Bagheria, ovvero della sindrome di Stoccolma - di Vincenzo Provino

Bagheria, ovvero della sindrome di Stoccolma - di Vincenzo Provino

Politica
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Bagheria si sta perdendo, sta lentamente disfacendosi.

La crisi è lo specchio di tutti i nostri errori passati così come delle nostre debolezze e incapacità presenti.

Quì è il punto:le nostre debolezze e incapacità presenti.Quasi tre anni orsono bisognava prendere rimedio ai danni derivanti dalla revoca dei piani di lottizzazione,salvaguardando tutti, e dico tutti, i diritti acquisiti nel P.R.G. del 1976 e andare a una transazione con i ricorrenti, carta contro carta .

Sarebbe stata una politica di pacificazione e di salvaguardia del bilancio comunale ma nessuno la comprese per demeriti di chi la propose, naturalmente.

E il paese continuò a essere affetto dalla sindrome di Stoccolma: l'innamoramento del proprio carnefice.

Debolezza e incapacità presente sono l'assenza di un piano industriale finalizzato al raggiungimento della raccolta differenziata che la legge impone al 60% ,con un risparmio di 3.500.000 euro.E poi 1.000.000 di euro derivanti dalla drastica riduzione dei costi della politica.

Per non dire dei costi dei servizi essenziali,luce,telefoni,ma anche pulizia degli immobili.questo era il mio programma elettorale e quello era il momento decisivo per Bagheria.Ora è il momento delle chiacchere.

Siamo abituati a pensare che la crisi sia essenzialmente una crisi economica, ma non è così. In realtà si tratta di qualcosa di più vasto e profondo. La macchina amministrativa è arcaica, organizzata per favorire soprattutto chi ci lavora e non i cittadini, estranee al criterio del merito: dominate da cricche interne, dal formalismo, dalla tortuosità demenziale delle procedure.

Strade, acquedotti,fognature sono logorate e insufficienti quando non cadono a pezzi. Come cade a pezzi tutto il nostro sistema culturale: dalla biblioteca al museo.

Bisogna ripensare Bagheria dal momento che la nostra crisi è nella sua essenza una crisi d ’identità. Perchè,purtroppo,continua a dominare la fisionomia deteriore della nostra terra: l’ignavia che traffica con la malapolitica sottobanco, fingendo di aspirare a un cambiamento vero.

Vincenzo Provino