Attualità

L’ufficio tributi interviene sulla questione del ricorso di alcuni contribuenti in merito a alla tassa dei rifiuti solidi urbani 2011, chiarisce che, ad oggi, è stato comunicato da parte della Commissione tributaria di Palermo solo un avviso di trattazione per i ricorsi pendenti.

Di fatto in seguito alla formazione del ruolo 791/2011 emesso dopo l’approvazione della delibera di Giunta municipale n.9 del 31 agosto 2011 che deliberava appunto gli aumenti delle tariffe tarsu per il 2011, 350 contribuenti presentarono ricorso in Commissione Tributaria di Palermo per l’annullamento dell’iscrizione al ruolo, ritenendola illegittima e motivando che gli aumenti tariffari erano stati deliberati dalla Giunta.

In seguito fu emessa sentenza a favore dei contribuenti ed il Comune si è costituito contro la sentenza emessa dalla commissione provinciale presso la Commissione regionale di Palermo.

Contestualmente sono pervenute all’ufficio tributi richieste di annullamento delle cartelle esattoriali da parte sia di contribuenti che della Co.Di.Cons sostenendo di aver vinto il ricorso in commissione tributaria.

L’ufficio tributi, diretto dalla responsabile Giovanna Zizzo, comunica che quanto sostenuto non risulta avere fondatezza; anzi sulla base delle ricerche effettuate presso il sito web cui il Comune di Bagheria accede presso la Commissione Tributaria di Palermo risulta che 9 ricorsi non sono depositati, 4 sono stati già respinti dalla Commissione tributaria perché inammissibili e 76 riscorsi sono state assegnati alle sezioni della Commissione Tributaria ma ancora non risultano fissate le date per la relativa trattazione.

L’ufficio inoltre aggiunge che da accertamenti effettuati presso la Serit risulta che alcuni contribuenti che avevano presentato ricorso, ad oggi 5, hanno versato già l’imposta dovuta.

m-m.

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria

Lo sappiamo e ne abbiamo piena consapevoleza che sollevare certe questioni è come quel naufrago che affida alla classica bottiglia il messaggio di soccorso. Chissà se, e quando, qualcuno ritroverà quella richiesta di aiuto, ma allora sarà forse troppo tardi. Così è per Bagheria.

Ci stiamo abituando ad una città che ogni giorno di più mostra le crepe di una costruzione abbandonata a sè stessa.

Buche, anzi vere e proprie voragini: quella che mostriamo nella foto è profonda almeno una trentina di cm., e si trova  in via Senofonte in vicinanza dell'incrocio con via Joe Lo Bue, ed è pericolosissima anche se affrontata da 'fermo'.

Un motociclista o un automobilista distratto se la prendesse in pieno ed a velocità cittadina ne avrebbero  serie conseguenze e non solo sui mezzi: ma quella della foto è solo un campione di quanto c'è in via Città di Palermo, in via Dante, per citare le strade più centrali; pensate quindi cosa può succedere nelle strade meno importanti e frequentate.

altDi recente ci viene segnalata una seria frana sulla vicinale S.Isidoro Monte, su corso Baldassare Scaduto, per una cinquantina di famiglie unica strada di accesso alle loro abitazioni: se si dovessero verificare nelle prossime settimane piogge abbondanti potrebbe accadere una tragedia e poi saremmo a gridare al destino e alla fatalità.

Abbiamo detto e ripetuto che le strade ridotte in queste condizioni continuano a pesare sulle casse comunali, e quindi sulle tasche dei cittadini, per le continue richieste di indennizzo avanzate, e riconosciute, a chi ne riceve un danno, almeno dieci volte il costo della loro riparazione. Ma nessuno sembra farci caso

Ed ancora la rete idrica colabrodo: interventi di manutenzione omessi o in ritardo fanno perdere a mare un bene prezioso come l'acqua, oltre a provocare disagi.

Per non parlare di fognature intasate ad Aspra e altrove che rendono la vita impossibile a decine e decine di famiglia.

Ma nessuno sembra farci caso: 'mancano i soldi' è il ritornello che sentiamo ripeterci ormai da anni.

E' vero: ma se state bene attenti i soldi non mancano per liquidare, sempre tempestivamente e puntualmente, circa un milione di euro l'anno per indennità e rimborsi a sindaco, assessori e consiglieri.

'Sinu a quannu rura è furtuna', pare essere diventato il passaparola tra i politici.

Avete assolutamente ragione: divertitevi sin quando i bagheresi ve lo consentiranno.

Domenica 26 gennaio ha preso il via nel parco di Villa SanCataldo il laboratorio di potatura, innesto e sistemi di irrigazione. 

Alle ore 9.00 si sono riuniti davanti i cancelli oltre cinquanta partecipanti non solo bagheresi ma provenienti anche dai comuni vicini, qualcuno pure da Termini Imerese. 

Entusiasmo e partecipazione da parte di tanti, soprattutto giovani, che con la loro presenza hanno voluto testimoniare il forte interesse per i contenuti e gli obiettivi del corso.

Il laboratorio è stato fortemente voluto dall’assessore alle Politiche Ambientali, Massimo Mineo, che ne ha affidato la gestione al professore Luigi Rizzo.

altIl professore Rizzo, insegnante dell’ ”I.T.E.S. Don Luigi Sturzo” ‘ è un cultore della materia sia perché custode del patrimonio esperienziale che la sua famiglia gli ha trasferito sia perché costantemente impegnato ad esercitare il mestiere antico di “arrimunnaturi” e non solo. Non è quindi un esperto in senso accademico ma lo è nella sostanza, e lo ha dimostrato alla prima giornata di corso dove tecnica, cultura, economia, tradizione e capacità di coinvolgimento sono stati ingredienti di un mattinata che ha raccolto il gradimento da parte di tutti gli intervenuti.potatura

Saia, ringata, salibbra, sancisuca” sono stati solo alcuni dei suoni dialettali, parole arabe e ricordi antichi che hanno tambureggiato per tutta la mattinata tra aneddoti e storie di vita vissuta.

Con questo laboratoriodichiara l’assessore Mineovogliamo ottenere un duplice obiettivo. Da una parte recuperare mestieri che rischiano di scomparire trasferendo ai giovani nuove prospettive che possono tradursi in rinnovate progettualità di lavoro che in tante parti del mondo stanno trovando interessanti riscontri. Dall’altra recuperare un agrumeto che da troppo tempo è lasciato nell’abbandono più totale riportando agli antichi fasti una delle risorse naturali ed architettoniche di cui la nostra comunità e non solo si è recentemente riappropriata”.

Il laboratorio proseguirà ogni domenica mattina ed è aperto a quanti interessati. Questi mesi verranno dedicati alla potatura degli alberi di mandarini ed arance, verso maggio si passerà alla potatura degli alberi di limone ed agli innesti, così come verrà curato un corso per i sistemi di irrigazione.

Nelle prossime settimane, invece, verranno organizzati dall’amministrazione comunale degli incontri tematici finalizzati alla stesura di una programmazione a breve, medio e lungo termine per Villa San Cataldo.

altIl parco di Villa San Cataldo – dichiara ancora l’assessore Massimo Mineo è un sito che porta con se grosse potenzialità che vanno solo valorizzate. Questo spazio deve diventare e rimanere un luogo di partecipazione e compartecipazione. Non avere risorse economiche non può e non deve diventare un ostacolo ma piuttosto uno stimolo a ricercare risorse alternative e collaborazioni che possano condurre ad importanti risultati. Guardo a questo luogo come ad una piccola e nuova agorà dove ritrovare la forza di una cultura sopita ed importanti prospettive”.

In fase di pianificazione, infine, la festa di primavera prevista intorno a metà aprile e che vede tra i siti che accoglieranno i diversi eventi anche e soprattutto il giardino di Villa San Cataldo.

 

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria

La notizia che entro febbraio sul corso Umberto a Ficarazzi verrà impedito il transito ai mezzi pesanti superiori alle cinque tonnellate, provvedimento da tanti accolto positivamente (e lo confesssiamo anche da noi), ha invece fatto fare un salto sulla sedia  all'assessore al traffico del comune di Bagheria, Antonio Scaduto, e al comandante della nostra Polizia municipale, Costantino Di Salvo. 

Il perchè è facilmente comprensibile: impedire ai mezzi pesanti di attraversare Ficarazzi vuol dire inevitabilmente dirottarli su Bagheria, visto che l'alternativa che si propone ai conducenti  dei mezzi è quella di usare come by pass il tratto autostradale, con inevitabile 'carico' in più di mezzi pesanti nel nostro comune, che intaseranno il traffico già caotico di suo di via Città di Palermo.  

Abbiamo appreso che queste rimostranze e la netta contrarietà per questo provvedimento  sono state rese note oggi ai cugini ficarazzesi durante un incontro cui ha partecipato l'assessore Antonio Scaduto ed esponenti della Polizia Municipale da un alto e dall'altro il comandante dei vigili di Ficarazzi, responsabile tecnico del provvedimento, Filippo Oliveri.

I rappresentanti bagheresi hanno detto senza mezzi termini che mai e poi mai subiranno passivamente questa decisione, che, se da un canto dà un sollievo a Ficarazzi, dall'altro condanna Bagheria a sopportare volumi di traffico di gran lunga superiori rispetto a quelli attuali.

Non solo, ma il tratto di corso Umberto che attraversa Ficarazzi è a tutti gli effetti un tratto della Strada Statale 113: pensare  di interdire perennemente il traffico sia pure a mezzi pesanti con un provvedimento amministrativo di un comune non solo è inaccettabile, ma esorbiterebbe dalle competenze e dai poteri del comune.

Il comandante Oliveri, che pure si è detto disponibile ad un confronto, ha in qualche modo giustificato la decisione con una forte pressione dell'opinione pubblica locale.

Per questo è stato deciso di aprire nei prossimi giorni 'un tavolo tecnico' attorno a cui siederanno rappresentanti dei due comuni, che affronterà tutti gli aspetti legati a questo problema.

In effetti la domanda da porsi, e a cui può essere data una risposta solo attraverso uno studio e una indagine approfondita sul campo è : 'Da dove provengono quei mezzi pesanti che attraversano Ficarazzi ?'

Non è pensabile che siano mezzi che provenendo da località distanti da Bagheria lascino l'autostrada e attraversino Ficarazzi, bensì ( almeno per il traffico verso Palermo)  che si tratti di un traffico locale di mezzi pesanti che provenendo dai comuni vicini a Bagheria utilizzino la strada statale che attraversa Ficarazzi, trovandola più comoda per raggiungere il porto o la zona Nord della città di Palermo.

 Da capire anche le 'motivazioni' che spingono  i mezzi pesanti che, provenendo dalla città, attraversano Ficarazzi in direzione di Bagheria.

Sono però solo ipotesi: la strada giusta è, pensano i responsabili della viabilità e del traffico a Bagheria, che prima di prendere una decisione così importante ci si confronti con quanti hanno titolo e diritto, e Bagheria è tra questi, di potere esprimere una opinione.

Sembra di capire però sin d'ora che Bagheria difficilmente accetterà che il provvedimento già preso dalle autorità di Ficarazzi diventi esecutivo. 

 

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