Brevi

Dopo una lunga malattia, è mancato all'età di 64 anni, Domenico Galioto, Mimmo per gli amici. Artigiano sopraffino, lavorava nel settore dei motori d'acqua ed aveva bottega all'angolo tra via Senatore Scaduto e via Dammuselli: sempre cordiale, gentile e soprattuttto con il sorriso sulle labbra, ed è così che conserviamo il suo ultimo ricordo.

Fece parte assieme ad altri giovani  di un gruppo di sinistra radicale, Nino Di Bernardo, Nino Galioto, Ciccio Granata, Nino Pecoraro, Onofrio Mineo sono i primi nomi che ci vengono in mente.

E ci piace ricordarlo con un quadro realizzato tanti anni fa appunto da Onofrio Mineo,  che rappresenta  un momento di relax tra amici: Mimmo è il primo a sinistra.

I funerali si svolgeranno Martedì alle ore 15.00 presso la Chiesa delle Anime Sante.

Alla vedova, ai figli, ai familiari tutti il cordoglio della redazione di bagherianews e di Angelo Gargano in particolare

riconoscibili oltre a Mimmo,  Nino Galioto, Nino Pecoraro, Onofrio Mineo, Ciccio Granata, Nino Di Bernardo.

Sembra essere la 'nuova frontiera' della piccola criminalità, quella di penetrare nottetempo all'interno di studi professionali per razziare soprattutto apparecchiature informatiche.

In due riprese, nella notte tra giovedì e venerdì scorso e in quella immeditamente successiva, i ladri attraverso le finestre del 1° piano sono entrati dentro due professionali di ingegneria e architettura, quello di S.M. e di P.C., situati in via Dante prolungamento.

In entrambi i casi sono stati rubati computer, tastiere, stampanti, schermi molto 'raffinati', funzionali all'attività svolta dai due professionisti, e la fuga è avvenuta sempre attraverso le finestre.

Il danno, ci viene riferito dagli stessi interessati, non è legato purtroppo solo al valore venale dell'attrezzatura, ma ai dati, talora sensibili, contenuti nelle apparechhiature rubate: dati di progettazione, di pratiche edilizie, di riferimenti tecnici e normativi, che in mancanza di un adeguato sistema di protezione, (che nella fattispecie era stato per fortuna attivato), potrebbero andare perduti, e provocare un danno veramente grave.

Le vittime dell'incursione dei malviventi hanno presentato denuncia presso i Carabinieri

A segnalare la casa d’appuntamenti di Palermo sono stati i condomini di via Enrico Paci 34, lo stabile a due passi da via Lincoln dove casalinghe, gay e transessuali si prostituivano.

Soprattutto dalle 18 alle 20 tantissimi uomini salivano nella casa a luci rosse per consumare rapporti sessuali.

Ieri sera i poliziotti hanno fatto irruzione e hanno arrestato tre uomini.

blogsicilia.it

Era da qualche giorno che il proprietario, A.L., non si recava nella propria villetta di via S.Elia a Santa Flavia in cui è solito trascorrere il periodo estivo.

La brutta sorpresa l'ha avuto allorchè, non appena giunto nella sua proprietà, ha notato i vetri di una delle finestre infranti, segno inequivocabile che qualcuno era penetrato dentro.

Mancavano all'appello un televisore Samsung di 29" ,  un lettore di DVD e un lampadario: inevitabile la denuncia alla polizia. 

 

Anche oggi con mezzi venuti anche da Palermo, le forze di Polizia di Bagheria cercano di arginare i fenomeni di criminalità diffusa nel territorio: 90 persone identificate, sessanta auto controllate, dodici verbali elevati per la violazione di norme del CdS nella sola mattinata di sabato.

L'attività di prevenzione continuerà anche nelle prossime settimane.


L'operazione verità s'ha da fare. Come Partito l'abbiamo chiesto da mesi. In ogni comunicato, in ogni incontro l'abbiamo detto e scritto a chiare lettere al Sindaco, che finalmente all'indomani dell'ultima presa di posizione dura del Partito Democratico sui primi passi sbagliati dell'Amministrazione Comunale in tema di piano di riequilibrio, pubblica i debiti fuori bilancio del settore lavori pubblici.

Ci sarebbe da festeggiare, pensando a quante volte segretario, componenti del direttivo, consiglieri comunali, semplici iscritti al nostro Partito lo hanno chiesto a gran voce, senza ottenere alcuna risposta.

Ma come purtroppo ci ha abituato il Sindaco Lo Meo, l'elenco dei debiti contiene gravi errori, non sappiamo se dettati dall'approssimazione o da una rilettura di comodo dei fatti.

Ci sono svarioni evidenti, come quello che riguarda i debiti n.57 e 58, che vengono ripetuti sommati nella voce n.65.

Ma la cosa che più ci lascia perplessi è, come afferma il sindaco, la data di origine del debito, riportata nella prima colonna dell'elenco pubblicato.

Riteniamo che una vera operazione trasparenza, che serva alla città per avviare una discussione sulle responsabilità dell'attuale situazione finanziaria, debba mettere in luce la data dell'atto amministrativo iniziale che poi, spesso a seguito di azioni giudiziarie, ha portato a sentenze di condanna per il Comune. Riteniamo che la data che vada pubblicata non sia solo quella in cui vengono richiesti i danni al Comune, ma quella in cui il debito origina a causa di un atto irregolare dal punto di vista amministrativo, di cui andrebbe accertata la responsabilità politica e gestionale.

Riteniamo fuorviante, per esempio, che il debito nei confronti di Giuseppe Aiello per l'annullamento dell'esproprio realizzato per la realizzazione di una rete fognante (debiti n.27, 28 e 29) che ammonta a quasi dieci milioni di euro (circa l'80% del debito complessivo) si faccia risalire all'anno 2006, che forse sarà l'anno della prima sentenza ovvero della richiesta di risarcimento, ma non certo la data in cui è stato compiuto l'esproprio, risalente agli anni '90.

Alla luce di ciò chiediamo al Sindaco di correggere gli errori riportati in tabella, riportando date e importi corretti, al fine di dare alla città elementi di analisi veritieri e concreti.

IL SEGRETARIO
Orazio Amenta

 

Era circa l'ora di chiusura pomeridiana di venerdì 17 gennaio, quando due giovani, come al solito con l'aspetto parzialmente travisato con sciarpe, scaldacollo e berretti per rendersi difficilmente riconoscibili, hanno fatto irruzione al Carrefour di via Dante.

Uno dei due malviventi ha immediatamente minacciato la cassiera con una pistola intimandole la consegna di quanto contenuto nelle casse, circa 220 euro.

Dopodiche i due malviventi sono scomparsi nel traffico cittadino; è probabile che qualche complice li abbia attesi all'esterno.

La minaccia con armi vere o false, non sempre è facile per le vittime riconoscerle, sta purtroppo assumendo una frequenza preoccupante, e rappresenta un vero e proprio salto di qualità della piccola malavita locale.

Altri articoli...