"Andiamo a votare per un vero cambiamento"- di Pino Fricano

"Andiamo a votare per un vero cambiamento"- di Pino Fricano

Politica
Typography

Capisco chi il 5 novembre non vuole andare a votare ed anche chi pensa di buttare una molotov nel quartier generale votando il movimento del comico, ambedue gli atteggiamento sono il frutto di una profonda delusione verso i partiti e la politica tutta, chi parla di avere avviato il risanamento dei conti era dietro le quinte di chi li avrebbe dissestati, la politica tutta non è più credibile.


Capisco ma non condivido, chi pensa di lanciare un segnale sa bene che lor signori dei segnali se ne fregano, alla fine quei pochi che andranno a votare eleggeranno comunque 70 parlamentari che se staranno lì per 5 anni a fare i loro porci comodi, chi beccandosi l’intero compenso, chi riducendolo ma facendo comunque un terno a lotto rispetto a prima ed usando comunque la quota residua per fare campagna elettorale, esattamente come fanno gli altri.
Rispetto alle solite facce, che si ripropongono da anni, che hanno sguazzato nel palazzo, a me pare che l’unica novità sia rappresentata dal Rettore, da Micari, che ha un ruolo di prestigio, quindi nulla da guadagnare, che è stato fuori da tutti i palazzi e quindi non ha particolari responsabilità, che ha una profonda conoscenza delle cose perché le ha studiate, sa dove le cose funzionano e sa cosa va fatto e cosa no, ha scelto, in piena libertà, una squadra di persone serie, preparate ed appassionate, può aprire quella stagione di cambiamenti e di speranze che da tanti anni attendiamo.
Anche sui partiti mi pare che l’unica novità sia rappresentata dal PD e da Renzi, il M5S è la riproposizione di tante novità, che abbiamo sperimentato (Lega, Rete, MpA, Italia dei Valori, …), che cominciano bene e, come abbiamo sperimentato a Bagheria, finiscono come e peggio degli altri, perché come abbiamo visto criticare è facile, cambiare concretamente le cose è molto difficile.
Provare a cambiare un grande partito di massa, fatto di ideali, valori, spirito di appartenenza, ma anche rendite di posizione, liturgie finte che soffocano la democrazia, aristocrazie autoreferenziali ed inamovibili, cambiare questo partito è cosa assai complessa, ma Renzi ci ha provato e ci sta provando.
Senza partiti non ci può essere democrazia ed una pessima democrazia e sempre meglio di un’ottima dittatura, non importa che sia di destra o di sinistra, provare a cambiare un partito che si autodefinisce “democratico”, provare a metterlo a disposizione di un grande cambiamento del Paese, che rimetta al centro i giovani, il loro coraggio, la loro determinazione, provare a fare tutto questo è opera meritoria.
Poi se lo fai con determinazione, se provi a portare qualche risultato a casa, se cerchi comunque di far uscire il paese dal pantano in cui si trova, ti dicono che sei arrogante, presuntuoso, accentratore, erano le stesse critiche che facevano a me, in quella breve stagione di cambiamento e di proiezione verso il futuro che Bagheria ha vissuto, i nemici del cambiamento, quelli che vogliono difendere vecchi sprechi e privilegi, hanno bloccato quell’esperienza come ora stanno provando a bloccare Renzi.
Per questo voterò Micari e vorò PD per sostenere Renzi, darò la preferenza ad un giovane che ha sufficiente esperienza perché si è fatto le ossa nel territorio, con la gente e per la gente, sostenendo battaglie di civiltà, di libertà di solidarietà verso i più deboli, uno che ha un lavoro e non deve campare di politica, ma che vive la politica come servizio reso per il bene comune.
Alla fine saliranno i soliti, riprenderò nel mio partito l’impegno per il limite dei due mandati, per la selezione delle candidature con le primarie, per l’ulteriore riduzione dei privilegi dei politici, per una seria selezione della classe dirigente basata sull’impegno per i grandi temi di rilevanza collettiva, una città pulita, strade percorribili e mobilità sostenibile, edilizia scolastica adeguata e tempo pieno, gestione programmata e potenziamento del verde e delle attrezzature sportive, valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, sostegno al comparto agroalimentare, riforma e rinnovamento della pubblica amministrazione.
Tutto questo è vero cambiamento, questo creerà lavoro per i nostri giovani e non la logica del “posto”, questo richiede confronto, determinazione e mediazione, non serve l’odio, non servono le logiche integraliste e divisive, abbiamo bisogno di unire le risorse migliore e tornare a lavorare insieme per un presente migliore.

Pino Fricano , già sindaco di Bagheria