Pino Fricano: è tutto da rifare

Pino Fricano: è tutto da rifare

Politica
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Si è parlato di una sua candidatura alle provinciali per MpA, cosa c’è di vero?

 

 

UPxB è una delle quattro componenti di MpA che si sono impegnate a sostenere il Movimento di Raffaele Lombardo a Bagheria.Così come negli altri partiti, il gruppo dirigente a livello provinciale e regionale sta raccogliendo proposte e valutando.
Noi abbiamo avanzato la candidatura di due nomi, anche il mio (in subordine), spero si converga su due nominativi bagheresi, dando spazio ai candidati di altri del collegio in modo da proporre agli elettori una lista forte; vedremo come và a finire.

Pensa peserà il fatto che non si è ancora conclusa la sua vicenda giudiziaria?

E’ probabile, in giro non mancano i Travaglio di turno. Al Partito/Movimento che ha la più alta responsabilità di governo in Sicilia non serve certamente alimentare polemiche, anche se credo che una certa soggezione al giustizialismo non paghi.
Spiegati meglio!
Come ho scritto di recente mi pare che l’elettorato alla fine, dalle nostre parti, ha compreso più le ragioni dell’UdC, che ha deciso di “non far fare le liste ai magistrati”, che non quelle della sinistra, di IdV e dei grilli parlanti che sanno solo puntare l’indice, ma non sono in grado di dare risposte concrete ai problemi dei cittadini anche potenziali elettori di quella stessa area.

Non crede quindi nelle pregiudiziale antimafia?


Ci credo con convinzione, ma credo anche che, in politica, l’antimafia non debba essere una pratica declamatoria, spesso demagogica, ma una pratica coerente, responsabile e trasparente di buon governo. Per essere più precisi: non mi pare che quanto sta succedendo al COINRES o con la perdita dei finanziamenti per le zone artigianali, servano a rafforzare le convinzioni antimafia di nessuno.

Non pensa che certe difficoltà operative iniziali siano inevitabili quando si vuole avviare un ricambio della classe dirigente?

Ne sono convinto, ma non credo sia il nostro caso. Quando mi dimisi, più di due anni fa, più che per evitare lo scioglimento (che la pratica dimostra essere indipendente dalle dimissioni), volevo testimoniare il non attaccamento alla poltrona, pur non essendo la mia condizione fra quelle contemplate dalla commissione antimafia, come sanno gli osservatori onesti. Allora, decisi di non ricandidarmi per favorire il ricambio, puntare sui giovani… I risultati, purtroppo, sotto gli occhi di tutti, sono sconfortanti: i giovani hanno utilizzato pratiche logore, nessun segnale positivo di cambiamento, nessuna innovazione nella selezione del gruppo dirigente per attuare il programma di governo; abbiamo visto la proposizione di personaggi che non spiccano per esperienza e professionalità, abbiamo rivisto solo mandrinaggio politico clientelare, hanno dissipato il denaro pubblico senza alcun senso di responsabilità.

Le viene rimproverata anche un a certa disinvoltura nel passare da uno schieramento ad un altro.

Mi piace essere coerente coi valori e con gli ideali, coi contenuti, piuttosto che coi contenitori. Quando l’ideologia aveva un senso sono rimasto nello stesso contenitore (PCI-PDS-DS) dal ‘77 al 2001.
Dopo l’esperienza del governo Puccio, alla Provincia, mi convinsi che occorreva un pragmatismo etico, un riformismo di governo, che il centrosinistra e la sinistra siciliana non sapeva e non sa ancora interpretare. Dal 2001 abito lo stesso luogo politico, quello di un centro bipartisan, capace di esprimere una politica mite, ancorata ai problemi, al comune sentire, fondata sull’ascolto, sull’etica della responsabilità di chi governa.

Cosa pensa dei consiglieri uscenti?

I risultati che portano a casa non mi sembrano esaltanti, a confronto di quanto si era ottenuto precedentemente (il Palazzetto dello sport, l’acquisto di Villa S. Cataldo, il recupero di Palazzo Cutò, la zona artigianale di Misilmeri); anche quanto si è fatto e si sta facendo (il Ragioneria, il restauro delle Anime Sante, lo Scientifico) era stato incardinato nell’altra consiliatura; a parte qualche saga, i soliti corsi di formazione e le “gite”, non mi pare ci sia stato un impegno serio sui grandi problemi della città.

A cosa allude?

Penso allo Scientifico, a lavori quasi conclusi, nessuno si è mosso seriamente per garantire la consegna dei locali prima dell’inizio del prossimo anno scolastico, ho proprio l’impressione che anche per il prossimo anno inizieremo le lezioni nei locali di proprietà di persone vicine ai politicanti; anche sul COINRES, dove la Provincia ha responsabilità grandi, non mi pare ci sia stata alcuna iniziativa concreta ed efficace da parte dei consiglieri del collegio.

Che pensa delle candidature dei consiglieri comunali?

Mi pare che si riproponga lo scenario delle regionali: di fronte al fallimento amministrativo che è sotto gli occhi di tutti e che riguarda anche alcune componenti dell’opposizione, molto benevole nei confronti dell’Amministrazione, francamente, non capisco come si trovi il coraggio di riproporsi al giudizio degli elettori.

Questo potrebbe riguardare anche lei!

Certamente! Sin’ora, però, non mi pare che il mio operato sia stato sconfessato. Alle ultime comunali i cittadini hanno dato un giudizio positivo sulla precedente esperienza amministrativa; non mi pare si possa dire la stessa cosa delle ultime regionali. Per questo ritengo che, al di là delle prossime provinciali, UPxB abbia il diritto e, per molti versi, il dovere di riproporsi ai cittadini per la soluzione dei tanti problemi che gravano sulla città.