P.D., tutti con Tornatore

P.D., tutti con Tornatore

Politica
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Abbiamo incontrato Emanuele Tornatore, il candidato alla Provincia, per il collegio di Bagheria, nelle liste del Partito Democratico.

L'ufficialità della tua candidatura è arrivata soltanto nella tarda serata di ieri, a seguito di un'assemblea pubblica e plenaria del partito. Come puoi spiegare le ragioni di questo ritardo nella decisione del candidato da parte del coordinamento?

Questa candidatura nasce da un travagliato dibattito politico che ha coinvolto non solo il coordinamento del partito, ma  anche iscritti ed elettori; per la prima volta le candidature non sono state decise nel chiuso delle stanze, ma in maniera aperta, trasparente, limpida, attraverso il confronto fra più opzioni culturali e opzioni politiche. La democrazia, soprattutto quando è autentica, riserva delle sorprese, anche se ha bisogno di tempi più lunghi per maturare scelte condivise.
Infine, voglio ringraziare in modo particolare il presidente del circolo, Nicola Tarantino, la segretaria, Vittoria Casa e Francesco Speciale, responsabile organizzativo, per aver creduto in me come la persona che può sintetizzare al meglio le varie attese degli elettori e della dirigenza del circolo.

Come pensi di lavorare per il consenso in provincia?

Lavoreremo a partire dai problemi della gente, dalle loro aspettative, dalle loro speranze: sarà una campagna elettorale che si svolgerà per strada, nelle piazze, nei quartieri. Cercheremo di incontrare faccia a faccia gli elettori, di confrontarci con loro. Prevediamo anche di fare alcune azioni simboliche ed eclatanti che denuncino dieci anni di amnesia politica della giunta Musotto. Si sono dimenticati di Bagheria e del suo comprensorio, tocca a noi alzare la voce e dimostrare che ci siamo, e dimostrare che questo territorio non può più rimanere a guardare.

In che ottica vedi il rapporto con l’amministrazione Sciortino?

Il Pd sostiene e sosterrà l’amministrazione Sciortino. È evidente che però occorre un rilancio dell’azione amministrativa ed un lavoro di coinvolgimento della cittadinanza sui temi dello sviluppo e della crescita sociale ed economica .
Il Pd, a conclusione di queste elezioni, potrà dare un contributo alla partecipazione attiva delle varie componenti della società alla cosa pubblica, attivando finalmente la fase costituente del partito con la realizzazione dei forum tematici in cui ognuno si  potrà esprimere .
Il Pd ha dato e darà all’amministrazione Sciortino un grande contributo in termini di risorse umane, di idee e di proposte politiche. Credo però che sia necessario che il partito si radichi sempre più nel territorio e promuova la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale e culturale della città. È questa la grande sfida a cui siamo chiamati e a cui io, con la mia candidatura, intendo rispondere.

Quali sono i temi che più ti stanno a cuore?

Garanzia dei servizi primari, valorizzazione dei beni culturali, promozione della cultura della legalità, del rispetto ambientale e dello sport. Poche parole, una grande chiarezza.
Penso al problema dell’acqua, per esempio: occorre affermare con forza che l’acqua è e deve continuare ad essere un bene pubblico, favorendo la costituzione di Comitati locali e di una Consulta provinciale presso l’Agenzia ATO come espressione della società organizzata, e soprattutto dando attuazione alle istanze degli utenti e dei consumatori (sicurezza e qualità dei servizi idrici, informazione e pubblicità dei servizi, gestione oculata e risparmio della risorsa idrica).
Altro servizio in forte stato di crisi su cui voglio focalizzare il mio impegno è quello della raccolta dei rifiuti, colpa di una gestione in house sconsiderata, fuori da qualsiasi logica di concorrenzialità e di mercato, caratterizzata da assunzioni facili e clientelari, da una gestione dei mezzi di raccolta quanto meno discutibile (affitti quotidiani piuttosto che leasing), da un continuo stato di emergenza, da una raccolta differenziata che non sembra dare frutti.
È indispensabile prevedere strumenti capaci di salvaguardare la legalità delle operazioni economiche: bisogna promuovere la costante collaborazione e coazione di tutti i soggetti coinvolti nel procedimento dell’appalto, in sinergia con le forze di polizia e gli organi inquirenti.

Da anni si trascina la questione della fruizione pubblica del Parco di villa San Cataldo. La storia inizia quando nel 2001 la Provincia acquista il bene monumentale che viene consegnato nell’agosto 2002 al Comune in condizioni a dir poco disastrose; a seguito di numerosi interventi di recupero e riqualificazione dell’area, la villa diventa, finalmente, un oasi di verde per la città, sicuro punto di riferimento non solo per giovani e famiglie, ma anche per i tanti turisti che hanno una tappa in più da aggiungere al loro tour barocco.
Il protocollo d’intesa firmato a gennaio 2007 prevede che la Provincia Regionale di Palermo doveva avviare entro il mese di giugno 2007 un intervento di ricostruzione e consolidamento del muro perimetrale e di messa in sicurezza statica dei vasi e delle opere architettoniche all'interno del giardino per consentirne la fruizione da parte dei cittadini.
A oggi i lavori devono cominciare, il parco è chiuso da quasi cinque anni, il giardino è abbandonato a sé stesso, continuano a verificarsi furti di vasi e manufatti di pregio storico.

Voglio ricordare, ancora, l’annosa questione del Cea. Sette anni fa la Provincia ha stipulato un mutuo di 3,5 miliardi di lire per realizzare un centro di educazione ambientale (Cea) a Monte Catalfano, su una ex discarica requisita alla mafia (proprietà Leonardo Greco), che dopo quasi 35 anni verrebbe messa definitivamente in sicurezza.
Il progetto, avviato nel 1994, deve ancora trovare realizzazione. Nel 2005 sono stati appaltati i lavori, ma dopo tre anni devono ancora cominciare… Tra l’altro l'ipotesi progettuale, per la parte riguardante il Centro di Educazione Ambientale, è stata sottoposta, con esiti positivi, dal Comune di Bagheria e dal CNR all'Unione Europea per il Programma THERMIE incentrato sul risparmio energetico, coinvolgendo altri sette Paesi europei. Occorre sbloccare subito l’appalto: il Centro di Educazione Ambientale, che costituirà la porta del Parco, dovrà proporsi come luogo di educazione, di lavoro, di proposta culturale e sarà punto di aggregazione per le scuole, le famiglie, i turisti.

Infine, ma non per importanza, lo sport. Voglio citare due casi eclatanti: lo stadio di Aspra ed il palazzetto dello sport di Bagheria.
Fino al 2002 lo stadio di Aspra, con la relativa pista di atletica, era un’opera prioritaria nel piano triennale della Provincia. L’idea era quella di dotare il territorio di un’altra struttura polivalente, rivolta soprattutto a chi faceva atletica, ma avrebbe avuto anche il significato simbolico di premiare una città che da sempre ha prodotto una scuola di campioni per l’atletica nazionale.
Il Comune di Bagheria ha provveduto alla progettazione preliminare, promuovendo anche una variante urbanistica, ma del finanziamento della Provincia ad oggi non c’è traccia.
Occorre definire subito un protocollo d’intesa tra Provincia e Comune per dare impulso alla realizzazione dello stadio di Aspra. Il Palasport “Dalla Chiesa”, in una città dove non ci sono impianti sportivi pubblici, con la sua imponente struttura di proprietà provinciale, chiuso al territorio rappresenta una inutile cattedrale nel deserto. Mentre le nostre associazioni sportive si arrabattano nelle palestre comunali e in spazi improvvisati, la fruizione del palasport sembra off-limit per il territorio. Occorre aprire il Palasport al territorio, alle associazioni e alle scuole, coinvolgendo il comune nella gestione, garantendo tariffe sociali a tutti coloro che non possono pagare cifre stratosferiche per usufruire di uno spazio pubblico.

Breve scheda biografica


Emanuele Tornatore, 27 anni, laureato in Beni Culturali e Archeologici, con specializzazione in archeologia, direttore della sezione bagherese del gruppo archeologico d’italia, ha preso parte a diverse importanti campagne di scavo in Sicilia. Ha lavorato presso diverse strutture bibliotecarie universitarie. Da anni lavora con le scuole in progetti per la promozione e la fruizione del territorio e dei suoi beni culturali. È consulente di diverse amministrazioni pubbliche nel campo del turismo culturale e del marketing territoriale.
Alla sua attività professionale affianca un forte impegno sociale e civile a fianco delle personi più deboli, facendo attività di volontariato rivolte ad adolescenti e giovani con forte disagio sociale nei quartieri più a rischio della città. Ha promosso la costituzione di un’associazione sportiva, di cui è presidente, a Contrada Monaco, per promuovere lo sport come momento di crescita culturale e di affrancamento dalle logiche dell’illegalità. È presidente di un’altra associazione, che sul territorio è diventato un punto di riferimento per iniziative contro la mafia e di promozione della cultura. È responsabile della pastorale dei giovani presso la parrocchia San Giovanni Bosco di Bagheria e coordinatore della pastorale giovanile cittadina.
Politicamente, ha fatto parte del comitato cittadino del Partito Democratico per l’organizzazione delle primarie del 14 ottobre, è stato nominato successivamente nel coordinamento provvisorio locale, e adesso è componente dell’organo esecutivo del Pd a Bagheria.