La notizia è di quelle destinate a fare scalpore: la diamo con il condizionale ma è sufficientemente verificata: gli esperti dell’Assessorato alle Autonomie Locali, hanno messo sotto osservazione l’iter procedurale
che ha portato all’approvazione del bilancio del Comune di Bagheria.
Tutto ruota attorno alla anomala situazione venutasi a creare dopo le dimissioni del Presidente del consiglio Bartolo Di Salvo eletto, come si ricorderà, alla Provincia.
In tutto il periodo dal 10 Luglio data delle dimisssioni di Di Salvo e sino all’elezione del nuovo presidente, Daniele Vella, avvenute il 5 Settembre le funzioni furono svolte dal vicepresidente Gaetano D’Agati.
Il bilancio dell'amministrazione fu approvato il 4 di Agosto.
Ora la legge prescrive che il vicepresidente assuma le funzioni di presidente in caso di “impedimento” o di "assenza" di quest’ultimo; ma nel nostro caso non c’era nè un impedimento nè un'assenza di Bartolo Di Salvo, ma le sue dimissioni, che sono cosa diversa.
Anche noi nel nostro piccolo segnalammo questo “problema”: ci fu risposto che era tutto a posto, che c’erano dei pareri legali sufficientemente forti e convincenti.
Non sembra essere così per gli esperti legali dell’Assessorato, che dopo la fase istruttoria che stanno svolgendo in questi giorni, potrebbero anche arrivare alla conclusione che al momento dell’approvazione del bilancio, ci fosse un grave vizio di forma e di procedura, e che pertanto non essendo l’organo consiliare correttamente composto la determina di approvazione possa essere sospesa o addirittura invalidata.
In poche parole che prima di procedere all’esame di altri atti, il consiglio comunale subito dopo le dimissioni di Di Salvo, come primo adempimento avrebbe dovuto procedere alla nomina del presidente per rendere completo l’organo.
Questo ritardato adempimento potrebbe avere conseguenze in questo momento imprevedibili; in poche parole potrebbe essere anche avviata una procedura per lo scioglimento del consiglio comunale per non avere approvato tempestivamente lo strumento finanziario del bilancio.
Oppure che la procedura, sia pure scorretta, non possa essere considerata un “vulnus” tale da penalizzare l’intero consiglio. Vedremo nei prossimi giorni.