Perchè proprio noi ? se lo chiedono i dipendenti Coinres giudicati di fatto 'indesiderabili' dall'amministrazione bagherese

Perchè proprio noi ? se lo chiedono i dipendenti Coinres giudicati di fatto 'indesiderabili' dall'amministrazione bagherese

Politica
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E' questa la domanda che si continuano a porre i sette dipendenti del Coinres giudicati di fatto 'indesiderabili' dall'amministrazione comunale di Bagheria; e tutto, almeno così pare, senza adeguate ed esaurienti giustificazioni.

Sembra impossibile soltanto pensarlo, dipendenti regolarmente assunti da anni, in carica ad una azienda in attività però invitati a “non lavorare” benché ancora inseriti nella pianta organica dell'azienda dove operano da tantissimi anni.

E' la paradossale situazione in cui si trovano sette dipendenti del Coinres in servizio (sospeso) per la città di Bagheria, che tutti i giorni, da tre mesi, firmano i fogli di presenza ma non svolgono nessun compito e soprattutto non percepiscono lo stipendio.

Fino allo scorso mese di gennaio lavoravano regolarmente poi hanno avuto recapitata una nota, a firma del sindaco di Bagheria, con la quale veniva revocava il "comando" per 13 unità lavorative in carico al Coinres operative a Bagheria, diffidando lo stesso ente alla emissione di qualsiasi nota o richiesta di retribuzione a carico del comune di Bagheria.

In parole povere 13 dipendenti Coinres, degli 81 che erano in servizio a Bagheria, venivano “rimandati al mittente” perchè  venissero  "redistribuiti" tra gli altri 21 comuni del consorzio.
Ma non era tutto, per due dei 13 dipendenti "allontanati da Bagheria", si è subito dopo aggiunta per uno di loro, la poco lodevole considerazione di "poter essere ritenuti fiancheggiatore della famiglia mafiosa bagherese", un’ "aggravante" di un certo spessore che ha prodotto al primo cittadino l'ennesima denuncia per diffamazione presentata lo scorso 6 febbraio al Commissariato di P.S. di Bagheria.

Sono passati tre mesi e la situazione è rimasta essenzialmente la stessa solo con la novità che nel frattempo il numero delle unità lavorative messe in “stand-by” da 13 si è ridotta a 7 sempre in carico alla pianta organica del Coinres.

I 7 operatori dichiarano di ricevere regolarmente le spettanze contributive ma dello stipendio netto nessuna traccia, il Coinres stacca tutti i mesi la fattura relativa all'intera forza lavoro in organico (81 operai) ma al momento di pagarla da Palazzo Ugdulena viene decurtata la somma “al netto” delle spettanze dei sette dipendenti che stazionano tutti i giorni, per sei ore al giorno, nei locali dell'autoparco comunale.

Durante un incontro hanno espresso la grande difficoltà nel vivere questa situazione “da tre mesi non riceviamo nessun compenso – riferiscono alcuni operatori – non possiamo più pagare mutui, viviamo alle spalle di parenti ed amici, che per quello che possono ci aiutano, e siamo veramente ridotti allo stremo, non sappiamo più neanche cosa fare per poter mandare i nostri figli a scuola e proprio oggi, per assurdo, abbiamo ricevuto la disposizione di andare in ferie per un paio di settimane”.

Durante l'incontro abbiamo saputo, che pur di onorare il loro incarico, si erano offerti di operare nelle ore di servizio lo spazzamento di vie e piazze della città, ma dopo qualche giorno non sono state più fornite ne le scope ne i sacchi e sono stati costretti a rientrare all'autoparco. La speranza di un rientro in servizio continua a dare loro un po di speranza e coraggio, qualcuno ci racconta la propria storia e non riesce a capire il perchè questo accanimento verso solo sette operai che nella loro attività lavorativa hanno sempre dato il massimo operando con dignità e rispetto in un settore particolarmente difficile.

Giuseppe Di Salvo riferisce che opera nel settore della raccolta dei rifiuti fin dal 1990: “ho iniziato come trimestralista nella cooperativa “Stella D'Aspra”, dopo quattro anni sono passato ad “Ambient Gest” e da 10 anni opero con il Coinres.
In questi 10 anni ho usufruito in tutto di soli 6 giorni di malattia, non ho avuto mai problemi con nessuno, ho sempre dato il massimo anche in periodi dove, in alcune occasioni, chi non aderiva a delle forme di proteste era considerato un “crumiro” ed un bel giorno mi sono ritrovato “fuori servizio” senza sapere il perchè e vorrei che si scrivesse che sono incensurato”.

Onofrio Galioto, uno degli operatori più conosciuto in città, non nasconde che da giovane ha registrato qualche problema con la giustizia. “Sono 25 anni che non ricado più in certi errori, ho pagato quello che c'era da pagare e posso andare fiero del mio passato da lavoratore.
Ho svolto attività nel settore dell'igiene ambientale all'interno dell'Istituto Trabia, alla Casa dei Giovani e da oltre 20 anni opero nel settore della raccolta dei rifiuti, prima con la cooperativa “Stella D'Aspra” poi con “Ambient Gest” e da oltre un decennio con il Coinres”.

Discorso diverso per Vincenzo Scardina, sospeso perché “malfuzionante” malgrado ricoprisse incarichi amministrativi “sono entrato nella pubblica amministrazione di Bagheria tramite l'art. 23, nel 1996 sono passato con gli Asu e nel 2004, grazie al sindaco Pino Fricano, sono transitato definitivamente nella pianta organica del comune di Bagheria a “tempo indeterminato” con la qualifica di amministrativo. Ho lavorato all'ufficio tributi occupandomi della Tarsu e nel marzo del 2006 sono “passato” nel Coinres con la qualifica di amministrativo".

Altro caso quello di Salvatore Trapani, autista, anche lui nella lista degli “indesiderabili”Nell'autunno scorso, dopo aver guidato per alcuni giorni un mezzo con il finestrino aperto e bloccato, ho beccato una bronchite che mi ha costretto a letto per 13 giorni. Questo è bastato per essere considerato “incompatibile” con il mio lavoro ed alla prima occasione sono stato “revocato”.

Altri operatori ascoltano le testimonianze dei loro colleghi e non vogliono dichiarare nulla che possa essere pubblicato ma a microfoni spenti dicono di sperare in un ripensamento da parte dell'amministrazione comunale e soprattutto chiedono di essere trattati con dignità.

Sperano anche in un incontro con il sindaco per capire quale sarà il loro destino.

Prima di andare via mi viene chiesto di spiegare ai cittadini bagheresi il ruolo del singolo operatore, chiedo cosa vuol dire: “vede – mi viene detto – fino ad un certo periodo nel libro paga del Coinres a carico dei cittadini di Bagheria c'erano quasi 200 persone e tutti ricordano che il paese era quasi sempre sporco, oggi siamo 80 ed il paese è pulito, gli 80 di oggi sono gli stessi operatori che lavoravano anche prima quando in tutto eravamo in 200".

"I cittadini si spiegano come mai adesso il paese è pulito con gli stessi operatori, anche se siamo solo 80 sui 200, che c'erano prima?. Probabilmente era il sistema sbagliato, o per meglio dire, funzionava bene ma per finalità molto diverse dal bene collettivo e qui se alla fine devono pagarne le conseguenze soltanto 7 semplici operatori, con le loro famiglie, mi sembra veramente ingiusto".

tratto da bagheriainfo.it