Passa la mozione di sfiducia: si è chiusa stasera la sindacatura di Vincenzo Lo Meo

Passa la mozione di sfiducia: si è chiusa stasera la sindacatura di Vincenzo Lo Meo

Politica
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Venti dei ventuno firmatari confermano la loro adesione alla mozione di sfiducia e la sindacatura di Vincenzo LO Meo arriva al capolinea: è questa in estrema sintesi il resoconto di una giornata lunghissima e a tratti anche estenuante e noiosa giornata, in cui si sono contati tra consiglieri e assessori una ventina di interventi.

Quattro i consiglieri assenti ( Chiello, D'Amato, La Corte, Prestigiacomo Antonio) sei i voti a favore ( Mineo, Scaduto, Vigilia, Amoroso, Raspanti, D'Agati).

Sono circa le nove e trenta quando Antonino Arena l'ultimo consigliere che deve esprimere il proprio voto, che è stato, lo ricordiamo, nominale e palese, chiede di intervenire per dichiarazione di voto: gli ultimi minuti di suspence, quindi la sentenza finale.

Venti voti esatti chiudono una esperienza non esaltante, sulla quale però  varrà la pena riflettere, perchè scevri dalle emozionalità legata ad eventi e circostanze contingenti, si possa su di essa fare una ragionamento sereno.

Ecco chi ha votato la sfiducia: Antonino Arena, Giovanni Amari, Rosario Giammanco, Pietro Aiello, Daniele Vella, Emanuele Tornatore, Antonino Maggiore, Gino Di Stefano, Mimmo Di Stefano, Domencio Prestigiacomo, Antonio Passarello, Maria Grazia Lo Cascio, Maurizio Lo Galbo, Pietro Pagano, Francesco Gurrado, Filippo Maggiore, Angelo Bartolono, Angelo Puleo, Marco Sciortino e Pietro Di Quarto.

Il commiato è teatrale e commovente: Vincenzo Lo Meo che dal dibattito della giornata ha capito che la sua sorte da sindaco è segnata, (perchè i venti firmatari sono un muro compatto), saluta uno ad uno i consiglieri, con qualcuno si abbraccia, ringrazia i collaboratori e non assiste al voto finale.

A qualcuno sta per scappare qualche lacrima: ci sta anche questo perchè l'evento che abbiamo vissuto oltre ai momenti di forte intensità è stata in fondo una sentenza, politica, ma sempre sentenza.

Umanamente dispiace, anche perchè è un uomo sconfitto quello che lascia l'aula consiliare prima della sentenza, al di là del fatto che tutti hanno sottolineato che la sconfitta è della politica ed è in qualche modo una sconfitta di tutti.

Una decina gli interventi che si salvano nell'intera giornata, e sono quelli che a noi sono parsi i più appropriati alle circostanze, perchè politici e fatti con la passione, e tra questi, e ci dispiace, non possiamo mettere quello del sindaco, peraltro lunghissimo, ma  pessimo avvocato difensore di sè stesso.

Sull'agomento pensiamo di ritornare domani con una analisi più ragionata.