Caro Pietro, Bagheria ce la farà, ne sono certo - di Giacomo Aiello

Caro Pietro, Bagheria ce la farà, ne sono certo - di Giacomo Aiello

Politica
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Caro Pietro, rispondo alla tua lettera pubblicata su Bagherianews. Questa città ha una propria storia, una propria anima fondata sul lavoro, sull’ingegno, su quella cultura che hanno permesso a tanti personaggi illustri di rappresentarci nel mondo.


Nelle tue parole scorgo tanta disillusione, che non appartiene soltanto alla nostra generazione. I nostri genitori, i nostri nonni, che tanti sacrifici hanno fatto per darci un futuro, saranno amareggiati quanto noi, anche più di noi, nel vedere le condizioni in cui versa la nostra città.
Nelle tue parole, però, scorgo anche tanta speranza. E credo proprio che questa speranza sia fondata sulle tante energie che questa città ha, e che da troppo tempo aspetta di poter esprimere.
Perché questo avvenga è necessario invertire i termini, cambiare formula, scrivere nuovi percorsi che partano dalla condivisione e dall’ascolto di tutti, giovani e meno giovani, educatori ed operatori del mondo della cultura, imprenditori, professionisti ed operai, e soprattutto di quella grande parte della nostra cittadinanza che oggi vive in una condizione di criticità e forte disagio sociale.
Per fare questo, però, occorre mettere da parte vecchi schemi che oggi sono fuori da ogni logica, fuori dal tempo in cui viviamo, fuori dalla percezione dei cittadini.
Se mi chiedessero cosa è più importante tra una tessera di partito e la mia città, non avrei dubbi. La mia città.
E la mia, la nostra città, vive un momento nel quale la speranza di cambiamento, espressa da un voto popolare, ha lasciato presto spazio alla delusione. Questa forte speranza c’è ancora, e le tue parole ne sono una viva testimonianza. Questa speranza attende di essere presa per mano e guidata attraverso percorsi chiari e condivisi.
La nostra città, per tanti, troppi versi, attende ancora di entrare nel terzo millennio. Per questo credo sia arrivato il momento di recuperare, con forza e serietà, temi essenziali per il futuro del nostro territorio. Porto turistico, svincolo autostradale, mobilità, parco urbano non sono chimere, sono obiettivi concretamente perseguibili mettendo al centro programmazione, competenza e progettualità. Qualsiasi programma che non contenga questi punti, e percorsi chiari per perseguirli, sarà nulla di più che un pezzo di carta destinato al dimenticatoio.
Caro Pietro, non è più il momento di rinviare. O si inizia adesso a gettare le fondamenta del cambiamento attraverso percorsi realmente partecipati e condivisi, o l’attuale impoverimento di risorse, di energie, di talenti, sarà inesorabile. O si inizia adesso a costruire un ruolo di primo piano per Bagheria nell’area metropolitana, nell’ambito di nuove prospettive di sviluppo che passino da massicce opere di trasformazione infrastrutturale, o saremo destinati ad essere sempre più dormitorio e sempre meno meta di futuro.
In giro c’è tanta delusione ma anche tanta voglia di partecipare, di mettersi in gioco, di spendersi per la nostra città. Noi siamo qui a scriverne, ma sono convinto che questi sentimenti, questa passione siano diffusi ed appartengano a tutti coloro (e sono tanti) che amano Bagheria.
Da questa consapevolezza serve ripartire per cominciare, sin da subito, a scrivere il nostro futuro.

Con stima,
Giacomo Aiello