Qualche segnale si era cominciato a cogliere negli ultimi mesi: non più una opposizione frontale dell' U.D.C. al sindaco Sciortino, ma una contrapposizione molto più soffice.
Si è passati ai più ragionevoli inviti a modificare il programma (Tripoli) e alle giustificazioni che il vuoto di potere e di presenza, che dura ormai da oltre sei mesi, sia diffuso a tutti i comuni e sia dovuto alla inevitabile pausa elettorale (una piccola "vacatio" l'ha definita Di Stefano).
Cosa è successo? è successo che l'U.D.C. si avvia a cogliere i frutti di una opposizione dura e intransigente che dovrebbe portarla, al massimo entro il prossimo autunno al sostegno aperto e dichiarato alla giunta Sciortino, con la contestuale e consensuale separazione tra sindaco e Sinistra Democratica, che non avendo più alcuna rappresentanza regionale e nazionale, ha ormai uno scarso "appeal". Ci sarà anche un allargamento della maggioranza "ai civici", con il Partito Democratico che rimarrebbe però sempre l'azionista di riferimento.
Tutto è nato quando il sindaco ha toccato con mano che aveva un sostegno debole e inadeguato dai partiti che ne avevano consentito l'elezione; dalla presa d'atto di essere sempre "sotto schiaffo" da parte dell'opposizione; non solo per una questione di numeri, ma per debolezza e scarsa convinzione politica di parte dei suoi sostenitori a reggere e rintuzzare gli attacchi. E' da mesi che la giunta Sciortino gioca in difesa, per cercare di tenere botta.
Non solo, ma il risultato elettorale, nazionale e regionale, non lascia margine a dubbi; per i prossimi lustri i conti si dovranno fare, lo si voglia o no, con i partiti del centrodestra.
Sciortino, contatta allora il suo amico e mèntore Totò Cuffaro, che inizia a tessere la tela. Alla fine dalla direzione regionale (Romano) è arrivato il via libera, per cui subito dopo le provinciali si aprirà il confronto che a luglio, ma è più probabile a settembre, porterà ad un vero e proprio ribaltone, in poche parole ad una giunta Sciortino-bis.
Tutti contenti? forse sì.
Il Partito Democratico con sei consiglieri e tre assessori dovrebbe risolvere al meglio gli assetti interni e non metterà certo il lutto per la più che probabile separazione con S.D.
Sinistra Democratica, che ha vissuto con disagio il sostegno a Sciortino, per avere dovuto difendere la realtà di un paese malmesso, con servizi, condizioni della viabilità, traffico e rifiuti al di là dei limiti della decenza, ha pagato un prezzo in termini di immagine ed elettorale altissimo, e pur affannandosi a tirare in ballo sempre l'ex sindaco Fricano, rimane il fatto che dal 2001 sia pure con nomi diversi P.D.S., D.S., o S.D. o P.D., la sinistra è stata al governo della città.
Tornerebbe quindi Sinistra Democratica, ad avere le mani libere, e si potrebbe dedicare a costruire una vera opposizione politica e sociale all'andazzo esistente.
Le liste civiche raccoglierebbero il frutto di una disponibilità da mesi manifestata e largamente testimoniata a Sciortino.
L'U.D.C., che non è partito nato per stare all'opposizione tornerebbe finalmente al governo della città.
Tre assessori, o due assessori e il presidente del consiglio comunale sono le richieste iniziali, nella eventualità che Bartolo Di Salvo venisse eletto alla provincia.
Richieste che difficilmente verranno accolte: ma, niente paura, c'è tanto da spartire: revisori, difensore civico, incarichi ecc...
L'accordo si troverà.
E Bagheria e i suoi problemi? Questo è un altro discorso.