A Santa Flavia è arrivato il momento di voltare pagina - di Salvatore Sanfilippo, Dottorino

A Santa Flavia è arrivato il momento di voltare pagina - di Salvatore Sanfilippo, Dottorino

Politica
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Il 6 e 7 maggio i cittadini flavesi, più che in altre occasioni elettorali, saranno chiamati ad una scelta importante, che avrà notevole influenza sul futuro della vita, dell’economia e dello sviluppo della nostra cittadina.

Gli elettori di Santa Flavia, Porticello, Solanto, Sant’Elia, Bellacera, Ranterìa, si troveranno di fronte ad un bivio: imboccare con coraggio e fiducia la strada del cambiamento o credere ancora una volta alle false promesse e alle sirene, con il rischio però stavolta di ritrovarsi nel giro di qualche mese di fronte ad una grave paralisi amministrativa che affonderebbe definitivamente la nostra comunità.

Io sono un medico e amo il mio lavoro, mi spendo per la salute dei miei pazienti, ma amo anche il paese dove sono nato, dove sono nati i miei figli e dove voglio che crescano e rimangano.
Per questo voglio mettere a disposizione dei miei concittadini quella capacità che si matura anche nel mio lavoro, quella cioè di lavorare in gruppo, di dare valore al lavoro degli altri, di ottenere risultati concreti e visibili.

Per me la politica è, e resterà sempre, passione e servizio, e non sarò mai un politico di professione.

Il mio programma per il governo della città nasce dalle cose che vedo e dalle persone che incontro ogni giorno; nasce dalle condizioni di vita, di lavoro, di disagio e di vera e propria sofferenza che riscontriamo tra i nostri compaesani: il futuro dei pescatori, il lavoro dei giovani, una cittadina ospitale e accogliente.

Qualcuno si è scandalizzato quando ho detto che bisognava ripartire dalle piccole cose e mi ha "richiamato" dicendomi che invece bisognava sognare in grande.

Così come, secondo l’adagio cinese, anche un lungo viaggio comincia sempre con un primo piccolo passo, così anche i grandi progetti si costruiscono cominciando a realizzare le piccole cose, le fondamenta.

Qualcuno mette in giro la voce che per fare il sindaco occorre stare tutto il giorno in giro ed avere la parlantina sciolta, forse per potere imbrogliare più facilmente la gente.

Al momento del voto occorrerà ricordarsi che noi stiamo invece pagando caramente le conseguenze di una presenza solo formale ed invadente e di una sostanziale assenza rispetto alle problematiche vere da risolvere, da parte del sindaco uscente.

In politica non vale il vecchio proverbio che “l’occhio del padrone ingrassa il cavallo”.

Vale non tanto la capacità di mostrarsi ma la capacità di essere, vale cioè la sostanza molto più della forma, e conta soprattutto saper "fare squadra".

Per questo, qualora venissi eletto, avrò alcuni punti di riferimento cardinali:

-valorizzazione delle risorse umane interne all’ente comunale

- metterò in campo una squadra di persone preparate ed efficienti, e non di assessori presi a casaccio di qua e di là per accontentare qualche gruppetto politico o di interesse o qualche camarilla locale

- pieno controllo dei processi amministrativi, dalla formazione di una determina alla sua applicazione

- rapporto di rispetto e di armonia nei confronti del consiglio comunale, e non come è stato in questi cinque anni, di perenne scontro e conflitto.

- attuerò una riduzione dei costi della politica

Io non sarò il sindaco tuttofare e spicciafaccende, io vorrò essere il “primus inter pares”, che coordina il lavoro di una squadra in cui tutti gli elementi debbono girare e funzionare al meglio e al massimo.

E’ questa la funzione del sindaco, non altra.

Dovrò certo imparare, e imparerò, così come ho imparato con la mia tenacia cose anche più difficili.

Imparerò a rappresentare degnamente, e in tutte le sedi, la mia comunità, a difenderne i diritti e le ragioni, a renderne concrete le aspettative.

Lo assumo come impegno d’onore. Io, come ho già avuto modo di dire, darò risposte.

 

nella foto di copertina da sx Salvatore Sanfilippo e Pietro Sanfilippo, già sindaco di Santa Flavia