Opposizione al P.R.G. in merito a turismo, porto e fascia turistica costiera di Aspra - di P.Galioto

Opposizione al P.R.G. in merito a turismo, porto e fascia turistica costiera di Aspra - di P.Galioto

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Al sindaco del comune di Bagheria, all'Ufficio di Piano regolatore

Il sottoscritto Galioto Pietro nato a Roma il 23 Gennaio 1973 e residente in Bagheria via S.Isidoro.Monte 3, fra i promotori del recente gruppo di riqualificazione su Aspra, socio del Rotary Club di Bagheria, presidente dell’Associazione Aspratango, già partecipe e attiva al processo del piano, con proprie direttive accolte (3 sulle 12 complessive) e in particolare quella riferita al turismo; unico opinionista/politico (non consigliere) che abbia espresso da sempre e con coerenza linee politiche TRASPARENTI di sviluppo (anche attraverso il profilo facebook “Costruire Bagheria”), prendendo visione del PRG adottato (Del. Comm. ad Acta n.74 del 09/10/2013, pubblicato nella G.U.R.S. in data 08/11/2013);


PREMESSO che
- nelle direttive l’unica nuova forma di sviluppo esplicitata è quella turistica riportata nella delibera n.1, ma che non si è specificato a quale forma e caratteristica di flussi turistici ci si dovesse riferire (benché nella originaria proposta protocollata, poi purtroppo modificata, di “Aspratango” si era parlato di Turismo per Eventi), e che solo nella relazione si riscontra che si specificano altre considerazioni e obiettivi definiti “amministrativi” in merito (cap.6); in quanto per gli altri settori economici e connessi allo sviluppo, nelle direttive, si era considerato solamente e in modo esplicito un “allargamento” delle zone destinate ad attività produttive (direttiva n.9), non citando nessun’altra meritevole di analogo interesse;
- la locazione del porto è stata supportata dalle delibere, citate nella relazione allegata (cap.9.1) sia da parte della giunta municipale che dal consiglio di circoscrizione, su proposta dell’allora unico tecnico interpellato che ne aveva comunque limitato la scelta a solo due siti, escludendo purtroppo altre localizzazioni che avrebbero invece avuto un minore impatto ambientale, nonché una maggiore apertura e fruibilità territoriale;
- la legge regionale principale in merito al turismo è la n. 27 del 6 Aprile 1996 e che non esiste ancora un testo unico per il settore della Regione Siciliana, ma che vi è comunque una prassi dove si richiede una destinazione specifica per le progettazioni di area vasta esterne ai centri urbani, in quanto doverose di una lottizzazione con lotto minimo; e invece si suole inglobare quelle interne (o ai margini) del centro urbano nelle aree residenziali contigue per le quali viene previsto un intervento diretto in uniformità giuridica e paesaggistica al contesto residenziale in cui si trovano inseriti;
- sulle analisi delle esigenze turistiche, benché relazionate in base a percentuali e statistiche, è mancata una più accurata e realistica sintesi (che vada oltre i generici proclami politici), e ancor meno “partecipata”, non essendo stata neppure accolta e resa realmente “sostenibile” nessuna “trasparente” richiesta di variante avvenuta negli anni da parte dei soggetti imprenditoriali del settore, che hanno protocollato più volte precise volontà di programmazione con ISTANZE allo sportello SUAP (in variante, come consentito in modo trasparente dagli opportuni moduli predisposti), seguite anche da più esplicite proposte e richieste di “partecipazione” a tutt’oggi ignorate (ripresentate con altre osservazioni);

altOSSERVA (ai sensi della L.R. 71/78) che:

- è limitante e soffocante per le iniziative del settore prevedere un'unica sola vasta area per lottizzazioni di attività turistiche, ancor più perché non è stata concordata e definita a priori alcuna “strategia” e definizione seria dei flussi e del ruolo che così ampie aree potrebbero avere;

- la possibilità di avviare progetti concreti in tale area vasta è comunque subordinata alla realizzazione di una nuova viabilità ancora da realizzarsi, congiuntamente ai servizi a rete connessi, con una ovvia e non prevedibile dilazione temporale;

- risultano neppure “sostenibili” economicamente e in contrasto con l’uniformità e la conformità delle zone, gli interventi già suggeriti e richiesti in centro urbano non avendoli opportunamente accorpati alle zone residenziali attigue (in contrasto con la prassi dei Prg della Regione Siciliana);

- Bagheria è della Regione Siciliana, e che quindi è doveroso anche per in merito al Turismo fare riferimento alla prassi e alla legislazione Siciliana e non a quella della Regione Lombardia, benché non citata espressamente, ma di cui al testo unico citato L.R. n.15 del 16.07.2007;

- l’attuale dislocazione del porto distrugge ed elimina qualsiasi effetto paesaggistico del lungomare di Aspra e panoramico sul golfo e su Palermo in particolare, costituendo di fatto una barriera paesaggistica fra il nucleo urbano di Aspra e il mare, e in contrasto con quello che era stato invece sottolineato nella relazione stessa come una risorsa per il rilancio turistico e paesaggistico della borgata marinara (e come tale stupisce che possa avere dato adito ad una Valutazione Ambientale Strategica positiva), e tra l’altro qualora si riescano davvero a recuperare tutti i servizi a terra richiesti;

- si potrebbe anche prevedere una vasta (benché non unica) zona TURISTICA e SPORTIVA di interesse e di dimensionamento metropolitano nella zona proposta, se però supportata ipotizzando un nuovo approdo (qualora non si trasferisca il porto stesso più ad Ovest) in corrispondenza dello stesso campo sportivo, e in coerenza con altri eventuali potenziamenti degli impianti sportivi previsti con progetti che già risultano avanzati. Infatti solo ciò potrebbe giustificare la scelta di un’ampia estensione della fascia turistica prevista per un turismo per eventi sportivi legati al mare, e non riferita ad una ormai utopica fruizione pseudo-balneare (sicuramente non appetibile per i turisti) interna al golfo di Palermo, posta fra gli scarichi dei depuratori di Palermo e Bagheria, oltre che di quelli dei paesi che confluiscono nel fiume Eleuterio. Aggiungiamo che potrebbero realizzarsi anche eventuali uniche passeggiate “fronte mare”, che dal più libero e paesaggistico lungomare di Aspra (da riprogettare) e che potrebbero estendersi facilmente e opportunamente fin lì, e/o lungo la scogliera con opportune previsioni di più aree a parcheggio;

- il complesso di Villa Cattolica, posto lungo l’asse della strada Statale 113, nonché prossimo al centro urbano e alla stazione ferroviaria, e con il contesto e la localizzazione di nuove aree a destinazione culturale, anche lungo il viale Sant’Isidoro (già urbanizzato), rimane uno dei principali contesti per la vocazione turistica;

- la violazione della direttiva sul turismo, annullandole il valore e l’effetto, risulta non solo dannosa per la città e grave per la “democraticità” di piano (non-tecnocratica!), ma ancor più ritorna a subordinare il “turismo” ad altre meno esplicite finalità del piano, visto tra l’altro:
- i dettagli che si sono avuti nel ridefinire la varietà e le trasformazioni delle nuove zone B (con le relative conseguenze in termini di dimensionamento e di nuovi servizi da prevedere a carico della collettività);
- che prevede altre forme di espansione di altre attività (tuttavia non citate come prioritarie nelle direttive);
- che manca contestualmente di affrontare la riqualificazione dei i nuclei urbani sparsi (con più case contigue), ancor più se di origine abusiva di autorealizzazione di “generazioni di bagheresi”;
- che manca contestualmente di affrontare la stessa riqualificazione della scogliera di Mongerbino e il recupero delle discese a mare o di altre aree demaniali pericolosamente ignorate (o inglobate) dal “Sarello” in poi;
- che benché abbia proposto di migliorare la viabilità esterna, anche con i nuovi assi e lo svincolo autostradale (in coerenza con la direttiva n.10)e sebbene mancante un collegamento diretto come prolungamento di via Dante, non abbia affatto risolto i nodi di traffico locale (interni ai centri urbani) e soprattutto quello dell’attraversamento Est-Ovest della frazione di Aspra (direttiva n.5, purtroppo anch’essa modificata da quella originariamente proposta da Aspratango).

altE pertanto se qualora per i motivi di cui sopra, non si:

- riconoscano altre aree magari contigue ai complessi delle ville, lungo viabilità già esistenti, prossimi ad altre aree culturali che potrebbero incoraggiare un realistico turismo, anche e soprattutto in accoglimento di altre osservazioni proposte;
- recuperi la fattibilità per le aree interne ai centri urbani, come è d’uso nei PRG e nella prassi Siciliana (e non della Regione Lombardia!) accorpandoli alle aree residenziali attigue (anch’esso accogliendo in toto altre osservazioni in merito!);
lo SVILUPPO TURISTICO è da considerarsi IMPOSSIBILE e IMPRATICABILE, alimentando palesemente un grave “falso ideologico”, come ennesima “beffa”, per il settore a Bagheria, l’urbanistica siciliana e la democrazia (non tecnocratica) in generale, proprio perché in contrasto con ciò che legittimamente espresso prioritario nelle direttive;

e ci si OPPONE (ai sensi della L.R.71/78) e si CHIEDE che il PIANO VENGA RIVISTO per INTERO,

perché non corrispondente alle direttive, e soprattutto perché richiederebbe una più serena ridefinizione delle strategie e del dimensionamento complessivo delle aree turistiche che debbano interessare le diverse zone territoriali e la loro fruizione, partendo da una ridefinizione delle risorse e dei flussi turistici, che affronti realisticamente e strategicamente il settore, secondo una prassi “PARTECIPATA” e una impostazione Siciliana.

Bagheria, lì 08/12/13 Firma  Pietro Galioto

 

N.B. Dopo la pubblicazione delle osservazioni presentate da Legambiente e Movimento 5 stelle, pubblichiamo l'opposizione-osservazione dell'operatore turistico Pietro Galioto. Nei prossimi giorni pubblicheremo l'articolata e complessa Osservazione dell'Associazione 'Nuovi bagheresi' ( redazione bnews)