Il Partito democratico: sui debiti fuori bilancio operazione fuorviante di Vincenzo Lo Meo

Il Partito democratico: sui debiti fuori bilancio operazione fuorviante di Vincenzo Lo Meo

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L'operazione verità s'ha da fare. Come Partito l'abbiamo chiesto da mesi. In ogni comunicato, in ogni incontro l'abbiamo detto e scritto a chiare lettere al Sindaco, che finalmente all'indomani dell'ultima presa di posizione dura del Partito Democratico sui primi passi sbagliati dell'Amministrazione Comunale in tema di piano di riequilibrio, pubblica i debiti fuori bilancio del settore lavori pubblici.

Ci sarebbe da festeggiare, pensando a quante volte segretario, componenti del direttivo, consiglieri comunali, semplici iscritti al nostro Partito lo hanno chiesto a gran voce, senza ottenere alcuna risposta.

Ma come purtroppo ci ha abituato il Sindaco Lo Meo, l'elenco dei debiti contiene gravi errori, non sappiamo se dettati dall'approssimazione o da una rilettura di comodo dei fatti.

Ci sono svarioni evidenti, come quello che riguarda i debiti n.57 e 58, che vengono ripetuti sommati nella voce n.65.

Ma la cosa che più ci lascia perplessi è, come afferma il sindaco, la data di origine del debito, riportata nella prima colonna dell'elenco pubblicato.

Riteniamo che una vera operazione trasparenza, che serva alla città per avviare una discussione sulle responsabilità dell'attuale situazione finanziaria, debba mettere in luce la data dell'atto amministrativo iniziale che poi, spesso a seguito di azioni giudiziarie, ha portato a sentenze di condanna per il Comune. Riteniamo che la data che vada pubblicata non sia solo quella in cui vengono richiesti i danni al Comune, ma quella in cui il debito origina a causa di un atto irregolare dal punto di vista amministrativo, di cui andrebbe accertata la responsabilità politica e gestionale.

Riteniamo fuorviante, per esempio, che il debito nei confronti di Giuseppe Aiello per l'annullamento dell'esproprio realizzato per la realizzazione di una rete fognante (debiti n.27, 28 e 29) che ammonta a quasi dieci milioni di euro (circa l'80% del debito complessivo) si faccia risalire all'anno 2006, che forse sarà l'anno della prima sentenza ovvero della richiesta di risarcimento, ma non certo la data in cui è stato compiuto l'esproprio, risalente agli anni '90.

Alla luce di ciò chiediamo al Sindaco di correggere gli errori riportati in tabella, riportando date e importi corretti, al fine di dare alla città elementi di analisi veritieri e concreti.

IL SEGRETARIO
Orazio Amenta