Il testo integrale dell'interrogazione del senatore UDC D'Alia sul Coinres

Il testo integrale dell'interrogazione del senatore UDC D'Alia sul Coinres

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Riteniamo di fare cosa utile per i nostri lettori pubblicando integralmente l'interrogazione presentata dal presidente dei senatori UDC, Gianpiero D'Alia, in cui si richiede l'accesso ispettivo, per potere arrivare ad uno scioglimento del Coinres per infiltrazioni mafiose.

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, AL MINISTRO DELL'INTERNO

PREMESSO CHE:

 il servizio di gestione integrata dei rifiuti è affidato, nei comuni di Bagheria, Misilmeri, Castronovo di Sicilia, Casteldaccia, Altavilla Milicia, Santa Flavia ed in altri quindici comuni della provincia di Palermo, all'autorità d'ambito “Palermo/4 – Consorzio Intercomunale Rifiuti Energia e Servizi/CO.IN.R.E.S.”, consorzio di enti locali, costituito ai sensi degli artt. 23 e 25 della legge n. 142/1990 e successive modifiche e integrazioni;

 anche quanto secondo precisato dalla pronuncia della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Sicilia, del 7 marzo 2012, n. 781, resa con specifico riferimento al CO.IN.R.E.S., lo stesso deve essere incluso nel novero delle amministrazioni pubbliche, ai sensi dell'art.1, comma 2 del D.Lgs. n. 165 del 2001, che in tali termini qualifica i consorzi di enti locali;

 con sentenze del 10 febbraio 2011, nn. 231 e 232, la stessa Corte d'appello di Palermo, sezione lavoro, ha espressamente riconosciuto la natura pubblica del CO.IN.R.E.S;

 ai sensi dell'art. 146 del D.Lgs. n. 267/2000 nei consorzi di comuni e province, qual è il CO.IN.R.E.S., trovano applicazione le disposizioni dettate dall'art. 143 del medesimo D.Lgs. n.267 del2000 in materia di accesso ispettivo e di scioglimento degli organi nel caso di accertata emersione di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare, ovvero su forme di condizionamento, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità delle amministrazioni, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad esse affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica;

CONSIDERATO CHE

 la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nella Relazione finale approvata all'unanimità il 20 ottobre 2010, ha dedicato approfondita attenzione al CO.IN.R.E.S., rilevando profili di illiceità nella pratica delle assunzioni del personale e nell'affidamento degli appalti per la gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti;

 in essa si mette in luce come il caso del Coinres sia emblematico non solo di una gestione dissennata del consorzio, nel quale sono stati assunti numerosi dipendenti in violazione di tutte le regole normativamente prescritte in tema di evidenza pubblica, ma anche del subdolo insinuarsi della criminalità organizzata;

 come si evince dalla medesima Relazione nel capitolo proprio intitolato “Coinres- Deficit finanziario-Assunzioni”, a pag. 37, molte delle persone assunte presso lo stesso risultano essere parenti di personaggi legati alla criminalità organizzata o favoriti da questi personaggi;

 come evidenziato nella medesima Relazione “la presenza di un soggetto legato alla criminalità organizzata all'interno di una società d'ambito territoriale può essere il segnale di una forma ben più incisiva di controllo finalizzato ad orientare le scelte in merito alla gestione e tale illecita finalità può essere più facilmente perseguita per il tramite di persone che apparentemente svolgono funzioni di basso livello all'interno della società, ma che in realtà operano nell'ombra a vantaggio dell'organizzazione criminale di appartenenza”;

 così pure dalla Relazione si desumono, nell’affidamento degli appaliti per la gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti, legami diretti ed indiretti tra il Coiners e la criminalità organizzata, la quale sembrerebbe se ne contenda la direzione come si ricava da alcuni omicidi di dipendenti dello stesso consorzio, già indagati per reati di mafia, occorsi negli ultimi anni, (vedasi pag. 38);

 nel capitolo della Relazione intitolato “Il dissesto finaziario degli ATO”(vedasi pag. 108),si ribadisce come siano stati quindi accertati numerosi legami tra il consorzio summenzionato e personaggi legati alla criminalità organizzata, sia per quanto concerne i dipendenti assunti (spesso indagati o arrestati per associazione a delinquere di stampo mafioso), sia per quanto concerne i mezzi utilizzati per l'effettuazione del servizio (mezzi forniti da società e da imprese che, secondo le informazioni fornite dalla questura di Palermo, risultano legate alla criminalità organizzata);

 le valutazioni della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti hanno trovato inoltre puntuale riscontro sia in numerose pronunce giurisdizionali che nell'ulteriore attività di indagine della Procura della Repubblica di Palermo;

 infatti, con la richiamata sentenza del 7 marzo 2012, n. 781, la Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Sicilia, ha condannato precedenti amministratori del CO.IN.R.E.S. al rimborso di oltre tre milioni di euro per il danno scaturente da alcune illecite assunzioni; mentre con sentenze del 10 febbraio 2011, nn. 231 e 232, la Corte d'appello di Palermo ha dichiarato l'illegittimità di ulteriori duecento assunzioni;

 lo scorso 17 aprile 2012, i carabinieri del ROS, su delega della Procura della Repubblica di Palermo hanno effettuato una serie di arresti relativi all'infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione del CO.IN.R.E.S., sia per quanto concerne l'assunzione del personale che per quanto riguarda la gestione degli appalti;

 secondo quanto riportato da "Il giornale di Sicilia" del 19 aprile 2012, nel corso di una conversazione intercettata durante le indagini del ROS di Palermo, lo stesso Assessore regionale pro-tempore all'Energia ed ai servizi di pubblica utilità della regione Sicilia risulta essere stato destinatario di possibili intimidazioni per il solo fatto di essersi opposto ad un’assunzione illegittima presso il medesimo Consorzio;

 le descritte illiceità si sono tradotte in una gestione del servizio soggetta a ripetute interruzioni, che hanno determinato situazioni di pericolo per la salute pubblica e che, sotto il profilo finanziario, hanno costretto i comuni consorziati a sopportare enormi costi impropri, con il rischio del dissesto finanziario, obbligandoli altresì a onerare i cittadini di una TARS raddoppiata;

PER SAPERE

- se non ritengano sussistere le condizioni normative descritte in premessa per disporre l'accesso ispettivo antimafia, disciplinato dal combinato disposto dagli artt. 143 e 146 del D.Lgs. n. 267/2000, attese le disfunzioni nella gestione del servizio, scaturenti da una numerosa serie di irregolarità e le infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione del CO.IN.R.E.S., accertate anche dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti; gli arresti operati dai Carabinieri del ROS di Palermo; le minacce espressamente rivolte all'incolumità di un Assessore regionale, perciò costretto a essere a lungo destinatario di provvedimenti di tutela personale, con scorta ed auto blindata; gli omicidi consumati in quella che appare essere una faida fra le famiglie mafiose della zona per il controllo delle attività consortili; la sostanziale interruzione di un accettabile livello del servizio di smaltimento dei rifiuti nei territori interessati;

- quali iniziative intendano assumere al riguardo, ai fini di avvire le raltive procedure nei confronti del CO.IN.R.E.S. per evitare che intere porzioni del territorio della Regione siciliana siano afflitte da condizioni di intollerabile vessazione scaturenti da un incremento esponenziale della pressione fiscale per l'erogazione del servizio di smaltimento dei rifiuti, a fronte dell'assenza sostanziale di tale servizio, limitato ordinariamente alle sole attività essenziali, spesso sospese del tutto per la cronica carenza di risorse finanziarie del CO.IN.R.E.S., provocata dal perpetrare di spese illegittime.

SEN. GIANPIERO D’ALIA