La smobilitazione e l'asilo nido - di Bartolo Di Salvo

La smobilitazione e l'asilo nido - di Bartolo Di Salvo

Politica
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Serve del tempo per valutare ogni operato amministrativo, per valutare la corrispondenza tra promesse ed atti concreti. Quanto sia questo tempo non è mai un dato certo: sono mesi per coloro che hanno concesso la loro fiducia, anni per coloro che l’hanno richiesta.

Riteniamo, comunque, che 9 mesi siano un tempo sufficiente per cominciare a “valutare” una qualunque azione amministrativa, per stimarne la bontà “strutturale” o evidenziarne le carenze ed i limiti.

Non ci riproponiamo in nessun caso di operare alcun approfondimento politico, che faremo in altro momento, intendiamo invece evidenziare l’incapacità programmatica e gestionale di un’amministrazione che durante i primi 9 mesi non ha saputo (o voluto?) essere protagonista di quel cambiamento positivo che ha promesso durante la campagna elettorale.
Ricordo a me stesso alcuni slogan usati: “non aumenteremo le tasse”, “faremo un’altra Bagheria”, “la squadra dai piedi buoni”. Oggi, in modo inequivocabile, emerge l’incapacità di mantenere fede all’impegno.

Tra tutte le inefficienze amministrative ci soffermeremo sulla notizia della probabile chiusura dell’asilo nido comunale gestito dalla cooperativa “La Garderie”. Dall’oggi al domani 80 famiglie avranno un problema in più da affrontare: genitori che dovranno inventarsi sistemazioni temporanee per i loro bambini, non sempre di adeguata “qualità” pedagogica, ed operatori (alcuni dei quali prestano la loro opera da 23 anni) si ritroveranno senza alcuna fonte di sostentamento. 

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Eppure le elezioni sono state 9 mesi fa. Nel proprio programma il Sindaco scriveva: “…Si tratta di attuare politiche sociali per il sostegno dei soggetti svantaggiati con una particolare attenzione rivolta alle famiglie, potenziando i servizi socio-sanitari a favore dei soggetti in difficoltà, e realizzare attività di sostegno ricreative a favore della terza età…..il terzo livello riguarda i servizi all'infanzia e all'adolescenza da erogare in sinergia fra i diversi assessorati solidarietà sociale - pubblica istruzione, ripartendo dalla proficua azione della "rete delle scuole" e dal mondo del volontariato e dell'associazionismo diffuso.

Occorre creare uno spazio di incontro dedicato agli educatori, alle famiglie e ai bambini dove poter ripercorrere l'azione ed i progetti per la cura dei bambini della città e porre le basi per servizi sempre più innovativi a disposizione delle famiglie quale strumento di integrazione e di prevenzione del disagio e della devianza….” . Ma questo era relativo alla FASE I, quello della campagna elettorale.

Oggi siamo alla FASE II, di cui non sappiamo nulla di certo, se non che è previsto lo smantellamento dei servizi essenziali, il depauperamento di un patrimonio di efficienza e qualità costruito negli ultimi 20 anni, con l’abnegazione e l’amore di operatrici che hanno svezzato, ormai, migliaia di giovani bagheresi.

Ma tutto ciò per l’amministrazione Lo Meo non ha alcun valore: lui ha deciso, da novello ignavo (alla stregua di Ponzio Pilato, Don Abbondio, o per essere più contemporanei, del Capitano Schettino) di sacrificare i servizi che funzionano sull’altare del mostro COINRES. Ha raddoppiato la TARSU contro il volere del consiglio comunale, ha aumentato le tariffe dell’asilo nido (già allora ne stava preparando la chiusura) senza alcun criterio logico, ha deciso di non procedere alla stabilizzazione dei contrattisti, tutto questo per tutelare oltre ogni logica ciò che una sentenza ha definito illegittimo (assunzioni Temporary), e mantenere in vita un mostro che è ormai una zavorra per Bagheria.

Non è trascorso tanto tempo dalla lettera dei presbiteri bagheresi che denunciava il degrado del tessuto sociale e produttivo della città. Ancora meno tempo è trascorso dall’accorata risposta del sindaco Lo Meo. Ma si sa le parole non hanno peso. Ciò che attendiamo fiduciosi, per il bene di Bagheria e dei bagheresi, sono i fatti.

Bartolo Di Salvo

                                    nella foto di copertina il consigliere provinciale Bartolomeo Di Salvo, in quella al centro l'asilo nido di via Orazio Costantino