Lo Meo ringrazia il governo: ancora 90 giorni per evitare il dissesto

Lo Meo ringrazia il governo: ancora 90 giorni per evitare il dissesto

Politica
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E' stato già pubblicato in Gazzetta il decreto n° 151/2013 art.1 lett.D che modifica l'art. 1 della legge di stabilità del governo, che offre la possibilità ad alcuni comuni, e tra questi Bagheria, di ripresentare entro 90 giorni un  nuovo piano di riequilibrio al consiglio comunale per ottenerne l'approvazione.

Il provvedimento che consente questa ulteriore dilazione ha avuto vita molto travagliata: in un primo momento era stato approvato l'emendamento alla Finanziaria, presentato dagli on. Magda Culotta e Franco Ribaudo del Partito Democratico, la cui formulazione era però confusa e contraddittoria e presentava alcune incongruità nelle date.

Si parlava di trenta giorni di proroga per quei comuni che avevano avuto bocciato dal consiglio già un precedente piano di riequilibrio: ma a Bagheria  il piano di riequilibrio era già bocciato il 7 giugno 2013, per cui quell'emendamento  non sarebbe servito a nulla.

La modifica di quell'emendamento è stata fatta propria dal governo proprio ieri allorchè il cosiddetto 'decreto milleproroghe' è stato diviso in due, una parte del quale ribattezzata appunto 'Misure urgenti di finanza pubblica': per intervento dei responsabili economici del Partito democratico, Beretta e Fassina, l'emendamento è stato riportato nel decreto e soprattutto il termine entro cui i comuni come Bagheria, che hanno avuto già bocciato il piano di riequilibrio, ma la cui situazione dei conti nel frattempo sia migliorata, hanno la possibilità di ripresnetare il piano di riequilibrio entro i 90 giorni successivi alla entrata in vigore della recente legge di stabilità approvata una decina di giorni fa, quindi, in buona sostanza, entro il marzo del 2014.

E' l'ultima possibilità per l'amministrazione Lo Meo e per la politica bagherese: o si riesce ad evitare il dissesto con tutte le conseguenze traumatiche per le tasche dei cittadini, oppure l'intera classe politica, un minuto prima o un minuto dopo la dichiarazione di dissesto, ha una sola strada da percorrere: togliere il disturbo.