Attualità

Ormai la sentenza è stata pronunciata ed ha gettato nello sconforto e nellla rabbia i 32 contrattisti che attendevano oggi la risposta dalla competente commissione del Ministero degli interni che si occupa dei comuni in dissesto: pare, stando alle indiscrezioni - che la pratica istruita dalla dr.ssa Tonelli fosse stata portata in sssise con un parere positivo: ma questo non è bastato.

La Commissione plenaria ha stroncato le speranze  di 32 famiglie, che speravano ardentemente in un ritorno al lavoro: non è ancora chiaro se ci potrà essere un 'terzo tempo', ma inevitabilmente a questo punto i tempi si dilateranno ed il panorama diventerà sempre più confuso e incerto.

Che le cose non andassero per il verso giusto si era percepito già in mattinata, visto che gli interessati seguivano quasi in diretta l'andamento della riunione, e circa un'ora fa quando l'assessore alle Finanze Laura Maggiore ha incontrato il dirigente di settore, il dado era già tratto.

Uno dei motivi che avrebbe spinto la Commissione a dare una risposta negativa, si parla sempre in base ad indiscrezioni arrivate da Roma, sarebbe stato il parametro relativo ai pagamenti dell'Ente: da tempo la comunità europea segnalava qesta grave anomalia degli Enti locali italiani che pagavano dopo due-tre anni i fornitori di beni e servizi.

E' stato pertanto adottato e reso obbligatorio il parametro 90, che vuol dire che un ente locale, se è in salute,  deve pagare i propri fornitori entro 90 giorni; quando il comune di Bagheria mandò al Ministero la cosiddetta documentazione integrativa, il parametro di riferimento era superiore a 117; e tra l'altro in questo momento questo parametro, per una serie di motivi contingenti ( la mancata erogazione dell'anticipazione da parte di Montepaschi) è anche peggiorato, superando ampiamente quota 384, cioè i creditori vengono pagati mediamente dopo 384 giorni.

Questo sforamento ha però una giustificazione tecnica che regge: lo scorso anno l'amministrazione non sapendo a quale data sarebbe stata determinata dall' O.S.L.,(organismo straordinario di liquidazione) nominato l'11 dicembre 2014, la massa passiva, aveva smesso di procedere alla liquidazione delle fatture del 2013, nel dubbio che queste somme sarebbero state appunto computate come massa passiva del dissesto, e si era pertanto dedicata a mettersi al passo con i pagamenti delle fatture del 2014.

Quando si è saputo che il dissesto 'vigeva' al 31.12.2012, le fatture del 2013 sono risultate scoperte dal punto di vista della norma del rispetto dei tempi di liquidazione: l'estrema speranza è che con l'anticipazione della banca che funge da tesoriere del comune  e con altre risorse regionali, si riesca a scendere, dopo avere liquidato le spettanze di fornitori di beni e servizi, sotto il parametro 90; ed in questo caso il dato aggiornato andrebbe reinviato al Ministero, che considera l'onere di questi contrattisti come oneri per  'nuove assunzioni'.

Insomma la via Crucis di questi 32 dipendenti rischia di essere ancora lunga.

Il problema ora si scaricherà sulla qualità e la quantità di una serie di servizi erogati dal comune di Bagheria, in cui erano soprattutto impegnati i contrattisti: dall'Ufficio legale alla sezione urbanistica, dal S.U.A.P. all'Ufficio Tecnico, la cui produttività ed efficienza era ormai vicina allo zero.

La Commissione ha comunque approvato la pianta organica in cui i posti dei contrattisti erano previsti.

 

“Sembrava che fosse stato tutto risolto, invece l’Amap continua a prendere tempo facendo passare giorni preziosi e lasciando i comuni del palermitano alquanto preoccupati per il futuro del servizio idrico”, lo dice l'assessore di Sciara, Stefania Munafò.

“L’accordo è stato raggiunto e firmato – continua la Munafò – ma l’Amap non ha ancora trasmesso al curatore fallimentare la documentazione con la manifestazione ufficiale di interesse. un passaggio che lo stesso curatore fallimentare sottolinea nel concedere la proroga al servizio”.

L’Amap giustifica la mancanza dei documenti ufficiali con una procedura ancora in corso. L’Azienda acquedotto di Palermo sta, infatti, convocando i singoli comuni per raccogliere le adesioni al servizio. La gestione in regime transitorio, infatti, in base all’accordo, durerà sei mesi e scadrà comunque a fine settembre, poi bisognerà passare alla gestione ordinaria. L’Amap permetterà ai comuni di entrare nel capitale sociale dopo avere ricevuto i 6.400.000 euro che questi ultimi  riceveranno pro-quota dalla Regione, e poi si passerà alla gestione in house

Per quanto riguarda Bagheria ancora il sindaco Patrizio Cinque non ha firmato questa adesione preventiva richiesta da Amap, perchè continua a non vederci chiaro in questo comportamento del'Azienda palermitana.

Amap dopo l'accordo raggiunto con i sindacati per un ridimensionamento degli stipendi dei dipendenti,  per la risoluzione dei rapporti di consulenza e dei contratti di affitto di alcune sedi,  sta chiamando uno per uno i 42 sindaci chiedendo la firma preventiva di adesione.

Patrizio Cinque ci ha dichiarato che 'se dovesse proseguire questo atteggiamento dilatorio dell'Amap siamo pronto a seguire altre soluzioni che stiamo valutando': quali potrebbero essere queste soluzioni ? 

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Forse riaffiora l'ipotesi di qualche mese fa allorchè si pensò ad un Consorzio di comuni da Altavilla a Misilmeri con capofila Bagheria per gestire il servizio idrico integrato.

L'unica buona notizia è che i dipendenti hanno ottenuto la proroga di due mesi sino al 17 maggio e già da domenica sono rientrati legittimamente al lavoro.

Importante soprattutto per Bagheria che aveva visto bloccato per circa una settimana il depuratore che sversava direttamente a mare i reflui con conseguenze facilmente immaginabili.

Ora gli operai sono tornati ad operare sul depuratore, anche se rimane come un macigno l'accumulo di fanghi che non sono stati inviati agli impianti di trattamento per la carenza di risorse.

nella foto il depuratore di Bagheria

 

Il 22 settembre scorso la CGIL di Bagheria chiedeva un incontro all’amministrazione comunale con le seguenti motivazioni.

E’ appena iniziato l’anno scolastico e puntualmente arrivano anche i problemi e le trafile burocratiche riguardo l’inclusione scolastica dei bambini portatori di gravi disabilità, affinchè anche a loro venga garantito l’esercizio del proprio diritto all’istruzione. “Gli assistenti Igienico Personali,alla comunicazione e all’autonomia ” sono figure chiave riconosciute dal legislatore per assistere il bambino disabile all’interno della struttura scolastica e sostenerne il processo di integrazione, ma il servizio di assistenza è sempre in grande difficoltà e corre il rischio di essere interrotto e non riprendere nel successivo anno scolastico a causa dell’incertezza dei soggetti istituzionali cui deve essere affidato e di un bilancio comunale estremamente asfittico.

Oggi ancano 2 mesi alla fine dell’anno scolastico e da quel 22 settembre molte cose sono accadute, tranne il regolare svolgimento dei servizi igienico personale, alla comunicazione, all’autonomia e il servizio di trasporto. Numerose iniziative e incontri sono stati fatti con l’amministrazione ma tutto ciò ha prodotto un nulla di fatto.

I genitori sempre più in difficoltà nel gestire un servizio a singhiozzo e per solo 2 ore al giorno hanno allora deciso di rivolgersi ad un avvocato che ha presentato ricorso al TAR.

Intanto diversi comunicati dell’amministrazione si sono susseguiti su internet, il più sgradevole e di cattivo gusto è quello nel quale l’amministrazione dichiara di aver scoperto presunte irregolarità e un possibile danno erariale perchè soltanto 39 alunni disabili sui 77 totali avrebbero avuto diritto all’assistenza igienico personale.

Comunicato che viene smentito il giorno dopo, non appena gli amministratori si accorgono di aver commesso una sciocchezza incolpando non direttamente di truffa l’ASP che negli anni passati ha dichiarato disabili i bambini e li ha autorizzati a usufruire dei servizi a scuola.

A gennaio arriva l’ordinanza del TAR che condanna il Comune ad attivare entro 15 giorni tutti i servizi scolastici agli alunni disabili, il sindaco con un comunicato stampa dà mandato ai dirigenti di rendere esecutiva l’ordinanza del TAR addossando ai dirigenti stessi le responsabilità dell’accaduto. Ma fino al 25 marzo, giorno di scadenza del servizio, le ore sono rimaste 2.

Ci domandiamo allora come è possibile che un ente locale non rispetti una sentenza del TAR, e ci sorprendiamo e stupiamo quando a non farlo siano i cittadini dimostrando scarso senso civico ai quali le Istituzioni dovrebbero dare l’esempio. Che non ci fosse volontà politica nel far partire i servizi lo avevamo già capito, ma che quest’amministrazione non avesse rispetto delle leggi dello Stato non ancora.

Solo oggi pomeriggio, apprendiamo dai siti internet della stampa locale, che dal 26 marzo il servizio viene prorogato fino al 4 aprile per 4 ore.

Che il comunicato arrivi a distanza di un paio d’ore dalla richiesta presentata dalla CGIL di Bagheria al Comune, di utilizzo dell’aula consiliare, a seguito di un sit-in, organizzato per il 30 marzo con motivazione :”Disabili, diritti negati”, sarà sicuramente una coincidenza.

Che questo non basti, non c'è neanche bisogno di precisarlo. L'anno scolastico perso a metà dai bambini e i sacrifici affrontati dai genitori non potranno essere restituiti, e comunque 4 ore per ulteriori 10 giorni non bastano a placare la rabbia di una comunità che si sente offesa e lesa da quest'amministrazione.

Il sit-in di giorno 30 marzo organizzato dalla CGIL, in Corso Umberto I davanti la sede del municipio, resta confermato anche per ribadire che siamo ancora in tempo per assicurare un regolare e pieno servizio per l'anno a venire.

Emanuela Bortone CGIL Bagheria

 

Uno dei passaggi centrali del percorso psicoterapeutico è far comprendere ai miei pazienti che spesso e volentieri noi tutti sbagliamo nel dare troppo credito ai nostri pensieri!

Le nostre convinzioni infatti sono quasi sempre convinzioni irrazionali e ciò che crediamo frutto della verità è solo una fallace ombra in cerca di riscontri. "Come diceva Ellis le doverizzazioni  sono le vie maestre per l'infelicità, ci costringono a dar conto alle mille richieste che facciamo a noi stessi per accontentare gli altri ed il mondo intorno a noi".

Un punto importante è comprendere che la felicità è uno stato emotivo che dobbiamo sforzarci di slegare dalle condizioni esterne. La gioia, la felicità non dipendono dalle condizioni esterne, da ciò che rincorriamo, che desideriamo, che vogliamo a tutti i costi e che magari non abbiamo. Il modo in cui ci sentiamo, le emozioni che proviamo dipendono allora DA COME
PENSIAMO. 

Un pensiero disfunzionale può condurre a sofferenza emotiva proprio quando diventa DOVERIZZAZIONE. Doverizzazioni su se stessi, sugli altri e sul mondo. I nostri pensieri ci dicono “Io devo, io devo, io devo…”.

Citando Albert Ellis si può dire che l'infelicità e i disturbi emotivi sono il prodotto non degli eventi in sé, ma del modo in cui l'individuo li interpreta. Le idee irrazionali portano l'uomo a sviluppare ansie, sensi di colpa, tante inibizioni, una perdita di controllo che può portare all’insoddisfazione.

Forse tutte queste cose li ha già affermate una certa filosofia, la religione e anche certe pratiche meditative orientali, ma se pur di una semplicità sconcertante questo concetto è
fondamentale: possiamo “imparare ad essere felici”, possiamo convincerci realmente che non è necessario misurare la felicità, la gioia o la tristezza sulla base di ciò che abbiamo o che vorremmo possedere, bensì sulla capacità che ci deriva dall’apprezzare il momento presente, quel magico attimo che fugge via nel qui e ora e che non ritornerà più.

Posti ancora disponibili per il mini training “Alimentazione e disturbi dell’umore. Il ruolo del cibo nella modulazione delle emozioni”.

Per info e adesioni chiamate il 3922965686 o mandate una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Dott. Francesco Greco

 

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