Crisi a Bagheria: interviene anche il presidente dell'ARS, Francesco Cascio

Crisi a Bagheria: interviene anche il presidente dell'ARS, Francesco Cascio

Politica
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Si è sentito per telefono nei giorni scorsi con l'assessore Piero Tornatore, il presidente dell'Assemblea Regionale Francesco Cascio, nel tentativo di farlo recedere dal proposito di presentare le proprie dimissioni col "botto", marcando cioè una distanza dalla nuova maggioranza.

Sarebbe stata per Lo Meo una grave iattura, imbarcare nella maggioranza i nuovi alleati del P.D. e perdere il nucleo storico di una parte de"l'Altra Bagheria" che era stato il suo punto di partenza.

A parte che si sarebbero creati problemi anche con i numeri in considerazione del prevedibile distacco dalla maggioranza del consigliere di riferimento di Tornatore, che unito alla preannunciata presa di distanza dei consiglieri Antonio Chiello dei "Democratici per Bagheria" e di Pietro Di Quarto dell'U.D.C. rischiava di vanificare l'allargamento della maggioranza al P.D.

In questi giorni Lo Meo si è speso, senza sinora riuscirci, per "recuperare" Piero Tornatore, che agli osservatori esterni è parso vittima predestinata di giochi politici.

Tornatore ha sempre sostenuto che era disposto assieme ai nuovi protagonisti della maggioranza del P.D. ad aprire una riflessione politica sulla distribuzione delle deleghe che tenessero conto delle inclinazioni personali, di equilibri generali e di referenti presso la Regione.

Ma che non era disposto ad accettare diktat posti in maniera ultimativa, che, più che rispondere ad esigenze politiche, sembravano contenere un pregiudizio nei confronti della sua persona.

E' questo problema di principio che lo spinge a tenere duro, ma non solo.

Questa "pretesa" del P.D. sulla sua delega, quella dei Lavori Pubblici, ha incrinato i rapporti di fiducia con i nuovi alleati, e sarebbe di grave pregiudizio ad un rapporto sereno all'interno della nuova giunta.

Sono queste le argomentazioni che Tornatore avrebbe riferito a Cascio, per giustificare il suo diniego a rientrare con diversa delega nella giunta di Lo Meo.

Ma, come si sa, in politica come in amore, mai dire mai.

C'è stato in questi ultimi giorni un lavorìo febbrile attorno a Tornatore per superarne le resistenze.

Qualcuno parla di una sorta di "indennizzo politico" con la vicesindacatura o con la delega all'Urbanistica, di cui Lo Meo vorrebbe spogliarsi per l'eccessivo impegno che richiede, idee che sarebbero state rapidamente accantonate.

Ma la "quadra" sarebbe stata trovata attorno ad una proposta che in un primo momento si era presentata con aspetti suggestivi, o se vogliamo di "fantapolitica", e cioè l'assessore-donna sarebbe stata indicata direttamente dal presidente dell'ARS Cascio, e avrebbe consentito anche di fornire un punto di riferimento "alto" all'interno della giunta ai fedelissimi di Cascio, che sono presenti oltre che nell'Altra Bagheria anche nel PDL, consentendo in tal modo alla maggioranza di trovare una sponda nell'opposizone consiliare, così come accaduto di recente per altre vicende; si pensi alla richiesta di revoca degli incarichi professionali dati da Lo Meo, presentata dall'opposizione, che però, molto significativamente, non è stata firmata dal capogruppo del PID, Gino Di Stefano.

Ma questo progetto "funambolico" sarebbe stato messo da parte e comunque ridimensionato.

L'accordo cui si sta lavorando in queste ultime ore sarebbe stato già trovato e dovrebbe consentire a Lo Meo, stavolta sì, di chiudere in settimana la telenovela.