Spettacolo

Il Cam, Centro Artistico Musicale, organizza un corso di Yoga per chi volesse avvicinarsi per la prima volta a questa disciplina.

La maniera migliore per iniziare con lo Yoga consiste nel fare un corso per principianti.

Il corso che si offre è perzonalizzato prestando molta attenzione alle esigente dello studente.

Il corso mira a far appprendere non solo le posizioni essenziali dello yoga ma anche alcune tecniche di respirazione, concentrazione e relax.

Il Corso si svolgerà in 4 appuntamenti il 21 22 marzo e il 28 29 marzo presso il CAM Centro Artistico Musicale in via De Spuches n. 40.a Bagheria.

Si articolerà in 4 lezioni da 2 ore e mezza ciascuna, i corsisti dovranno presentarsi con indumenti comodi, il numero massimo di partecipanti è di 14 persone. per ulteriori informazioni chiamare il 3286483737 o scrivi una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

            PROGRAMMA:

  • Yoga, mente e corpo
  • Principi dello yoga per uno sviluppo armonico
  • Tipi di respirazione
  • Esrcizi: Saluto al sole, studio dettgliato delle posizoni base, benefici e controindicazioni, come praticare correttamente,
  • Come praticare "Internamente"
  • Relax 

Docente: Antonio Greco

 

"S'un trasi San Ciuseppi mancu Diu trasi"

L’arte filmica, come è noto a tutti, è trasposizione di culture e patrimonio etnodemografico e il regista Premio Oscar, Giuseppe Tornatore, non manca di assolvere a tale importantissimo compito e proprio nel film “Baarìa” riproduce la processione di San Giuseppe rendendo tangibile al mondo, con la forza delle immagini, la fedeltà e la devozione dei Bagheresi al loro Santo Patrono. 

Il nostro Peppuccio la riassume con una frase fatta pronunciare al capo dei portatori della statua, peraltro doppiato dal papà di una nostra alunna: “ Si un trasi San Giuseppe mancu Diu po’ trasiri”.

La celebrazione del Santo Patrono, è infatti un culto molto sentito nella nostra città. La festa del Santo viene celebrata con cerimonie solenni il 19 marzo, ed essa viene accompagnata da diversi eventi che mescolano sacro e profano.

Si comincia con la novena di San Giuseppe che vede gruppi di donne riunirsi e raggiungere a piedi in preghiera la chiesa di “San Giusippuzzu” in Contrada Torremuzza. La sera del 18 marzo era tradizione organizzare la ”Vampa di San Giuseppe” che costituiva un momento importante di riunione della comunità attorno ad un fuoco comune. I bambini e i ragazzi erano i veri protagonisti delle Vampa e, nei giorni precedenti la ricorrenza, andavano alla ricerca del legno da bruciare.

La notte della vigilia andavano a rubare la legna negli altri quartieri per vincere la competizione. Intorno alle vampe si assisteva a scene che rimandavano chiaramente a un rituale: i bambini saltavano e danzavano attorno al fuoco.

Purtroppo la Vampa di S. Giuseppe è gradualmente caduta nel dimenticatoio, anche a causa della tangibile crisi di identità di cui soffre il nostro territorio, ma l'odore di legna bruciata la sera della vampa insieme a quello della primavera incipiente è rimasto nella nostra memoria olfattiva e suscita ancora un senso di nostalgica appartenenza all’antica tradizione.

Le tradizioni di san Giuseppe oltre che l’olfatto sollecitano l’udito con le suggestive sonorità dei tammurinari, “Un c’è festa siddru  si un c’è tammurinu”.

Il rullo dei tammurinari ha sempre annunciato l’imminenza della festa di San Giuseppe, ha accompagnato la processione, ne ha contrassegnato l’inizio e il passaggio e ha sempre seguito l’icona del Santo in processione per le vie del paese.

All'alba del primo giorno di festa i tammurinari danno un saggio della loro maestria attraversando le vie principali del Paese al suono di tamburo.

Successivamente, nei vari momenti della festa, i tammurinari si radunano in cerchio e uno di loro, assumendo il ruolo di capo tamburo, dà inizio all'esecuzione che, avvolgendo con il caratteristico ritmo e il crescente andamento, trasporta in un universo di sonorità arabeggianti. La gestualità dei suonatori, il ritmo del battere, l'improvviso arresto e il ricominciare danno vita ad un’ armonia unica e inimitabile. Il ritmo, la gestualità, la mimica dei suonatori catalizzano l'attenzione di tutti.

San Giuseppe, Santo universale, protettore della famiglia e dei falegnami, dei poveri e degli orfani, in Sicilia viene festeggiato con una speciale ritualità che intreccia, straordinariamente, sacro e profano.

La nostra scuola ha allestito la “cena” o “tavolata” di San Giuseppe con l’obiettivo di far rivivere un’usanza che risale alla devozionalità tipica del Medioevo, quando a partecipare alle “cene” erano tre poveri della comunità, nella personificazione della Sacra Famiglia. Le tavolate venivano preparate dalle famiglie benestanti che offrivano gratuitamente il cibo, in segno di devozione a San Giuseppe. 

altTuttavia, con il passare del tempo, questa usanza, come tante altre, è stata dimenticata. La nostra comunità scolastica si propone l’obiettivo di recuperare l’identità e il senso di appartenenza attraverso momenti di aggregazione comunitaria e l’attività posta in essere persegue con determinazione il su citato obiettivo. Lo spazio conviviale, scenograficamente ricco, richiama un boccascena barocco, coronato di rami di alloro, in cui risaltano trionfi di pani, artisticamente decorati. 

Un vero e proprio altare votivo, traboccante di: cucciddati , pani a forma di stella; a’ parma, pani intagliati a forma di palma (in ricordo della palma da datteri che nutrì la Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto); i vastuni, pani forgiati in forma di bastone fiorito dedicati a San Giuseppe.

Oltre a questi pani devozionali, nella “cena” bagherese compaiono una miriade di altri pani dalle forme più svariate che si rifanno sia alla mitologia cristiana, come i jadduzzi, i galletti di San Pietro, che alla tradizione pagana (fiori, pesci, uccelli, astri celesti). Le sapienti mani delle mamme dei nostri alunni più esperte, a cui se ne è affidata la fattura, hanno saputo creare veri capolavori in miniatura dalle forme più varie.

I panuzzi che padre Giovanni La Mendola benedirà nel "tempio" verranno via via offerti ai visitatori perché possano cibarsene come pane dell'anima e crescere insieme nella carità e nell'amore.

E allora: ”Viva San Giuseppe, viva!”.

Il collegio dei docenti del V Circolo Didattico A.Gramsci di Bagheria


 

Giorno 18 marzo 2015 si svolgerà il casting per la selezione di modelle e modelli che parteciperanno al fotoevento "SALIGIA - I sette vizi capitali" che si terrà nel mese di aprile a Villa Ramacca - Bagheria. Chi volesse partecipare si potrà recare presso il Mind The Gap Pub - via Roccaforte 193 a Bagheria dalle 16:00 alle 20:00. 

E' gradita prenotazione con foto tramite email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. All'evento potranno partecipare anche fotografi, amatori e non, che vogliano avere maggiori dettagli sul fotoevento. Altre info su www.facebook.com/saligiabagheria

Specifico che, la costituenda associazione fotografica culturale Imago Lucis, nelle persone di Mario Presti e Giovanni Giallombardo organizzerà nel corso della primavera 2015 un fotoevento sul tema dei sette vizi capitali dal titolo “SALIGIA - I sette vizi capitali” a Villa Ramacca a Bagheria.

Tale fotoevento, di cui renderemo noti tutti i dettagli (data compresa) subito dopo il casting fissato per il 18 marzo, mira a voler dedicare un’intera giornata all’arte fotografica coinvolgendo fotografi amatori e non che potranno dar vita a tutta la loro fantasia creativa nella splendida cornice di una delle più belle ville di Bagheria.
 

Mercoledì 4 Marzo 2015 ore 21:30  su Rai Storia canale 54 del digitale terrestre, sul canale 23 di Tivùsat, sul canale 805 della piattaforma satellitare Sky., andrà in onda il documentario al titolo 'Giuliana Saldino: come scrive una donna di Andrea Zulini, Laura Schimmenti, Gianluca Donati, Marco Battaglia; produzione esecutiva: Chiara Scardamaglia; Animazioni: Giulia Barbera con un contributo grafico di Gabriella Saladino

Sinossi

 

La vita di Giuliana Saladino racconta un’assunzione di consapevolezza, dalle utopie libertarie e comuniste ad un impegno civile fatto di piccoli e grandi gesti quotidiani.
Il documentario ripercorre la Storia di Palermo e della Sicilia tra gli anni ’40 e gli anni ’90 del Novecento attraverso la biografia e l’opera di Giuliana Saladino.

I suoi articoli e i suoi romanzi in bilico tra cronaca, indagine giornalistica e letteratura autobiografica offrono un lucido affresco delle complesse trasformazioni sociali e politiche che caratterizzarono gli anni del dopoguerra, illustrando i passaggi epocali che si consumarono nelle campagne e nelle città di una terra sfaccettata e contraddittoria come la Sicilia. La scrittura di Giuliana Saladino scabra e malinconica ma animata da un filo sottile d'ironia consente di rivisitare mezzo secolo di storia siciliana.

Tramite le immagini di repertorio, il documentario fornisce un riscontro visivo alla narrazione delle storie individuali e collettive raccontate dall’autrice contribuendo alla divulgazione di fatti ed eventi storici utili per comprendere la complessità del nostro presente. Il film riporta alla memoria avvenimenti e circostanze recenti e passate, che si dipanano davanti agli occhi dello spettatore raccontando l'epopea di diverse generazioni.

Una produzione Playmaker realizzata in collaborazione con la Regione Siciliana. Dipartimento del Turismo,  dello Sport e dello Spettacolo nell'ambito del programma Sensi Contemporanei Cinema
Partner del progetto: Istituto Gramsci Siciliano, Biblioteca Regionale Siciliana A. Bombace, Centro dell'Inventario e del Catalogo - Filmoteca Regionale, Aamod, Fabio Lanfranca, Famiglia Cimino.

Interventi di:

Gabriella Saladino, Maria Pia Saladino, Emilio Camillo Arcuri, Giovanna Fiume , Marcello Sorgi, Nicola Cipolla, Giuseppe De Maria, Simona Mafai, Piero Violante, Franco Nicastro, Roberto Alajmo, Marta Cimino, Laura Zanca, Piero Barbera, Antonella Franchina, Salvatore Nicosia, Caterina Cammarata, Giulia Barbera, Beatrice Monroy.

 

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