Sul Coinres urgono scelte coraggiose da parte di tutti: politici, lavoratori e cittadini

Sul Coinres urgono scelte coraggiose da parte di tutti: politici, lavoratori e cittadini

Politica
Typography

Ormai lo hanno capito anche le pietre: non c’è alcun futuro per i comuni del Coinres che stanno morendo dissanguati uno dopo l’altro da questo Moloch che continua inesorabile a divorare risorse.

Ormai è un bollettino di guerra: cancellazione del servizio di trasporto pubblico interno, probabile soppressione di un silo nido comunale, soppressione del trasporto per i disabili i cui assistenti personali, sia detto per inciso, da mesi non ricevono un soldo, eliminazione delle riprese dei consigli comunali che erano un fatto di vera democrazia e trasparenza; ed ancora i pagamenti alle aziende fornitrici che sono fermi a ottobre del 2010, con decine di imprese che rischiano il fallimento pur vantando crediti grossi dai comuni; e dulcis in fondo il famigerato raddoppio della Tarsu che in una situazione di crisi gravissima si sta rivelando un flop, perché pochissimi l’hanno pagato.

Ma è solo l’inizio: non c’è un solo euro per programmare attività di intrattenimento estivo, non c’è un solo euro da spendere per sistemare le strade, per investire nella riqualificazione cittadina, per il sostegno alle fasce deboli, non c’è più nulla.

Il comune ormai si limita a pagare solo lo stipendio a 600 persone tra Coinres e comunali, per gestire la macchina amministrativa ed a elargire qualche sussidio urgente nelle situazioni di bisogno

Migliaia di anziani e di deboli si vedranno ridotti i servizi che ricevevano, decine di persone perderanno o hanno già perso il lavoro, però il Moloch continua a ingoiare risorse in una sorta di bulimia irrefrenabile.

Ormai è allarme rosso. il rischio ormai incombente e continuamente evocato, e non per fini terroristici, è che in uno dei prossimi mesi, forse agosto o settembre, per la prima volta a nostra memoria il comune non potrà pagare gli stipendi neanche ai propri indipendenti.

altLo Meo è tra i sindaci del Consorzio, quello, che sia come sia, una battaglia la sta facendo.

Non ha solo aumentato con atto unilaterale e d'imperio la Tarsu, cosa che ha pregiudicato sin da subito un sereno rapporto con l’opposizione e i cittadini che l’avevano votato in maniera plebiscitaria appena tre mesi prima, ma sta abbozzando una exit strategy , che impone ormai ai partiti, a tutti i partiti, di pronunciarsi senza equivoci e fraintendimenti.

Alcuni numeri e alcuni principi sono alla base del ragionamento di Lo Meo: se si riducono il numero di dipendenti assegnati a Bagheria, se si accetta  da parte degli amministrativi un demansionamento, e si va ad accettare un contratto meno oneroso rispetto a quello di Federambiente, l’emorragia finanziaria si può arrestare.

In questa battaglia sinora quasi solitaria, il sindaco di Bagheria non va lasciato solo, anzi deve essere sostenuto, dai partiti innanzitutto, anche perché le ultime iniziative, a partire di quella del sen. D’Alia indicano che la politica che conta si sta risvegliando dal letargo e dal silenzio per troppo tempo tenuto sul carrozzone Coinres.

La posizione dei partiti: in tutte le manifestazioni pubbliche siano esse assemblee o consigli comunale, abbiamo sempre visto partiti di maggioranza molto tiepidi nel sostegno al sindaco, e opposizioni che si arroccano e si richiamano alle posizioni di quattro - cinque anni fa. “Noi l’avevamo scritto, noi l’avevamo detto”.

Non è questo l’approccio politico giusto, perché il Coinres trascinerà tutti al disastro e non solo Lo Meo e la sua maggioranza.
Ed è per questo che pensiamo che sia doveroso per i partiti, ripetiamo per tutti i partiti, sedersi attorno ad un tavolo, trovare le soluzioni adeguate, e su quelle presentarsi uniti con coraggio e senso di responsabilità alla città e ai dipendenti del Coinres.

Per questo un appello va fatto anche ai dipendenti del Coinres, Temporary compresi. Si possono salvare se mostrano ragionevolezza e duttilità.

Sappiamo quanto terribile può essere oggi è la condizione di chi perde un lavoro; però, a certe condizioni, il principio della tutela dei lavoratori e dei loro diritti può stare dentro la strategia della liberazione dal Moloch.

I dipendenti del Coinres debbono capire che se vogliono conservare il posto di lavoro debbono assumere un atteggiamento di collaborazione e di responsabilità: le posizioni che esprimono i loro sindacati, sono giuste in astratto e in condizioni di vacche grasse, ma nelle condizioni attuali di gravissima crisi economica debbono dimostrare comprensione e flessibilità.

Oggi in Italia, centinaia di migliaia di lavoratori stanno subendo i morsi della crisi: licenziamenti, demansionamenti, decurtazione del salario, cassa integrazione e quant’altro.
Ed è di oggi la notizia del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che invoca la licenziabilità anche nel pubblico impiego.
Quasi tutti a Bagheria stiamo facendo enormi sacrifici e rinunce.

Per questo diciamo che, pur di conservare il loro posto di lavoro, anche loro debbono accettare come tutti in questo momento di fare la loro parte.

Debbono accettare un loro eventuale utilizzo in produzione, e un contratto che sia meno oneroso rispetto a quello attuale.

altI sindacati dei lavoratori ebbono sottoscrivere un patto con i sindaci: in cambio della sicurezza del posto di lavoro debbono accettare funzioni diverse rispetto al profilo sinora ricoperto e una tipologia di contratto meno onerosa; peraltro non dimentichiamo che il contratto di Federambiente è più oneroso non solo per la specificità della funzione, ma anche perché in genere viene applicato a lavoratori stagionali o precari.

I maggiori oneri contrattuali sono appunto compensativi di questi aleatorietà della condizione di lavoro, per cui volere la sicurezza del posto di lavoro ei vantaggi derivanti dalla precarietà in questo momento sembra eccessivo.

A queste condizioni esiste per il comune di Bagheria la possibilità di garantire il posto di lavoro a tutti , purchè ne possa programmare un impiego flessibile in servizi produttivi nel territorio, legati all’igiene e al decoro urbano.

L’ultima osservazione: Lo Meo potrà avere la solidarietà dei cittadini a condizione che dimostrerà di saper fare la faccia feroce anche con la politica.

La smetta una buona volta di dire che non è di sua competenza la riduzione dei costi della politica, perché è falso: non parliamo di ridurre gettoni e di modificare leggi ed altro. Assolutamente no.

Molto semplicemente: nel bilancio preventivo del 2012 inserisca nei capitoli di spesa di varia natura da destinare alle indennità e ai rimborsi dei consiglieri comunali l’importo derivante dal consuntivo 2011 riducendolo almeno del 25%.

Punto e basta.

Solo così potrà avere la credibilità necessaria per chiedere sacrifici ai cittadini e ai lavoratori Coinres.

Angelo Gargano