Cambia pelle il movimento degli studenti: 'prima che studenti siamo cittadini' - di Angelo Gargano

Cambia pelle il movimento degli studenti: 'prima che studenti siamo cittadini' - di Angelo Gargano

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Sembra essere questo il messaggio che arriva dalla straordinaria manifestazione studentesca di oggi, allorchè circa 1.500  giovani, almeno nella fase in cui il corteo partendo dal Liceo Scientifico ha sfilato per via Papa Giovanni XXIII, via Diego D'Amcio, corso Umberto, corso Butera per arrivare alla villa dei Branciforti- Butera, oggi Palazzo di città.

Corteo rumoroso , allegro e colorato quello cui hanno dato vita gli studenti delle scuole superiori cittadine; assieme allo 'Scientifico' che è stato in qualche modo l'anima della iniziativa, c'erano l'ITES 'L.Sturzo', il classico 'Fr.sco Scaduto' e il Liceo artistico 'R.Guttuso': slogan, saltelli, e sit-in finale in attesa che qualcuno dell'amministrazione venisse ad ascoltare i ragazzi.

'Nè rosso, nè nero, ma libero pensiero' uno degli slogan più  'laici' e più originali, e poi la cantilena da stadio 'Siamo noi, siamo noi, gli studenti quelli veri siamo noi', per finire con il famoso slogan del maggio francese del 1968, 'Ce n'est qu'un debut, continuons le combat' , (che ai tempi aveva un altro sapore), riletto oggi con  'Se non cambierà, lotta dura sarà', che in fondo traduce il sessanttottino milanese 'Lotta dura, senza paura'.

Complice anche la bella giornata, non sono tantissimi quelli che arrivano al traguardo di palazzo Butera ed hanno la pazienza di attendere l'assessore alla P.I., però è importante che la manifestazione si sia fatta e sia riuscita, anche perchè affrontando temi 'spinosi' era facile dividersi.

Ormai le lotte studentesche di novembre e dicembre sono una sorta di rituale, però a nostro avviso utili e fondamentali per la formazione complessiva di un individuo; il senso dell'organizzazione, del senso di forza che ti dà vedere tanta gente che protesta, della contiguità con 'le divise', della centralità non solo 'geografica' che si assume in queste circostanze, della consapevolezza che l'uso degli strumenti della democrazia non è un passatempo ma un diritto-dovere da coltivare e da difendere.

Non ci è parso neanche corretto che, pur essendo stati informati della protesta, nessuno degli amministratori si facesse trovare già nelle sede istituzionale, pronto ad ascoltare le rimostranze degli studenti. Intorno alle 12 è arrivato l'assessore Antonio Scaduto che ha ricevuto una delegazione di manifestanti.

Forse perchè, come dicevamo nel titolo, questo movimento studentesco cambia pelle, e non parla più  solo di problemi legati alla scuola e all'insegnamento: ci sono certo tra le doglianze le condizioni di alcune infrastrutture di accesso, per es. allo Scientifico, la inadeguatezza delle attrezzature, i tagli del governo che impoveriscono l'offerta formativa dei vari istituti, ma i giovani esprimono anche giudizi e considerazioni sul contesto territoriale nel quale si studia, ma soprattutto si vive.

Le condizioni della raccolta dei rifiuti, le strade, i servizi carenti o inesistenti, e dulcis in fundo, anche l'inopinato e precipitoso recepimento della sentenza della Corte costituzionale, che ritenendo non validi i tagli sulle indennità del decreto Monti, ha consentito di riportare i livelli precedenti dei compensi degli amministratori, incrementandoli del 30%.

E colpiva anche la corretta informazione che fornivano i ragazzi: non è stato certo la delibera votata dalla giunta un atto fuorilegge, dicono,  ma  nelle attuali condizioni sicuramente  inopportuno.

Come dire, studenti sì, ma prima cittadini.