

- aree panoramiche per la sosta e piazzole per il bike-sharing e per l’utilizzo di navette non inquinanti.

Altre  occasioni da non sprecare sarebbero la dotazione della costa di  servizi di natura culturale che potrebbero essere accolti nelle  strutture e nei terreni confiscati e la dotazione di servizi per l’ingresso al Parco di Monte Catalfano dalla strada Litoranea in  modo da rendere l’ingresso realmente funzionante.

 

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