Politica

In concomitanza del consiglio comunale di oggi l'assessore Antonio Scaduto ci ha inviato un intervento che pubblichiamo.

C’era una volta, in un paese lontano, lontano, uno strano VIRUS che colpiva di tanto in tanto ed in precisi periodi, tutti i cittadini. Ma si manifestava prepotentemente soprattutto, ed in prevalenza sulla classe dirigente locale specie quella politica.

Questo VIRUS colpiva la memoria breve delle persone infettate, per cui gli ultimi avvenimenti venivano completamente dimenticati. Tutte le cose successe negli ultimi sei mesi, nove nei casi più gravi, venivano completamente dimenticate, le scelte prese facevano la stessa fine, come gli intenti, gli accordi, le condivisioni.

L’aspetto grave non era il fatto che una persona dimenticava tutto. L’aspetto grave era la capacità di questo VIRUS di colpire in contemporanea più persone. Persone che avevano maggiore quotidianità , che si incontravano spesso, che lavoravano nello stesso ufficio, che erano dello stesso partito , movimento associazione.

La vita in questo paese lontano, lontano era diventata praticamente impossibile, niente di niente andava avanti perché ogni scelta, ogni decisione, si azzerava nel momento stesso in cui veniva presa. Ogni volta era un cominciare da capo.

Pensata un pò il VIRUS aveva colpito addirittura il consiglio comunale che si occupava di bilancio ed il paese lontano, lontano era arrivato quasi al fallimento, senza nessuno che se ne rendesse conto, tranne le poche persone lucide e non ancora colpite dal VIRUS. Che però dato che non si frequentavano tra loro (per paura di essere colpiti da questo VIRUS) non facevano numero, non facevano opinione.

La storia di questo paese lontano,lontano, per farla breve, è drammatica , si autodistrusse per “mancanza di memoria” nessuno ricordava più perche’ si trovassero in quello stato ed ognuno pensava alle proprie cose, che tra l’altro erano pure difficili da ricordare.

Il VIRUS, dopo avere colpito tutti, dovette trovare altre residenze per potere sopravvivere. Ed andiamo ai nostri giorni.

Qui a Bagheria, ho l’impressione che il VIRUS sia arrivato. Questa impressione mi è piu’ netta oggi, con questo Consiglio Comunale Straordinario, convocato su richiesta precisa fatta da alcuni consiglieri che non ricordano quanto successo pochi mesi fa. Quindi, delle due l’una è quella giusta: o hanno dimenticato e per coincidenza lo hanno fatto insieme, oppure sono stati colpiti da questo VIRUS ed in questo caso, dobbiamo preoccuparci tutti quanti.

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Hanno certamente dimenticato che pochi mesi fa questo Consiglio Comunale ha bocciato un “piano di riequilibrio” che con gli emendamenti proposti e con l’iter previsto dalla normativa vigente, portava la classe politica locale alla concreta possibilità di rivederlo totalmente. Invece no, si bocciava per una serie di motivi, che in quel momento erano certamente superabili. Bastava solo RICORDARSI, a quel tempo di essere il Consiglio Comunale che sul Bilancio ha assoluta SOVRANITA’;

 Hanno certamente dimenticato, che sul piano nazionale, dovrebbero approfittare della GRANDE COALIZIONE ed attivare tutte le loro relazioni con il PDL, con il PD, con SCELTA CIVICA ed ovviamente anche con l’UDC per trovare, anche se tardivamente, una soluzione possibile. E solo dopo per portare i risultati ottenuti, venirne a parlare in Consiglio Comunale;

 Hanno certamente dimenticato, oppure peggio, fanno finta di dimenticare che l’eventuale DISSESTO non è una sconfitta per l’Amministrazione Lo Meo, ma è soltanto un peggioramento della situazione sociale della città. Piu’ tasse per tutti, abbattimento dei crediti verso l’Ente per chi è creditore, taglio assoluto di tutti quei servizi, in primis quelli alla persona, che invece spesso si utilizzano, oggi, per criticare l’incapacità di governare;

 Certo l’Amministrazione non deve dimenticarsi dei motivi, anche se non comprensibili, che portarono quella scelta del Consiglio comunale. Lo deve fare anche solo per il fatto che ogni aspetto presente sul “ PIANO DI RIEQUILIBRIO” è solo una proposta che può essere condivisa, ma che puo’ anche non esserlo;

 Il Consiglio comunale, nella sua totalità, pare avere dimenticato che tra l’approvazione e la bocciatura di un “Atto di sua competenza” c’è anche la modifica, lo stravolgimento, l’introduzione o il taglio di parti dello stesso.


Il Consiglio Comunale non puo’ dimenticare che il suo fine è quello di agire per il benessere della città e di ogni cittadino. Se questo è vero, come è vero, non capisco come si possa agire…….per il DISSESTO.

Non posso che finire questo mio intervento, facendovi conoscere il nome di questo VIRUS che si sta diffondendo sempre piu’ e su cui dobbiamo stare attenti. Il suo nome è DEMAGOGIA…….statene alla larga!

Antonio Scaduto

Assessore del Comune di Bagheria

 

Dobbiamo delle scuse ai nostri lettori e agli interessati, per il titolo che abbiamo dato all'articolo di ieri e cioè 'In una città dissestata, il sindaco torna a d aumentarsi le indennità', che peraltro era l'intestazione del documento che gli amici del P.D. Nino Amato e Giovanni Di Bernardo, ci avevano inviato per la pubblicazione.

Ci scusiamo perchè non siamo andati a controllare, prima di pubblicare l'articolo, il documento pubblicato all'Albo Pretorio on line del sito del Comune cui gli estensori del documento facevano riferimento.

L'abbiamo fatto solo stamattina, e la sorpresa ( e se volete anche l'indignazione) è stata grande, perchè il nostro titolo traeva in effetti in inganno scaricando sul sindaco Vincenzo Lo Meo una responsabilità  che certamente non porta da solo.

La delibera di giunta del 24 agosto assunta all'unanimità presenti quasi tutti gli assessori ( mancava solo l'assessore Franco Greco) fa riferimento ad una sentenza della Corte costituzionale, la 223 del 19/7/2013 che in poche parole afferma che l'art. 7 del decreto del governo n° 149 del 2011 con cui si imponeva agli enti che avevano sforato il patto di stabilità una riduzione del 30% delle indennità degli amministratori, e cioè sindaco, assessori e consiglieri non è 'applicabile ai soggetti ad autonomia speciale',  e cioè la  nostra cara Regione Sicilia  che con il pretesto dell'autonomia non si adegua manco a catenate alle norme nazionali che prevedono la riduzione delle indennità dei politici regionali ed ora anche comunali, rivendicando sempre la propria autonomia che coincide con quella dei politici di mangiare a quattro palmenti.

Da un punto di vista formale la decisione è corretta e sin troppo tempestiva: appena pubblicata sulla G.U. è stata immediatamente 'recepita' dai nostri amministratori, quindi il problema non è di legittimità, bensì di opportunità.

E' opportuno che in un momento come quello attuale, che è di fame nera per migliaia di famiglie, di durissimi sacrifici e rinunce per altre migliaia, il sindaco risalisse  da una indennità di 3.070 a 4.386  euro al mese? ed il vicesindaco da 2.302 a 3289 euro al mese? e gli assessori e la presidenza del consiglio da 1995 a 2851 euro sempre al mese? ed i consiglieri da 39 a 56 euro a seduta? Parliamo di cifre lorde naturalmente.

E' demagogia affermare che questa delibera in una situazione attuale,  con il paese dissestato e in vero disfacimento, e dopo avere portato alle stelle tariffe e tasse e cancellato i servizi sociali, avrebbe potuto essere rinviata ad una stagione migliore?

Ovviamente tutti, maggioranza, opposizione, presunta maggioranza  e finta opposizione sapevano cosa era accaduto, anche se qualcuno continua a fare ancora il pesce in barile

Ma il peggio forse deve ancora arrivare, e sarà quando i nostri bravi amministratori chiederanno anche gli arretrati, cui naturalmente la LEGGE, quella con la L maisucola e scritta in stampatello, dà loro diritto.

 

 

Dopo la bella tornata congressuale, martedì 12 novembre alle ore 18 presso il “simbolico” capannone dell'ex Icre di via Pablo Neruda, il PD di Bagheria, riprende il suo cammino politico con la relazione del neo segretario Orazio Amenta, alla prima riunione del nuovo direttivo .

Crediamo di poter affermare senza timore di essere smentiti, di essere stati fra i pochi forse pochissimi insieme a qualche attento giornalista ad avere, tempestivamente, circa due anni addietro sconfessato l’operato del sindaco Lo Meo e della sua amministrazione, affermando che avrebbe con assoluta certezza, portato al dissesto economico e poi inevitabilmente alla deriva politica la città di Bagheria. 

Qualsiasi nave, piccola o grande che sia, senza un valido timoniere al comando è condannata a tale destino.

Ora, fa specie, sentire che ci siano ancora singoli consiglieri che cerchino di proporre riunioni straordinarie del Consiglio Comunale che possano chiarire alla città i temi del dissesto, di cui tantissimo si è dibattuto, e meditare, addirittura, di fare inserire un emendamento per agevolare Bagheria, nella Legge di Stabilità della Stato per il 2014 e per il quale non solo non si è avuto la volontà di trarre le dovute conseguenze ma non si è fatto nulla per reperire risorse all’interno del nostro bilancio, è tutto ciò veramente un enormità.

Un esempio per tutti dell’incapacità e della mancanza di volontà politica potrebbe essere la gestione dei rifiuti, e la mai avviata, dopo tanti proclami, raccolta differenziata. Unanimemente riconosciuto, l’avvio convinto di quest’ultima avrebbe potuto portare enormi benefici alle casse del nostro martoriato bilancio comunale, ma Aimè – Aibò -AiNoi ci sarebbe da dire.

altHa scritto bene, il neo segretario del PD l’Ing. Orazio Amenta, nel suo documento congressuale “Change” che invitiamo a leggere e nel quale afferma “Non si può far finta che non sia successo nulla, non si possono ignorare i segnali che i nostri elettori ci hanno dato. Non possiamo mettere sul conto di nessuno, lo stato di crisi di abbandono di fallimento della città, ma chiediamo che l'analisi sia rigorosa e approfondita e sgombri il campo ad alcuni equivoci pericolosi per esempio sull’attuale governo della città, equivoci che gravano e graveranno come un fardello per il possibile futuro di ripresa di questa città e di questo Partito ”e poi ancora“ Viviamo un tempo politico, che richiede, anche nella nostra città, più che ambizione, visione e coraggio. Quel coraggio che servirà nel ridefinire la cause di un malessere di una crisi che dobbiamo saper rileggere nelle azioni politiche".

Ecco innanzi tutto bisognerà saper fare questo a partire dalle forze politiche che vogliono riorganizzarsi per avere in città un ruolo ed una dignità politica che spesso è venuta meno nel corso di questi anni.

Poi magari, nelle more di quest’impegno gravoso che riguarderà tutta la città, vorremmo cominciare con il chiedere di verificare, come mai dopo le nostre denunce, dopo tanti annunci e tante demagogici proclami nessuno si è accorto che il Sindaco che rinunciava all'indennità per il grave momento di crisi, con una nuova delibera del 13 settembre 2013 n. 139, pubblicata 41 giorni dopo, ossia il 24 ottobre 2013 (http://www.comune.bagheria.pa.it/?idPlugin=17903&calling=dettaglio&id=7916) addirittura dopo essersi riassegnata l’indennità torna ad aumentarsela da 3000 a 4800 euro mensili e scusate se è poco.

Ed anche se qualche funambolico difensore di turno, presto dirà che la delibera di Giunta municipale è giuridicamente corretta, perché bla bla e l’art. bla bla….la questione in questo momento rimane eminentemente Politica e di opportunità.

In una città dove tutto non funziona, dove neppure i servizi minimi si attivano, dove le ristrettezze e le mancanze di opportunità economiche finiscono con l’avvilire e affligere la gente, in molti si chiedono se la Notizia (qualora mai venisse data): Bagheria “Città in dissesto, Il Sindaco Lo Meo torna ad aumentarsi l’indennità, nel silenzio generale 24.10.2013” - faccia più facilmente il paio, politicamente e non solo giornalisticamente con:

• Bagheria: compensi da un euro per progetti di edilizia scolastica/Notizie
www.monitorimmobiliare.it/articolo..30/set/2013

• Bagheria: dirigente comunale arrestato per concussione | Notizie ...
palermo.blogsicilia.it/..09/ott/2013

A voi come sempre una puntuale ed attenta risposta.

Per l'area tematica 'Sviluppo e lavoro' del partito Democratico

Nino Amato-Giovanni Di Bernardo

nella foto di copertina il nuovo segretario del PD Orazio Amenta e l'ex sindaco Pino Fricano

nella foto all'interno  una fase dello scrutinio al recente congresso del Partito democratico
 

Come avete appreso dagli organi di stampa, la Legge di conversione del D.L. 31 agosto 2013, n. 102 – Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici – (cd. “Decreto IMU”), ha avuto il via libera sia dalla Camera che dal Senato.

Grazie a questo provvedimento, i Comuni potranno deliberare l’esenzione dal pagamento dell’imposta municipale propria (IMU) gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito ai familiari in linea retta e da questi utilizzato come abitazione principale.

Come ho avuto modo di spiegare nell’aula di Montecitorio, un caso particolare di agevolazione è quello dell’esenzione dal versamento dell’IMU dovuta sull’immobile concesso in uso dai genitori ai figli che lo utilizzano come prima casa.

Ma attenzione: l’applicazione di tale agevolazione in caso di comodato, per la quale sono stati stanziati 18,5 milioni di euro di copertura da parte dello Stato, è subordinata ad una delibera del Consiglio Comunale in cui si trova l’immobile, che dovrà stabilirne i criteri e le modalità applicative.

Invito, pertanto, i Consiglieri Comunali e gli Amministratori a portare in Consiglio una modifica al Regolamento Imu, nella parte riguardante la “Definizione di abitazione principale” prevedendo la fattispecie di “uso gratuito ai familiari”, nonché i “limiti di reddito” per l’accesso alle agevolazioni.

L’intervento ora non ha più bisogno di copertura: una volta approvata la modifica al regolamento, i cittadini possono fare subito domanda per il riconoscimento dell’agevolazione.

Si ricorda, infine, che detto emendamento deve essere fatto prima della scadenza del pagamento della seconda rata, prevista per il 16 dicembre.

Francesco Ribaudo, parlamentare PD alla Camera dei deputati

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