Emergenza rifiuti: una soluzione possibile

Emergenza rifiuti: una soluzione possibile

Politica
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Riceviamo e pubblichiamo

L’emergenza rifiuti assume a Bagheria come nel resto dell’hinterland palermitano contorni drammatici e grotteschi allo stesso tempo.

Ho ancora davanti agli occhi i cumuli di rifiuti che hanno invaso nei giorni scorsi il centro cittadino oltre a lastricare tutte le strade della periferia e della provincia .
Ho ancora nel naso quell’odore nauseabondo dei miasmi ad ogni angolo della Città.

I rifiuti dati alle fiamme dai cittadini esasperati fanno sì che ci sia un aumento dell’emissione di diossina e il rischio di infezioni ed epidemie diventa quasi una certezza.
''La situazione venutasi a creare - afferma Sorbello (assessore regionale siciliano al Territorio e Ambiente) - nella gestione del servizio di raccolta rifiuti nei comuni ricompresi nell'ATO PA 4 mortifica le città”.
Dunque Bagheria come Napoli? La Sicilia come la Campania? Ovviamente questa è una domanda provocatoria, noi non vorremmo che in Sicilia si ripetesse la triste esperienza campana ma in questi giorni, in quasi tutte le province siciliane emergono segnali davvero preoccupanti. Sono segnali che non ci fanno prevedere nulla di buono per il prossimo futuro e che mettono in evidenza un circolo vizioso da cui sembra impossibile uscire. L' emergenza rifiuti è un fatto molto doloroso, è lo specchio della sconfitta dell'intera classe dirigente.

Il CO.IN.R.E.S. è il Consorzio che riunisce ben 22 Comuni dell’ambito territoriale ottimale PA4 e la Provincia Regionale di Palermo ed è l’organo deputato ad assicurare la gestione unitaria ed integrata dei rifiuti solidi urbani. Nell’ambito della logica costruttiva degli ATO rifiuti nell’ Agosto del 2005 il Comune di Bagheria ha firmato il "Contratto di servizio" decretando il definitivo passaggio di consegne per la gestione del servizio di raccolta al CO.IN.R.E.S. per una durata di cinque anni.

Questo Consorzio ha decisamente distorto la logica da cui è nato per diventare un ”AMMORTIZZATORE SOCIALE”. I vertici hanno attuato una politica di assunzioni a favore delle fasce più deboli della popolazione, disagiati e disoccupati di lungo periodo. Si è affidato ad aziende terze per il noleggio dei compattatori. Queste due strade hanno fatto aumentare esponenzialmente i costi, tanto da provocare un deficit tale nel bilancio da potere essere difficilmente sanato. E l’impossibilità di pagare gli operatori ecologici e le aziende fornitrici degli automezzi fa sì che questo consorzio si trovi stritolato dalle sue stesse scelte irresponsabili e inappropriate.

Alla luce di quanto detto bisogna evitare di lasciare le cose a se stesse…qui 'SI GIOCA SULLA PELLE DEI CITTADINI'. E’ il momento delle scelte; è il momento in cui bisogna mettere in campo proposte e sperimentazioni avanzate, anche se impopolari. Dobbiamo stabilizzarci intorno a una chiara linea politica che dia un forte messaggio di civiltà e dobbiamo essere altresì incisivi nelle proposte, nei nomi, nei tempi.
Ritengo dunque che si debba “mettere in piedi” una task-force alternativa, pagata dal Comune. Una task-force che possa svolgere le stesse mansioni nei momenti di emergenza e che possa così evitare di far essere la nostra città un MALEODORANTE INFERNO DANTESCO!

Considerato che l’Assessorato alle Politiche Sociali ha a disposizione notevoli risorse che normalmente destina ad attività di tipo assistenziale (assistenza lavorativa e contributi vari per soggetti disagiati), ritengo opportuno individuare nelle risorse delle politiche sociali i fondi da destinare a questo servizio. Così facendo si potrebbero raggiungere due obiettivi: tenere pulita la città e dare un senso all’assistenza lavorativa.

Procedendo in questo senso si potrebbero creare i presupposti per potenziare la raccolta differenziata in quanto, nei periodi di regolare espletamento del servizio di raccolta dei rifiuti, le risorse si potrebbero occupare esclusivamente della gestione della raccolta differenziata e perché no crearne un business come accade in tante altre parti del mondo.
Questo permetterebbe di trasformare l’assistenza fine a se stessa in un’azione propedeutica all’inserimento dei soggetti disagiati nel mondo del lavoro.

Desidero evidenziare che i costi sociali che la collettività deve sopportare per organizzare una task-force sono infinitesimi se confrontati con i costi sanitari che nel tempo si dovranno sostenere per possibili infezioni, malattie ed epidemie.
Ritengo altresì opportuno che le istituzioni regionali e provinciali prendano coscienza di questo disagio che da tempo angoscia i cittadini e trovino i fondi necessari per regolarizzare il personale CO.IN. R.E.S. con stanziamenti di fondi che permettano il pagamento regolare degli stipendi.
Questa in estrema sintesi è un percorso che le amministrazioni dovrebbero intraprendere.

Ho visto ragazzi che giocavano rincorrendosi con i motorini lanciandosi sacchetti di spazzatura; ho visto bambini tra i cumuli di spazzatura giocare come se fossero in una spiaggia a costruire castelli di sabbia; ho visto cumuli di eternit confondersi nelle montagne di rifiuti; ho visto cittadini con i sacchetti di immondizia sul cofano delle proprie autovetture circolare con indifferenza ritenendosi comunque autorizzati a far cadere la spazzatura in qualsiasi angolo della città; ho visto lavastoviglie, divani, pezzi di mobili, frigoriferi abbandonati da chi non si sente più in dovere di rispettare le regole; ho visto una fauna florida far festa tra la spazzatura; ho visto gente circolare con i finestrini chiusi senza aria condizionata nel mese di agosto… pensavo fossero freddolosi!

Quante altre cose disgustose sono stato costretto a vedere … pensavo che questi fossero scenari da Terzo Mondo, impossibili nella mia terra, inimmaginabili nella mia Città.

Ciro Viscuso, capogruppo di Bagheria Popolare in Consiglio Comunale