“Sembrava che fosse stato tutto risolto, invece l’Amap continua a prendere tempo facendo passare giorni preziosi e lasciando i comuni del palermitano alquanto preoccupati per il futuro del servizio idrico”, lo dice l'assessore di Sciara, Stefania Munafò.
“L’accordo è stato raggiunto e firmato – continua la Munafò – ma l’Amap non ha ancora trasmesso al curatore fallimentare la documentazione con la manifestazione ufficiale di interesse. un passaggio che lo stesso curatore fallimentare sottolinea nel concedere la proroga al servizio”.
L’Amap giustifica la mancanza dei documenti ufficiali con una procedura ancora in corso. L’Azienda acquedotto di Palermo sta, infatti, convocando i singoli comuni per raccogliere le adesioni al servizio. La gestione in regime transitorio, infatti, in base all’accordo, durerà sei mesi e scadrà comunque a fine settembre, poi bisognerà passare alla gestione ordinaria. L’Amap permetterà ai comuni di entrare nel capitale sociale dopo avere ricevuto i 6.400.000 euro che questi ultimi riceveranno pro-quota dalla Regione, e poi si passerà alla gestione in house.
Per quanto riguarda Bagheria ancora il sindaco Patrizio Cinque non ha firmato questa adesione preventiva richiesta da Amap, perchè continua a non vederci chiaro in questo comportamento del'Azienda palermitana.
Amap dopo l'accordo raggiunto con i sindacati per un ridimensionamento degli stipendi dei dipendenti, per la risoluzione dei rapporti di consulenza e dei contratti di affitto di alcune sedi, sta chiamando uno per uno i 42 sindaci chiedendo la firma preventiva di adesione.
Patrizio Cinque ci ha dichiarato che 'se dovesse proseguire questo atteggiamento dilatorio dell'Amap siamo pronto a seguire altre soluzioni che stiamo valutando': quali potrebbero essere queste soluzioni ?
Forse riaffiora l'ipotesi di qualche mese fa allorchè si pensò ad un Consorzio di comuni da Altavilla a Misilmeri con capofila Bagheria per gestire il servizio idrico integrato.
L'unica buona notizia è che i dipendenti hanno ottenuto la proroga di due mesi sino al 17 maggio e già da domenica sono rientrati legittimamente al lavoro.
Importante soprattutto per Bagheria che aveva visto bloccato per circa una settimana il depuratore che sversava direttamente a mare i reflui con conseguenze facilmente immaginabili.
Ora gli operai sono tornati ad operare sul depuratore, anche se rimane come un macigno l'accumulo di fanghi che non sono stati inviati agli impianti di trattamento per la carenza di risorse.
nella foto il depuratore di Bagheria
L'Amap continua a tergiversare sulla gestione dell'Ato idrico. P.Cinque: cerchiamo altre soluzioni
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