Patrizio Cinque o dell’ignoranza. Una voce fuori dal cosmo - di Onofrio Buttitta

Patrizio Cinque o dell’ignoranza. Una voce fuori dal cosmo - di Onofrio Buttitta

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Scrivo questa analisi/riflessione dopo aver visto più e più volte il video realizzato dal sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, del movimento Cinque stelle, pubblicato il cinque febbraio scorso.

Il video intitolato “ecco i nomi”, annunciato alle ore 11:17 da un post su facebook è stato pubblicato alle ore 20:32. Nel post del pomeriggio il Sindaco annunciava: “dalle ore 15 farò nomi e cognomi di persone vicine alla mafia locale impunite”; vi pregherei fin da adesso di fare molta attenzione alle parole, le parole sono importanti. Alle ore 20:32 viene pubblicato il video, atteso dalle 15 del pomeriggio, nel quale il Sindaco fa i “nomi e i cognomi”.

All’inizio del video vi è un altro annuncio, il Sindaco dice infatti che farà “i nomi di fiancheggiatori della mafia”, dietro questi nomi, aggiunge, c’è una storia e la storia riguarda il cimitero. In breve (storia così come narrata nel video): dopo lo “scandalo cimitero” il Sindaco chiede che alcuni atti vengano messi in sicurezza, subito dopo la richiesta questi atti vengono bruciati; il sindaco allora decide di fare delle denunce avendo ricostruito la storia del cimitero negli ultimi anni.

Racconterà alle forze dell’ordine alcune sue “ipotesi” che, a suo dire, oggi alle luce degli atti e documenti in suo possesso (del Sindaco) si sono rivelate “veritiere”; denuncia inoltre alle forze dell’ordine alcune imprese funebri, una di queste qualche mese dopo “stranamente sempre stranamente si scioglie e si divide in due società”.

Ricostruita la vicenda ecco i nomi tanto attesi, due per la precisione, che io sostituirò con A e B. Il sindaco dice che A e il figlio B “sono con molta probabilità dei fiancheggiatori della mafia locale” aggiungendo pochi secondi dopo che stiamo parlando di “buoni imprenditori legati alla mafia da lungo tempo”. Si notino adesso innanzitutto le incongruenze nelle definizioni di A e B: nel post delle 11:17 si parlava di “persone vicine alla mafia locale impunite”, all’inizio del video A e B diventano “fiancheggiatori della mafia” senza ombra di dubbio, a metà del video sono invece “fiancheggiatori della mafia locale CON MOLTA PROBABILITA’” per poi diventare pochi secondi dopo “buoni imprenditori legati alla mafia da lungo tempo”. Insomma, cosa sono A e B, chi sono? Sulla base di un articolo pubblicato su un altro sito on line essi non sarebbero indagati, volendo essere più precisi si parla di due soggetti che non sarebbero “sottoposti ad indagini preliminari” (considerando a margine che potrebbero essere sottoposti ad indagine da parte degli organi giudiziari pur non sapendolo; in questo caso le dichiarazioni del sindaco, attirando l’attenzione sui due soggetti, potrebbero addirittura sortire l’effetto opposto e cioè essere d’intralcio alle indagini, sic!). Bene, anzi male, molto male.

Riflettiamo. A e B non risultano essere indagati (e anche se lo fossero? Forse che essere sottoposti ad indagine equivale ad essere colpevoli?), cioè la magistratura in questo momento (sulla base di quello che ci è dato sapere) non sta svolgendo indagini nei loro confronti e però per il Sindaco essi sarebbero “persone vicine alla mafia locale impunite – fiancheggiatori della mafia – con molta probabilità fiancheggiatori della mafia locale – buoni imprenditori legati alla mafia da lungo tempo”. Riflettiamo. La magistratura non sta compiendo indagini nei confronti di A e B, il Sindaco invece ha già indagato, rinviato a giudizio, processato e condannato i due soggetti, ritenendoli “fiancheggiatori della mafia”, mica bruscolini. E tutto ciò sulla base di ipotesi rivelatesi, a suo dire, veritiere sulla base di atti in suo possesso. Si citano anche dei contatti tra il soggetto A e alcuni soggetti arrestati nel corso delle ultime operazioni condotte dalle forze dell’ordine. Informazione quest’ultima probabilmente contenuta nel teorema accusatorio della procura (dato che a quanto mi risulta non si è ancora giunti ad una sentenza). Come se ciò bastasse per sostenere una tale accusa. Come se non esistesse il principio del contraddittorio nella formazione della prova. Come se non esistessero diritti di difesa e garanzie costituzionali. Riflettiamo.

Per alcuni (molti, visti i commenti al video) il comportamento del sindaco è un comportamento da eroe, da imitare, ce ne fossero mille come Patrizio, uno in ogni città e che i giovani prendano esempio.
No. Per me non è un esempio. Un sindaco che si mostra zuppo di machismo da sceriffo, che fa inizialmente il proprio dovere denunciando alle autorità e che poi però da ignorante delle regole che governano una repubblica democratica fondata su una costituzione e delle garanzie che ci tutelano e proteggono dall’arbitrio, processa e condanna sulla pubblica bacheca/piazza (il video è stato visto da 154 mila persone alle 16:00 dell’ 8/2/2016) due soggetti che non risultano essere nemmeno indagati dall’autorità competente (che non è certo il Sindaco), è il nulla, figlio del nulla civico, politico e culturale del nostro tempo.
Per me non è un esempio chi dice: “non ho problemi a sottoporli ad una gogna mediatica ..loro rovinano la vita di alcune persone, io rovino la loro vita”. Il voto popolare e la legge hanno conferito al sindaco il diritto e il potere di amministrare, non quello di rovinare la vita delle persone; neanche le pene previste dall’ordinamento giudiziario per i colpevoli hanno come fine quello di “rovinare la vita”, al contrario nella Costituzione all’art. 27, comma terzo si dice che “le pene devono tendere alla rieducazione del condannato” (immagino che il sindaco ignori anche questo). Pene, da ricordare, comminate a seguito di una condanna contenuta in una provvedimento dell’autorità giudiziaria.
Le parole del Sindaco ricordano Hammurabi, altro che antimafia; non risiede nella vendetta la superiorità degli onesti.

Il cammino che porta alla virtù è lungo e impervio e non è detto che in una vita si arrivi alla meta. Molti giovani bagheresi sono già sulla via, il Sindaco sembra invece al punto di partenza, lì dove ancora basta il consenso per credersi virtuosi.
Buen camino peregrino.

Onofrio Buttitta, studente e cittadino di Bagheria.

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