Non abbiamo nessuna intenzione di assumere come Bagherianews.it il ruolo di opposizione politica all’attuale maggioranza P.D.-U.D.C.: ma un problema siamo costretti a sollevarlo.
Il sindaco Biagio Sciortino ha conferito nei giorni scorsi due incarichi professionali per collaudi di opere pubbliche a due professionisti, un architetto e un ingegnere, di cui vi abbiamo dato notizia.
L’arch. Sebastiano Filippone è stato incaricato del collaudo statico dei lavori del parco accessibile di cultura ambientale di Monte Catalfano, mentre l’ing. Giovanni Di Cristina è stato incaricato del collaudo “in corso d’opera della gestione integrata del servizio di illuminazione pubblica e realizzazione di interventi di efficienza energetica e di adeguamento normativo sugli impianti comunali”.
Sappiamo che la legge prevede la nomina di professionisti esterni all’Amministrazione per i collaudi di opere pubbliche anche se ci risulta estremamente curioso un incarico “per la realizzazione di interventi di efficienza energetica”, visto che, se la memoria non ci inganna, il comune ha dato da tempo un incarico ad un altro professionista, l’ing. Lo Coco, per la stessa tipologia di intervento.
Ma non è questo il problema che intendiamo sollevare: il cuore della questione è un altro.
Chi ha deciso di scegliere i tecnici Tizio e Caio e non invece Pinco e Pallo?
C’ è un elenco a cui si attinge per questo tipo di incarichi? C’è una graduatoria? E’ stato fatto un bando per formare degli albi di tecnici e di professionisti da cui prelevare i nomi alla bisogna?
Se così fosse, ne prenderemmo volentieri atto e considereremmo chiusa la polemica.
Ma se così non fosse, e invece i nomi fossero stati tirati fuori dal solito cilindro, ormai liso e bucato, dei soliti prestigiatori, i cui “trucchi” ormai anche i bambini conoscono?
O, per dirla tutta, dagli elenchi “privati” dei partiti che formano la maggioranza P.D. e U.D.C. ?
Ed a prescindere, ovviamente, dalle capacità professionali dei "prescelti" che potrebbero essere indubbiamente elevate.
La domanda non la rivolgiamo al Sindaco, la cui risposta, apodittica e lapidaria, conosciamo già, perché la usa per tutte le circostanze: “E’stato fatto tutto in perfetta legalità e trasparenza, e nel pieno rispetto delle leggi e per difendere il bene comune”.
E’ invece all’U.D.C. che vogliamo rivolgerla, perché, se non ricordiamo male, allorchè Filippo Tripoli era capogruppo dell’U.D.C. e attaccava fieramente e furiosamente la giunta Sciortino, questo tipo di incarichi per collaudi li computava tra le consulenze e gli incarichi che dava il sindaco in maniera arbitraria, facendo ascendere così la cifra per queste spese ad oltre 500.000 Euro, e tuonava giustamente contro la discrezionalità delle scelte ed invocava moralità e rigore, norme e regolamenti.
La pensano ancora così l’U.D.C. e Filippo Tripoli? O da assessore adesso ha cambiato idea?
Oppure, e questo sarebbe grave, incarichi e consulenze sono cosa “non buona” quando li danno gli altri e diventano miracolosamente “cosa buona e giusta” quando premiano la nostra parte politica?
E vogliamo chiuderla: già la vicenda degli incarichi Urban, ha mostrato sino a che punto possa arrivare l’arbitrio e la discrezionalità, e il mancato rispetto di regole e procedure.
Oggi a Bagheria e in Sicilia il rispetto della trasparenza e dei diritti è condizione essenziale per la democrazia e per fare sul serio la lotta contro la mafia, senza le banali formulette contenute nei documenti programmatici, buone solo per gli allocchi.