Riceviamo e pubblichiamo da Domenico Aiello, responsabile organizzativo di Progetto x Bagheria.
Avevamo scritto: <<Perché Lombardo e non la Finocchiaro? Perché Lombardo ha dato prova concreta di sapere governare, e si è candidato in Sicilia; la Finocchiaro si è candidata al senato in Emilia Romagna, uno scranno sicuro, al riparo da sorprese! La Finocchiaro, inoltre, rappresenterebbe la continuità del vecchio schema della contrapposizione ideologica e la subalternità al potere romano; non solo, ma tutto il gruppo dirigente del PD, esprime soltanto la volontà di volere conservare un “posto al sole”, per non perdere i contatti coi propri “clientes”.>>
Avevamo azzardato questo commento alla vigilia delle elezioni. Qualcuno aveva dissentito, altezzosamente arricciato il naso. Il risultato elettorale ci ha dato ragione su tutta la linea.
Il velleitarismo del Centrosinistra siciliano, ancora una volta ha perso, perché non ha saputo interpretare e dare corpo e voce e sostanza alla domanda di cambiamento di una parte del popolo siciliano.
Lo slogan “Per Cambiare la Sicilia”, annunciato dalla Finocchiaro ha scaldato pochi cuori, era fiacco, era poco credibile, era veicolato da un apparato partitico burocratico scialbo, vecchio e stantio, con qualche eccezione, e supportato da Liste con le stesse facce che non avevano saputo operare una opposizione credibile al governo Cuffaro.
La sola Rita Borsellino, fra l’altro frenata dai “satrapi” del PD e dei “colleghi” all’ARS, ha esercitato una opposizione che non è uscita dall’Aula e non è stata percepita dal popolo siciliano.
Il Centrodestra, piaccia o non piaccia, ha candidato ogni volta un siciliano, Cuffaro prima e Lombardo ora, che per lo schieramento del Centrosinistra rappresenta la continuità di Cuffaro.
Niente di più sbagliato: la storia di Lombardo è diversa, esordisce in politica negli anni ’80, collocandosi nella sinistra democristiana, e gli elettori, che ora gli danno fiducia e consenso, non è pensabile che siano tutti convinti assertori del centrodestra. Tanti, purtroppo, non trovano un’offerta politica credibile nel centrosinistra siciliano.
Non viene a nessuno il sospetto che questo risultato sia l’effetto del percorso per nulla trasparente che ha portato alla formazione del Partito Democratico e dei suoi organismi? Fusi a freddo, rigorosamente rappresentativi delle componenti interne? Dopo una sconfitta di questa portata si deve aprire un dibattito serio e ricercare nuove soluzioni, senza pregiudizi, né visioni di casta. Dimettersi seriamente, però, potrebbe provocare un effetto domino, che tanti non possono rischiare! Cosa resta allora? Da dove ripartire? Queste domande pietrificano il PD siciliano.
Una chicca di cui si è detto poco: Lombardo aveva offerto un’alleanza al PD siciliano, che naturalmente ha rifiutato per quella vocazione perdente e per l’incapacità di essere partito di governo.
L’unica volta che il Centrosinistra è andato al governo della Regione è stato per merito e volontà di Cuffaro, che diede vita al governo Capodicasa.
Qualcuno ricorda qualcosa di innovativo? Un atto che ha avviato un cambiamento significativo nella vita politica siciliana? Perché cambiare allora? Per avere un “cuffarismo” di centrosinistra? Se per “cuffarismo” si intende la pratica bipartisan del consociativismo.
No, grazie! Parte del popolo disperso del Centro che guarderebbe con simpatia verso sinistra, vuole un’offerta politica chiara, più sera e dignitosa.
La Sicilia, da oggi, sarà governata da Raffaele Lombardo da Catania. Così si è espresso il popolo siciliano. Ha presentato un programma ambizioso, autonomista, con alcuni significativi punti che si è impegnato a realizzare.
Il giudizio a questo punto non può essere pregiudiziale, ma sospeso ed attendere i risultati della sua azione amministrativa. Siamo certi che saprà dare risposte serie e puntuali alla domanda di cambiamento, di sviluppo e di crescita economica, da tanto tempo attesi dal popolo siciliano.
Domenico Aiello, responsabile organizzativo per "Progetto x Bagheria"
