Ci “camperemo“ a lungo, giornalisticamente parlando, con il passaggio politico che attraversa l’amministrazione Sciortino.
In genere, nel pieno dell’estate , quando anche la politica va in ferie, i giornali debbono inventarsi qualcosa, e barcollando sotto il solleone ondeggiano tra le vacanze dei vip,
la ricomparsa del mostro di Lochness (forse adesso un po’ fuori moda) o l’avvistamento di qualche U.F.O. di stagione.
Per ora ci salva Biagio Sciortino.
L’immagine che lo stato delle trattative ci richiama alla memoria è quella di una barca che con il mare furioso cerca di guadagnare la riva, ma la forte onda di risacca la risospinge sempre in alto mare.
E’ l’immagine di una trattativa che sembra essere lì per lì per concludersi, e che invece torna sempre, appunto, in alto mare, come se ci fosse qualcuno che con mano sapiente disfa di notte, quello che si tesse di giorno.
Due, tre riflessioni non banali però si possono fare, e non parliamo del toto assessori che impazzerà di quà a qualche giorno.
La prima considerazione è che sia il P.D. che l’U.D.C., sia pure per motivi diversi, l’accordo lo vogliono fare, e quindi l’accordo si farà.
Anche perché un accordo non sarebbe affatto uno scandalo: vero è che alla Regione e alla Provincia l’U.D.C. è alleato del P.D.L., ma nazionalmente si parla sempre più spesso di accordo tra il P.D. e l’U.D.C. di Casini.
A Bagheria l’U.D.C. ha voglia di governo, e questo non è certo un reato; vuole crescere e irrobustirsi; ha la necessità di impegnare e fare scendere in campo alcuni dei suoi uomini più rappresentativi e grandi collettori di voti: Alessandra Janni (per la quale gira la voce di un ruolo di assessore nella giunta provinciale), Pietro Canzoneri, Antonio Scaduto, e Nino Tomasello sono negli spogliatoi e scalpitano, sentono che sta per arrivare il loro momento e premono o per fare gli assessori o per subentrare da consiglieri agli eventuali consiglieri comunali attuali che diverrebbero assessori.
L’U.D.C. sente ormai di aver vinto e non resiste alla tentazione di dettare le condizioni: sanno di avere in mano le carte migliori e sanno che senza di loro la maggioranza, anche con i civici, sarebbe una piccola maggioranza, sono inoltre portatori e rappresentanti di interessi corposi e diffusi.
I tempi dell’accordo? Non riusciamo a fare previsioni, perché ci sono troppe variabili.
Ragionevolmente prima delle ferie di Agosto, non crediamo che si arriverà a settembre, come qualcuno sembra temere o sperare.
E’ inutile avventurarsi nelle posizioni di singoli consiglieri che, su pressione di Sciortino, vagano per trovare l’anima gemella per potere avere l’Assessore (due consiglieri un assessore, ricordate la regola canonica).
Più interessante invece quello che sta succedendo tra i gruppi più forti e organizzati: il Popolo della Libertà forte ormai di quattro componenti cercherà di uscire dal letargo politico che ha contraddistinto la destra in questi due anni e sollecitata dal consigliere provinciale V. Lo Meo lavora alle prospettive e alle future alleanze.
La Sinistra Democratica che è l’unico gruppo ad avere parlato chiaro , “o noi o l’U.D.C.” pare che cominci a mostrare qualche crepa sulla tenuta di questa linea intransigente.
Il P.D, il Partito che dovrebbe essere quello che ha in mano il mazzo, è quello in cui sembrano invece prevalere piccoli obiettivi parziali (il tale o il tal’altro assessore) non riconducibili ad una strategia di ampio respiro.
Sbaglieremo, e non ci piace la dietrologia, anche se come tutti la pratichiamo: ma tutta questa vicenda sembra avere manovratori occulti, menti raffinate, portatori di interessi forti che in questi anni sono stati mortificati, e che vogliono tornare ad essere protagonisti.
E i baarioti? Qualcuno (pochi invero) si appassiona, si indigna, parteggia, si schiera; altri cercano di capire quali saranno i nuovi assetti del potere locale per potersi regolare in futuro; altri ancora guardano con scetticismo a queste manovre dei politici, fanno spallucce, e si lamentano, (così come avveniva esattamente trenta o cinquanta anni fa), dell’acqua che manca e della spazzatura che invade tutti gli angoli del paese; tutti gli altri che sono poi la gran parte, il cosiddetto ventre molle del paese, pensano solo che si scoppia dal caldo e non appena possono se ne vanno a fare “i bagni” o a prendersi un po’di fresco all’Aspra. Beati loro.
Leggi gli articoli di politica correlati