Sono contento del risultato elettorale ottenuto, anche se alla fine non sono riuscito ad essere eletto. Sento il peso dei 1900 voti ottenuti e sin da oggi lavorerò perché i bisogni e i problemi della gente che mi ha votato
La mia candidatura ha segnato un momento di discontinuità col passato, dimostrando che è possibile ottenere consensi senza promettere un solo posto di lavoro o senza distribuire sacchetti della spesa.
E' una sfida culturale, che si può vincere solo se continuiamo a crederci e a metterci la faccia.
Questa campagna elettorale mi ha insegnato che non esistono compiti impossibili, ma che il processo di rinnovamento da attuare è più o meno rapido a seconda delle nostre capacità e del nostro impegno.
Credo che il Pd se vuole risollevarsi dalla crisi debba cominciare a lavorare all'aria aperta, sul territorio, casa per casa, mettendosi in ascolto della gente, mettendo da parte le guerre di potere e le discussioni di posizionamento.
Per le strade, nelle piazze ho trovato tanta povertà, situazioni drammatiche e tragiche, molta disillusione e sfiducia per una classe politica che i cittadini sentono lontana, presente solo in occasione delle campagne elettorali.
Bisogna lavorare in mezzo al popolo 365 giorni all'anno, sporcarsi le mani, occuparsi dello sviluppo di questo territorio, cominciando a progettare e a programmare dal basso.
Ripuliamo questa politica dai tornaconti personali, dagli interessi di bottega, dai campanilismi sterili, mettiamo al centro i cittadini, le idee, i valori, il bene comune. Ritorniamo a essere credibili, mettendoci del nostro, lavorando nei quartieri, con i giovani, gli anziani, le famiglie.
È questa la strada vincente, è questa la strada che intenderò perseguire all'interno del mio Partito. Il futuro comincia oggi.
Emanuele Tornatore