Di Giacinto: 100 e una ragioni per vincere

Di Giacinto: 100 e una ragioni per vincere

Politica
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Sull’analisi del voto espresso a Casteldaccia nelle scorse elezioni comunali del 15 e 16 giugno 2008, si può agevolmente dire che il dato emerso - con la schiacciante ri-affermazione dell’uscente Giovanni di Giacinto sullo sfidante Bartolo Virruso
sostenuto da “Alternativa per Casteldaccia libera" - non presti il fianco a commenti particolarmente originali; è possibile, tuttavia, provare una rapida ricognizione sul voto, per individuare alcune fra le ragioni di un risultato così palese.

Su 6859 votanti, le preferenze espresse per Di Giacinto sono state 4641, contro le 2020 di Virruso: risultato particolarmente interessante questo, specie se consideriamo che alle amministrative del 2003 Di Giacinto aveva battuto l’allora avversario politico Filippa Nuccio con circa 1.500 voti di scarto, mentre oggi i voti di scarto su Virruso risultano invece più di 2.600.

Azzardando una prima riflessione, notiamo che le variabili che hanno influito su tale esito sono di varia natura: Di Giacinto è stato in grado di costruire, anno dopo anno, un vasto consenso "popolare" intorno alla sua persona, ma soprattutto è stato bravo a mantenerlo tale; sull’altro fronte un candidato che, seppur uomo d’esperienza in campo tecnico-amministrativo (Virruso è infatti dirigente regionale), non è riuscito ad avere quell’”appeal” e visibilità indispensabili in una competizione elettorale ad elezione diretta.

Non và sottovalutato, inoltre, che Di Giacinto e la sua coalizione di governo vantano una continuità progettuale ed una “riconoscibilità” politica che, al di là delle visioni personali, hanno consentito allo schieramento di presentarsi in modo chiaro agli elettori. Insomma l'elettore di Di Giacinto è andato al voto consapevole della sua scelta, avendo ben salda opinione su chi andava ad eleggere.

“Alternativa per Casteldaccia libera”, guidata da Virruso, pur avendo puntato già nella scelta del nome di lista sul rinnovamento ideologico, ha però di fatto relegato in secondo piano la comunicazione delle proprie proposte politiche, impedendo agli elettori una immediata percezione di quell' “alternativa” annunciata.
Poche, infatti, le uscite in pubblico e le manifestazioni in piazza; grave errore d’informazione questo che si aggiunge alla lacunosa propaganda sui punti in programma, tanto più necessaria visto che si trattava di una neo-formazione politica.

Infine, una nota rilevante: due importanti gruppi storici dell’opposizione dei trascorsi cinque anni, quello di Forza Italia con Giuseppe Montesanto in consiglio e Ginotta (ora eletto consigliere provinciale) ed il gruppo “La Torre” con il consigliere Rosalia Amato e l’ex candidato a sindaco Nuccio, hanno scelto, a poche settimane dalla data delle comunali, di sostenere la candidatura di Di Giacinto, contro ogni previsione.

Guardando da vicino la composizione dell’attuale consiglio comunale, invece, quello che salta subito agli occhi è l’alto numero di new entry: su quindici eletti sono soltanto tre i consiglieri riconfermati, Fabio Spatafora (primo degli eletti), Giuseppe Canale e Giuseppe Ingenio.
In attesa di conoscere la formazione definitiva della giunta e le rispettive deleghe assessoriali, ricordiamo che i nominati dal sindaco in prima battuta sono: Salvatore Manzella, Vincenzo Accurso, Sebastiano Di Giacinto e Maria Pia Di Salvo.

Di seguito riportiamo le liste complete dei consiglieri eletti e dei voti di preferenza:


Lista Per Casteldaccia

Fabio Spatafora > 479

Domenico Aspetti > 412

Giuseppe Canale > 392

Michele Coniglio >
336

Bartolo Di Matteo > 325

Tommaso Marrone >
317

Giuseppe Piazza >
294

Antonino Vassallo >
249

Giuseppe Rosario Fricano >
225


Lista Alternativa per Casteldaccia libera


Lorenzo Canale > 241

Pietro Speciale >
230

Salvatore Oreto >
208

Giuseppe Ingenio >
177

Michele Canale >
164

Domenico Nuccio > 151