Passa in commissione alla Camera l'emendamento che potrebbe salvare Bagheria dal dissesto

Passa in commissione alla Camera l'emendamento che potrebbe salvare Bagheria dal dissesto

Politica
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L'emendamento alla legge di stabilità presentato dai parlamentari del partito democratico, Magda Culotta e Franco Ribaudo, è stato approvato alla Camera dalla competente commissione Finanze.

E' l'emendamento, il cui testo ci è stato trasmesso quasi in diretta dal coordinatore cittadino del PD Orazio Amenta, che  rappresenta l'ultima spiaggia per evitare il dissesto economico-finanziario di Bagheria, che avrebbe  conseguenze nefaste per la nostra comunità.

Questo il testo dell'emendamento:

Dopo il comma 383, aggiungere il seguente: 

“383-bis. Per l’esercizio 2014, gli enti locali che hanno avuto il diniego d’approvazione da parte del Consiglio comunale del piano di riequilibrio finanziario, così come previsto dall’articolo 243-quater, comma 7, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e che non abbiano dichiarato il dissesto finanziario ai sensi del successivo articolo 246 , possono riproporre entro il termine perentorio di trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all’articolo 243-bis, comma 5, del decreto legislativo n. 267 del 2000 la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’art. 243-bis del decreti legislativo n. 267 del 2000, qualora dimostrino un miglioramento della condizione di ente strutturalmente deficitario, ai sensi dell’articolo 242 del medesimo decreto legislativo. In pendenza del termine di trenta giorni non trova applicazione l’articolo 243-bis, comma 3, del decreto legislativo n. 267 del 2000.”

Fuori dal linguaggio tecnico e giuridico formale, qualora l'emendamento dovesse superare il voto d'aula, il comune di Bagheria pur avendo avuto già bocciato dal consiglio comunale il piano di riequilibrio, potrebbe entro trenta giorni, riproporlo nuovamente e chiederne l'assenso qualora nel frattempo, ed è quanto hanno sostenuto sinora sindaco e giunta, la situazione economica sia migliorata.

Bisognerà però che a questo Lo Meo & company facciano  i conti con l'oste, e cioè con il consiglio comunale, che dovrà a sua volta dimostrare grande responsabilità.