Brevi

Si aprirà questa sera, domenica 31 agosto, presso la "Baia dei Ciclopi" di Aspra, la manifestazione organizzata dall'Associazione Astura in collaborazione con AreaVisiva design & communication.

Liberarte è un festival ideato per promuovere gli artisti del nostro "sottobosco", e cioè tutti coloro che lavorano costantemente e con passione ad un proprio progetto artistico.
L'obiettivo, oltre la promozione, è quello di condividere e confrontare le idee. Esistono pochi spazi per ogni forma d'arte e soprattutto per quegli artisti emergenti che spesso non sono valorizzati come dovrebbero.

Dunque il festival rappresenta lo "spazio d'arte" che manca agli artisti presenti sul nostro territorio. Dalla Musica al Teatro, dalla Pittura alla Fotografia, dalla Danza alla Cinematografia, per trascorrere un paio d'ore immersi nelle varie ed infinite espressioni dell'arte.

Parteciperanno per la Musica: Giocchino Balistreri (ingridient), Giovanni Villino, Astura, Paolo Zarcone, Locanda Almayer, Velasquez The Swingers, 'nkantu d'Aziz, Emanuele Mascellino, Lizard, Dottorzero, Medea, Famiglia del Sud, Barzizza, Ignazio Macaluso, Like a Mister. Per il Teatro e Poesia: Giulio Giallombardo, Rosalia Oliva, Amalia Salemme, Alessio Baffa, Nino Lentini. Documentari e Cortometraggi: Paolo Pintacuda, Claudia La Bianca, Vincenzo Scirè. Fotografia: Alessandro Morreale. Pittura: Domenico Sorci.

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Materiale audio/video sarà inserito sullo spazio web www.myspace.com/liberartefestival

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Enrico Baffa Scinelli: 334.1006978
Adriano Alecci: 349.2383593

E' di scena domenica sera, a Villa Cattolica, "L´uomo della Mancha" di Dale Wasserman e Mitch Leigh.

Commedia musicale, adattata e diretta da Claudio Russo, che vedrà sul palco gli attori dell´officina culturale "Libertea", associazione nata in seno all´I.T.C. "Don Luigi Sturzo" di Bagheria (www.myspace.com.libertea).

La rappresentazione teatrale segue, nella descrizione dello stesso suo autore Miguel de Cervantes, le vicende di Don Chisciotte, pazzo cavaliere errante della Mancha, assieme ai reclusi di un carcere dell´Inquisizione spagnolo.

L´appuntamento è dunque per domenica 31 agosto alle ore 21,00, nella corte di Villa Cattolica. L´evento è inserito all´interno di "Agorà Urban 2008" (calendario di iniziative estive organizzato dal programma Urban Italia del Comune di Bagheria).

Diciasette anni dopo l'omicidio dell'imprenditore palermitano, Libero Grassi, oggi la sua amata-odiata città commemora quel 29 agosto del 1991 che stroncò la vita di un uomo così intimamente fiero e coraggioso.

A partire dalle 7.30 di questa mattina, verrà onorato sul luogo dell'omicidio (via Alfieri, Palermo) il ricordo di quest'uomo capace di ribellarsi alla schiavitù economica e mentale del racket:

h. 9:00 saranno presenti delegazioni di imprenditori da tutta l'isola, imprenditori che hanno collaborato di recente con la giustizia, il sottosegretario al Ministero dell’Interno con delega antiracket Alfredo Mantovano, mentre a rappresenterare la Regione Sicilia, l’assessore alla Presidenza Giovanni Ilarda. Il comitato di Addiopizzo chiede a tutti i commercianti, e ai cittadini che parteciperanno, di portare un fiore da adagiare davanti al manifesto che ogni anno la famiglia affigge sul muro di via Alfieri.

h. 16:00 Addiopizzo e il Coordinamento "Palermo Ciclabile" organizzano una pedalata contro la mafia (partenza da piazza Unità d’Italia). L'intero percorso è di 30 km e si attraverseranno diversi luoghi-simbolo della città, dalla via Alfieri, ai quartieri che oggi vedono molti commercianti alzare la testa.

h. 21:00 da Al Bab (Centro d'informazione e accoglienza turistica, piazza XIII vittime, alle spalle della chiesa di San Giorgio dei Genovesi) verrà proiettato il documentario inedito "Pizzo" di Carola Mamberto, verranno letti brani da "La signora che guarda negli occhi" di Sabrina Petyx e ci sarà una jam session di jazz e gastronomia “pizzo free”, con specialità palestinesi e siciliane.

Il recital sulla vita e l’opera di don Pino Puglisi sarà uno dei momenti più significativi del 59° Convegno nazionale, in corso di svolgimento a Palermo, sul tema “Celebrare per avere parte al Mistero di Cristo”, organizzato dal CAL, il Centro di Animazione Liturgica e dell’Arcidiocesi di Palermo.

Questa sera, alle 21.30 sul palco allestito nel sagrato della Cattedrale, luogo simbolo della fede della città, si alterneranno un gruppo di persone e collaboratori, nonché testimoni che hanno conosciuto personalmente durante gli anni dei campi vocazionali e del ministero svolto a Brancaccio, il presbitero palermitano, ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, per proporlo come modello di vita presbiterale e cristiana. Il testo de “Il discepolo” è stato scritto da Lia Cerrito, laica consacrata che ha fondato a Palermo, insieme a padre Placido Rivilli, il movimento “Presenza del Vangelo”.

Il lavoro non è su padre Puglisi – dichiara mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Palermo che ebbe il presbitero come parroco dall’età di 8 e fino a 16 anni, nonché come formatore negli anni del seminario – sarà una riflessione sul discepolo che incarna la vita di Cristo. Padre Puglisi era infatti, un sacerdote che ha svolto la sua azione nel quotidiano nel più totale nascondimento. Paradossalmente dopo la sua uccisione è stato rivelato alla comunità diocesana, restituendogli una immagine nuova che dice tutto il suo essere dell’entrare pienamente nel mistero di Cristo. In padre Puglisi abbiamo un vero testimone del Vangelo – aggiunge mons. Cuttitta – chi lo ha conosciuto sa che portava sempre appresso una piccola Bibbia che poi sarebbe stata messa all’interno della sua cassa mortuaria. Penso che padre Puglisi non sarebbe stato ucciso se non avesse tradotto nella concretezza il mistero che celebrava. Padre Puglisi era un vero sacerdote e pertanto chi vuole dare un colore al suo impegno sociale piuttosto che all’aspetto pastorale corre il rischio di una strumentalizzazione come avvenuto subito dopo la sua morte. Fu lo stesso cardinale Salvatore Pappalardo che subito dopo la morte di padre Puglisi, ebbe la grande capacità di fissare le motivazioni della sua morte. Il Presule garantì che si trattava di un “vero sacerdote” e nell’omelia che pronunciò durante la messa di trigesimo disse esplicitamente: “Padre Puglisi era un sacerdote del Signore, un missionario del Vangelo, un formatore delle coscienze e un promotore della giustizia sociale”.

Stamane alle ore 12.30 il sindaco Biagio Sciortino, assieme ai responsabili dei gruppi politici che sosterranno la sua amministrazione, ha presentato il programma e gli assessori della nuova giunta.

Sino all'ultimo qualche inceretezza legata all'U.D.C., che reclamava, stando ai si dice, per la propria parte politica, la delega alle attività produttive sinora incorporata con l'Urbanistica, materia che resterà ad un assessore del Partito Democratico.
Si chiude così una vicenda politica trascinatasi troppo a lungo.

A sostenere la nuova giunta saranno oltre al P.D. e all' U.D.C., due consiglieri già di Bagheria democratica, MImmo Di Stefano e Angelo Bartolone, altri due indipendenti con riferimenti nell' M.P.A., Ciro Viscuso e Antonio Prestigiacomo , e Nino Amato indipendente di sinistra.

Gli assessori sono quelli di cui vi avevamo anticipato qualche giorno fa: Nino Mineo, che resta al Bilancio; Gianluca Rizzo, che va alle politiche comunitarie, sport e spettacolo; Pietro Pagano che viene confermato all'Urbanistica e ai beni confiscati. Gli altri due assessori del P.D. Sergio Martorana e Antonio Passarello, hanno rispettivamente le deleghe dei Beni culturali il primo e della Pubblica Istruzione il secondo.

L'U.D.C. ha proposto Maurizio Sardina, Decentramento, turismo e personale; Filippo Tripoli, politiche sociali e giovanili e Gino Di Stefano, lavori pubblici, attività produttive.

Il sindaco ha tenuto per sè i rapporti con la Polizia Municipale e i rapporti istituzionali. Sulle deleghe c'è stato un vivace confronto del quale daremo conto, anche perchè torneremo sull'argomento con un articolo e una analisi più ampi.

Grande attivismo dei sindaci dei 22 Comuni del Consorzio dell' ATO PA 4, nel tentativo di prevenire lo sciopero di lavoratori e fornitori già in arretrato, fra qualche giorno, delle spettanze di due mesi.

Il tentativo è di coinvolgere la Provincia e soprattutto la Regione, a tirare fuori risorse "fresche" per potere far fronte agli accordi che hanno consentito ogni volta la ripartenza dopo che i paesi sono stati letteralmente sommersi dai rifiuti.
L'obiettivo raggiunto in questi due giorni di contatti e trattative frenetiche con Provincia e Regione, è un incontro fissato per lunedì mattino con il Presidente della Regione Raffaele Lombardo.

La Regione ha però sempre lasciato intendere (e formalizzato) che eventuali risorse messe a disposizione o ripianamento di debiti, debbono intendersi come anticipazioni delle somme che la Regione trasferisce ai comuni, e che quindi verrebbero successivamente trattenute.
Questa strada naturalmente non viene condivisa dai sindaci, che potrebbero ritrovarsi a superare l'emergenza rifiuti oggi, ma domani magari a non poter pagare stipendi e servizi comunali.
Nell'incontro di lunedì con il governatore, si dovrebbero chiarire questi aspetti.

“Tutta Isola ha salutato il suo Domenico”,” << Isola>> abbraccia il suo Mimmo”; “Mille a Isola per i funerali dello steward”, questi i titoli che i quotidiani locali La Sicilia, il Giornale di Sicilia e l’inserto Palermo di Repubblica nella giornata odierna (ieri, n.d.r.) pubblicano sui funerali di Domenico Riso, lo steward vittima dell’incidente aereo di Madrid.

Scorrendo gli articoli a riguardo ne scaturisce un senso di profonda tristezza. Mimmo, questo angelo che per professione solcava i cieli, se ne va per sempre e per chi, come me, è credente, rimane solo la speranza che possa ritornare alla sua dimora celeste.
Ma questa speranza è vana ed astratta se si fonda su una rito formale e non su un vero e proprio atto di fede che implica carità ed amore per il prossimo.

Ora questo prossimo nei funerali di Domenico Riso, da quanto leggiamo negli articoli odierni a lui dedicati, è stato completamente rimosso.
Questo prossimo infatti era costituito dalle persone care che sono morte tragicamente accanto a lui, il compagno Pierrik Charilas e il figlio di lui Ethan, un bambino di tre anni. Tutti e tre non sono scampati al rogo che ha carbonizzato i loro corpi come quelli di altre 151 vittime del disastro.
A queste persone care a Domenico era doveroso da cristiani rivolgere in particolare rispettosa attenzione e preghiere da parte dei ministri di culto che hanno celebrato il funerale.

La triste e drammatica realtà è che di esse, come se non esistessero, come se non contassero nulla per Domenico, nulla è stato detto, come risulta dal resoconto degli articoli che oggi abbiamo letto. Ci si domanda se ciò sia avvenuto per rispetto al dolore del padre anziano e delle sorelle di Mimmo, che in particolare avevano chiesto una certa riservatezza per la vita privata del fratello, o per qualche altro motivo.

Come avrebbero potuto infatti dei preti cattolici celebrare un funerale per una famiglia omosessuale?
Eppure le vie del Signore sono infinte e nonostante questo funerale di facciata, di circostanza che non ha voluto mettere a disagio nessuno, il sindaco, i parenti più stretti, tutti gli abitanti di Isola delle Femmine, l’intera società italiana fondata sul tabù della famiglia gay, sono sicuro che Dio nella sua infinita misericordia ha accolto con amore nel suo seno anche questa famiglia distrutta, andata letteralmente in fumo in un disastro aereo, formata da Domenico Riso, dal suo compagno Pierrik Charilas e dal piccolo Ethan.


Piero Montana - consulente del sindaco per le Pari Opportunità

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