Ci scusiamo con i lettori: ad aumentarsi l'indennità sono stati sindaco, assessori e consiglieri

Ci scusiamo con i lettori: ad aumentarsi l'indennità sono stati sindaco, assessori e consiglieri

Politica
Typography

Dobbiamo delle scuse ai nostri lettori e agli interessati, per il titolo che abbiamo dato all'articolo di ieri e cioè 'In una città dissestata, il sindaco torna a d aumentarsi le indennità', che peraltro era l'intestazione del documento che gli amici del P.D. Nino Amato e Giovanni Di Bernardo, ci avevano inviato per la pubblicazione.

Ci scusiamo perchè non siamo andati a controllare, prima di pubblicare l'articolo, il documento pubblicato all'Albo Pretorio on line del sito del Comune cui gli estensori del documento facevano riferimento.

L'abbiamo fatto solo stamattina, e la sorpresa ( e se volete anche l'indignazione) è stata grande, perchè il nostro titolo traeva in effetti in inganno scaricando sul sindaco Vincenzo Lo Meo una responsabilità  che certamente non porta da solo.

La delibera di giunta del 24 agosto assunta all'unanimità presenti quasi tutti gli assessori ( mancava solo l'assessore Franco Greco) fa riferimento ad una sentenza della Corte costituzionale, la 223 del 19/7/2013 che in poche parole afferma che l'art. 7 del decreto del governo n° 149 del 2011 con cui si imponeva agli enti che avevano sforato il patto di stabilità una riduzione del 30% delle indennità degli amministratori, e cioè sindaco, assessori e consiglieri non è 'applicabile ai soggetti ad autonomia speciale',  e cioè la  nostra cara Regione Sicilia  che con il pretesto dell'autonomia non si adegua manco a catenate alle norme nazionali che prevedono la riduzione delle indennità dei politici regionali ed ora anche comunali, rivendicando sempre la propria autonomia che coincide con quella dei politici di mangiare a quattro palmenti.

Da un punto di vista formale la decisione è corretta e sin troppo tempestiva: appena pubblicata sulla G.U. è stata immediatamente 'recepita' dai nostri amministratori, quindi il problema non è di legittimità, bensì di opportunità.

E' opportuno che in un momento come quello attuale, che è di fame nera per migliaia di famiglie, di durissimi sacrifici e rinunce per altre migliaia, il sindaco risalisse  da una indennità di 3.070 a 4.386  euro al mese? ed il vicesindaco da 2.302 a 3289 euro al mese? e gli assessori e la presidenza del consiglio da 1995 a 2851 euro sempre al mese? ed i consiglieri da 39 a 56 euro a seduta? Parliamo di cifre lorde naturalmente.

E' demagogia affermare che questa delibera in una situazione attuale,  con il paese dissestato e in vero disfacimento, e dopo avere portato alle stelle tariffe e tasse e cancellato i servizi sociali, avrebbe potuto essere rinviata ad una stagione migliore?

Ovviamente tutti, maggioranza, opposizione, presunta maggioranza  e finta opposizione sapevano cosa era accaduto, anche se qualcuno continua a fare ancora il pesce in barile

Ma il peggio forse deve ancora arrivare, e sarà quando i nostri bravi amministratori chiederanno anche gli arretrati, cui naturalmente la LEGGE, quella con la L maisucola e scritta in stampatello, dà loro diritto.