Brevi

Daniela Gambino nasce a Palermo il 25 settembre del 1969. Ha esordito come scrittrice nel 1994 con la prima edizione del racconto Cosa ti piace di me?, edito da Edizioni della Battaglia, poi ristampato per Castelvecchi nel 2000.

Tra gli altri suoi lavori, Macho macho - Storie improbabili di maschi italiani (Castelvecchi, 1996), Palla di fuoco, raccolta di racconti edita da Coppola Editore (2001), Bukowski e babbaluci (Edizioni Interculturali, 2005), Abbi cura di te (Barbera Editore, 2008). Tra i suoi ultimi lavori degni di nota, 101 cose da fare in Sicilia almeno una volta nella vita (Newton Compton, 2009), qualcosa di più di una semplice guida turistica, ma un immancabile compendio per siciliani e non, alla scoperta di quella Sicilia "come non l'avete mai vista!".

Per Drago Edizioni ha, inoltre, recentemente pubblicato il libro Le cattive abitudini, con illustrazioni di Marco Cingolani, che rappresenta una raccolta di sei racconti (Panda Revolution, Con amore per favore, L'apocalisse delle cose, Arrivederci amore ciao, Aragosta blues, Le cattive abitudini), tutti legati da un unico filo conduttore: l' apocalisse.

Daniela Gambino, oltre a essere pierre, giornalista per La Repubblica, ufficio stampa ed editor, ha anche scritto il filmdoc Storie di resistenza quotidiana, per la regia di Paolo Maselli, oltre che numerosi altri racconti apparsi su quotidiani e riviste.

Di recente ha realizzato un Laboratorio intensivo di scrittura creativa, nella Capitale.

Nei prossimi giorni sarà in libreria con "101 storie della Sicilia che non ti hanno mai raccontato" . Ci accingiamo, così, ad accogliere nella nostra libreria personale una nuova dose di ironia da una donna palermitana nell'anima, capace di offrirci nuovi consigli e imperdibili spunti di riflessione.

La fine di tutto, l'apocalisse, mi attrae irresistibilmente, non ne so niente, e niente potrò saperne, ma lo stesso ne scrivo. La mia è un'apocalisse laica e carnale, fatta di mortadelle, traffico, smog, malanni creati dall'uomo negli ultimi cinquant'anni. Disoccupazione, precariato, inquinamento del mare. La fine dello stupore, della sorpresa, degli ideali condivisi. Un'apocalisse speranzosa di redenzione: se dipende da noi la risoluzione l'apocalisse è un affare risolvibile, ma non per questo meno spaventoso, nessun sentimento infatti, in questo momento storico, sembra più rischioso del riporre fiducia in qualcuno altro. Niente è più azzardato dell'amore, nessun impegno, in tempi di sfrenato individualismo, è più apocalittico di quello basato su interessi comuni. Nella certezza di vedermi disattesa, buona lettura e buona visione delle mirabili opere di Marco Cingolani (di cui riconosco la fiducia, di cui dicevamo, ed è l'artista che illustra il volume).
Daniela Gambino

 

Il booktrailer di Le cattive abitudini, il libro di Daniela Gambino con illustrazioni di Marco Cingolani, ed. Drago

 

Il sindaco Biagio Sciortino e l'assessore all'urbanistica Enzo Gulli, hanno chiesto all 'ufficio legale del Comune un parere sulla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa che annulla le delibere che hanno consorso alla formazione ( conferimento di incarico, convenzione  e direttive generali) e alla adozione dell'attuale Piano Regolatore generale.

Qualcuno sostiene che la sentenza valga soltanto nei confronti dei ricorrenti, e quindi riguardi solo le aree di loro interesse, altri eminenti esperti di diritto amministrativo sostengono invece che ad essere azzerato è il Piano regolatore generale nel suo complesso.

L'ufficio legale presieduto dall'avv. Angela Rizzo, fornirà nel tempo più breve alla amminsitrazione, degli elementi di valutazione.

Riceviamo e pubblichiamo

 

La conclusione del comunicato scritto dal dott. Aiello sulle "Brevi" di bagherianews.com si presenta certamente poco in sintonia con la sua professionalità, garbo e cortesia. Ritengo che non sia elegante utilizzare un importante canale d'informazione come bagherianews.com per dare consigli sul futuro professionale di un giovane agronomo che esprime liberamente, attraverso il servizio "commenti" offerto dal sito, il suo punto di vista, che non intacca o demolisce la professionalità di nessuno e che non da consigli/suggerimenti professionali ai tanti "salvatori della patria" che popolano la nostra città.

Chi scrive, oltre ad avere una straordinaria sensibilità per l'ambiente (primo laureato in Sicilia in Agricoltura biologica) e a essere un Dottore di Ricerca in Economia e Politica Agraria (basterà?), segue quotidianamente le news bagheresi (e non solo), legge con attenzione gli articoli pubblicati su bagherianews.com e, ovviamente, non gli è scappato neanche quello relativo alla proposta di aumentare l'indice di edificabilità in verde agricolo da 0,03 m3/m2 a 0,10 m3/m2. A tal proposito ritengo, senza alcuna presunzione di aver ragione, che la proposta ideata e scritta dai dottori Fricano e Lo Meo (così è stato riportato dai giornali locali) e presentata in Consiglio da D'Agati, paga lo scotto dell'immediata necessità avvertita solamente oggi, quando manca un solo anno alle prossime elezioni comunali, di iniziare una campagna di differenziazione politica: l'idea di fondo che porta all'aumento di cubatura ed a una revisione del nostro P.R.G. non è sconnessa ed avrebbe da studi e analisi socio-economiche realizzate sul nostro comprensorio rilevanti punti d'appoggio, ma siamo sicuri che abbiano scelto tempi e modalità corrette, oltre ad essersi adeguatamente preparati sull'argomento?

Ritornando al comunicato scritto dal dott. Aiello, non mi resta che confessare un piccolo e irrisorio (si fa per dire) problema che molti giovani professionisti (anche e soprattutto bagheresi) hanno: il deficit di tempo e serenità che non permette spesso di dimostrare alle generazioni che li hanno preceduti la professionalità e le tante chiare e operative idee in loro possesso. Il dott. Manzella, assieme ad altri 14 giovani professionisti (ingegneri, medici, agronomi, geologi, esperti in arte, economisti, ecc.) per venir meno ed alleviare le conseguenze di questo deficit si sono riuniti in Associazione, sto parlando di BAGHERING, presieduta dallo scrivente.


Angelo Puleo

" La bocciatura da parte della maggioranza del Consiglio Comunle ha precluso per il momento la possibilità di intavolare una seria discussione sull'argomento, nella direzione indicata dal cons. D'Agati, e con le proposte, interessanti e da perfezionare ai fini di una concreta applicazione, avanzate da S. Aiello.
A Campofelice di Roccella, Trabia ed Altavilla hanno creato vasti insediamenti, veri e propri paesi con zone di espansione estesissime.
Noi, invece, vogliamo solo salvaguardare le aree agricole abbandonate e recuperarle in senso paesaggistico e produttivo, con gli strumenti previsti dalla legge.

Perchè ciò non deve esserci consentito? Si interroghi chi ci amministra."

Vincenzo Lo Meo

Egregio Dottore Manzella il problema non è l'unità di misura della azienda agricola: mondello, tumolo, salma o ettaro, oggi il problema non è più legato al dimensionamento aziendale al fine di potere realizzare la migliore pianificazione economico-strutturale con conseguente riduzione di costi derivante dalle economie di scala.

Come riportato nel mio scritto, agli attuali prezzi di mercato, il valore della nostra produzione riesce appena a coprire i costi di raccolta, l'aumento della superficie aziendale non riduce questo costo; l'aumento della superficie aziendale può consentire di organizzarsi al meglio per eludere questo costo con il ricorso massiccio allo sfruttamento del lavoro nero degli immigrati dai paesi dell'est o degli immigrati clandestini dai paesi extracomunitari così come fatto nelle realtà produttive delle altre province Siciliane, Calabresi, Campane, Pugliesi ecc.

Le Sue teorie potevano andare bene 30 anni fa, negli anni 80, quando la limonicoltura del nostro territorio cominciava a dare segni di poca competitività rispetto ad altri ambiti colturali quali quello del carinese, del Partinicese oppure quello della zona di Campofelice. Oggi anche queste realtà, con aziende basate su estensioni di diversi ettari, sono in crisi profonda ed in continuo stato di abbandono; queste realtà hanno anche provato la strada della diversificazione colturale con riconversione a pesche o pere: anche queste sono in stato di abbandono progressivo.
Egregio Dottore Manzella, invece di fare l'agronomo libero professionista faccia l'agronomo imprenditore agricolo e ci dimostri praticamente quale è la strada che dovremo seguire, in tanti saremo ben lieti di seguirla ed imitarla.

Lunedi 5 luglio 2010, ore 18.30, alla Villetta Ugdulena  - corso Umberto I n° 165 Bagheria  - si terrà la presentazione del volume di Francesco Pira "Come dire qualcosa di sinistra Da Blair a Obama, dalla Terza Via al presidente Youtube" (Franco Angeli Editore).

Dopo i saluti istituzionali di Emanuele Tornatore, Assessore alla Comunicazione, e Filippo Maria Tripoli, Assessore alla Cultura, Pubblica Istruzione e Legalità, interverranno oltre all'autore Rosario Gullotta, delegato reg. Ass. Comunicazione Pubblica ed Istituzionale, Giacome Mulè prof. di Sociologia Università di Palermo e Teresa Di Fresco Vice presidente dell'Ordine dei Giornalisti.

Coordinerà l'incontro la giornalista Marina Mancini - Responsabile Ufficio Stampa Comune di Bagheria.

Altri articoli...