Balistreri: Mi dissocio dalle scelte del P.D.

Balistreri: Mi dissocio dalle scelte del P.D.

Politica
Typography


La nascita del Partito Democratico, lo scorso ottobre, ha segnato una svolta importante per la politica in Italia, non fosse altro per la semplificazione della sua articolazione che ne è derivata.

 

Ho creduto, e credo ancora, che il Partito Democratico possa avere un grande ruolo nel riportare la politica (piccola) ad essere Politica (grande), perché aiuta e sostiene quelle energie che creano le opportunità per cambiare la società; perché fa partecipare e discutere delle questioni e delle scelte pubbliche; perché avere degli ideali significa assumere comportamenti conformi; perché coltivare la legalità, promuovere la solidarietà, dare sicurezza ai più deboli significa combattere i veri problemi e le arretratezze del Paese; perché una società è somma di partecipanti e non scontro tra contraenti.

Ho creduto che anche a Bagheria, il Partito Democratico avesse le potenzialità e l’ambizione di cambiare il modo di fare politica, lontano dalle segreterie dei partiti (vecchia maniera) e più vicino alla gente; perché la “democrazia è un metodo, non un contenuto di una decisione” (G. Zagrebelsky).
Così non è stato, almeno fino ad ora. Il coordinamento cittadino del Partito Democratico, più o meno democraticamente eletto nel febbraio scorso, quasi mai si è trovato a discutere le scelte e la linea politica del Partito a Bagheria, definite da alcuni dirigenti locali, evidentemente sostenuti in ciò da alcuni consiglieri comunali nonché componenti di altri movimenti politici (v. Altra Storia) e, non so se ci sia stato un confronto serrato (lo riterrei necessario) con il coordinatore provinciale.

Avevo chiaro, e per la verità lo credo ancora, che il Partito Democratico è per definizione plurale, per le storie di coloro che lo compongono, ma anche e soprattutto per la possibilità di confronto delle opinioni di ciascuno. Per questo ho sempre espresso le mie perplessità nelle occasioni (poche) di discussione offerte al coordinamento, oggi scopro che l’espressione di opinioni diverse da quelle del “capo” è considerata ostilità.

Mai ho pensato di chiedere ad alcuno incarichi amministrativi né risarcimenti politici, perché, nonostante tutto, credo ancora che la Politica è servizio. Non ho cercato in passato, non cerco adesso e non cercherò in futuro i cosiddetti “santi in Paradiso” per imporre la mia presenza in governi, cda, consigli e/o organismi di partito. Le indicazioni in tal senso che mi hanno fin qui riguardato, non ultima l’indicazione alla carica di assessore provinciale da parte di Franco Piro, sono state il risultato di proposte e discussioni del gruppo dirigente provinciale e mai da me sollecitate.

Ritengo, pertanto, intollerabile che dirigenti del PD cittadino, per primi, diffondano, senza avere verificato la loro veridicità, voci su mie presunte pressioni per fare parte della prossima giunta che il Sindaco Sciortino si appresta a varare con la partecipazione dell’UDC. Niente è più lontano dalla mia storia personale e dalla mia cultura politica. Capisco che sarà molto difficile fare ingoiare anche questo amaro boccone, dopo che si è taciuto sulle scelte di questa amministrazione su Ato Idrico (ACQUA) e Ato Rifiuti (COINRES), ex Palazzo delle Poste. Meglio, allora, cercare di isolare chi ha il coraggio di esprimere il proprio dissenso. Le voci che mi vedrebbero coinvolta, con ruoli di governo, nella prossima giunta Sciortino, sono assolutamente false e prive di ogni fondamento. Le smentisco categoricamente e le ritengo illazioni artatamente diffuse oltre che estremamente scorrette.

Non credo di essere “vecchia” per la politica, anche se qualcuno mi ha apostrofato come “espressione di gerontocrazia politica”; non ho patrimoni politici familiari da difendere e non lascio eredità politiche a nessun parente, anche se qualcuno mi ha definito “espressione di nepotismo politico”. Penso che Bagheria ha bisogno di buona politica. Le scelte amministrative fin qui sostenute, lasciano troppi spazi alla delusione. Non serve un governo di salute pubblica, servono scelte coraggiose e perciò difficili. I cittadini hanno votato un governo cittadino di centrosinistra, farlo diventare altro significa per il Partito Democratico bagherese dichiarare il proprio fallimento.

Non posso che prendere atto della notevole distanza che mi separa dalle posizioni assunte da quei pochi che ritengono “ la democrazia come un contenuto di una decisione”.


Testo integrale della lettera inviata dalla Balistreri ai membri del Coordinamento cittadino del P.D., al coordinatore provinciale L. Passarello, e per conoscenza al Sindaco Biagio Sciortino.

Firmato Maria Concetta Balistreri