Politica

Il sindaco Vincenzo Lo Meo, in vista del prossimo Consiglio comunale di domani 21 marzo 2014 in cui si effettuerà il voto per confermare o meno la fiducia, dichiara:

Il voto di domani sarà significativo per questa città per cui sostanzialmente mi rimetto al voto democratico dell'aula, e cioè di chi rappresenta ufficialmente la comunità bagherese. Nel caso in cui si dovesse esprimere un voto che riconfermi la fiducia nei miei confronti, sarò disponibile ad andare avanti attraverso un percorso condiviso con quelle forze politiche che intendono ragionare sui temi urgenti per la Città. Sono pronto a rivedere e concertare programmi, obiettivi, azioni e squadra amministrativa. Tutte le proposte saranno valutate per utilizzare risorse tecniche e politiche che possano dare immediate soluzioni alle problematiche sociali e civili che la città stessa sta attraversando. La mia apertura nei confronti della comunità serva da spunto per riflettere sul voto e sui risvolti che ne potranno seguire”.  

ufficio stampa bagheria

Non sappiamo esattamente come finirà oggi nella seduta di consiglio comunale convocata appositamente per discutere e votare la mozione di sfiducia che 21 consiglieri su 30 hanno sottoscritto nei confronti del sindaco Vincenzo Lo Meo.

Stando ai numeri sin ora sul tappeto, i ventuno che hanno firmato la sfiducia domani dovrebbero essere presenti e dovrebbero votarla, a meno di non voler perdere la faccia, anche se in politica, dire una cosa e smentirla l'istante successivo è un esercizio praticato ai più alti livelli, Berlusconi e Renzi docent.

Vincenzo Lo Meo sta facendo le umane e le divine cose per restare abbarbicato alla sua poltrona; si vedrà oggi se i tentativi di ripescaggio in extremis, ultimo in ordine di tempo l'irrituale indicazione dell'ex sindaco Biagio Sciortino quale futuro presidente di Metropoli est, avranno sortito i risultati dal sindaco auspicati, vale a dire la resipiscenza sulla mozione di sfiducia da parte di qualche consigliere.

Anche perchè l'isolamento quasi fisico, percepibile anche ad un profano, di Lo Meo al seguito della processione del Santo Patrono S.Giuseppe, era più eloquente di qualsiasi voto.

Assieme a Vincenzo Lo Meo ed al presidente del consiglio Caterina Vigilia, solo due assessori su sei, Mineo e Scaduto, il capogruppo del PD, Daniele Vella, il comandante della Stazione dei carabinieri, Ettore Saladino ed il comandante dei VV.UU. Costantino Di Salvo.

Punto.

Non ci sono i massimi responsabili della Forze di sicurezza a Bagheria, il dott. Francesco Fucarini dirigente del Commissariato di P.S., il maggiore Claudio Montesi  comandante della Compagnia dei CC. , nè il capitano Davide Lazari, comandante la Compagnia della GdF, solitamente presenti in queste occasioni; non c'è nessuno dei sindaci del circondario, nè Fabio Spatafora, nè Paolo Martorana, nè Salvatore Sanfilippo, nè quello di Baucina e Villabate, nè i commissari di Altavilla M., e non certo per una mera dimenticanza.

Ci sono sì consiglieri comunali, ma a debita distanza dal sindaco.

Ma la sconfitta politica di Lo Meo non ha bisogno dei numeri di oggi per essere certificata: è già certificata nelle firme dei ventuno consiglieri che non lo ritengono più, sulla base di una mozione di sfiducia ragionata e approfondita, all'altezza di guidare Bagheria.

Cosa succederà? Si possono solo ipotizzare scenari futuri, scartando subito, viste le mosse di Lo Meo di queste ultime ore, l'ipotesi che il sindaco possa presentarsi dimissionario per evitare un pronunciamento del consiglio che, se negativo per lui, sarebbe una macchia e un disonore.

1 ipotesi: la sfiducia passa, almeno venti consiglieri diranno sì alla mozione; sindaco, giunta e consiglio decadono immediatamente e forse si fa in tempo per andare alla sessione di voto amministrativo previsto in Sicilia per la fine di maggio, così come accadde nel 2006 dopo le precipitose dimissioni di Pino Fricano destinatario allora di un avviso di garanzia, per un reato gravissimo, dal quale, è giusto dirlo, fu successivamente scagionato.

2 ipotesi: la sfiducia non passa, perchè non si raggiungono i 20 sì previsti per la decadenza, Lo Meo resta in carica;  non osiamo pensare a quelli che saranno i rapporti politici all'indomani di un dibattito che si preannuncia aspro e duro. Un esempio su tutti: il dissesto finanziario che da settimane sembra essere qualcosa di lontano e inesistente.

Certe ferite lasciano il segno e ci sembra difficile che  dopo un braccio di ferro di questa natura, si possa ripartire all'indomani, allargando maggioranza, condividendo programmi o cambiando squadra. Bagheria continuerebbe a galleggiare sui suoi problemi irrisolti e la città ad essere poco o malamministrata.

Tutto quà ? no di certo, perchè questi sarebbero i riflessi immediati nel breve periodo.

Nel medio - lungo periodo entreranno in gioco variabili indipendenti sulle quali nessuno ad oggi può azzardare previsioni, e ci riferiamo alla eventualità di uno scioglimento per mafia del consiglio comunale, possibile peraltro anche se venisse approvata la sfiducia a Lo Meo e, fatto forse ancora più grave, lo sviluppo e la conclusione di indagini a carico di dipendenti comunali e amministratori che già nei giorni scorsi dopo i movimenti carsici dei mesi passati sono cominciate a venire a galla.

E allora saranno dolori.

 

Apprendiamo da alcuni organi di stampa, anche on line, delle notizie alquanto imprecise riguardo l’esistenza di un eventuale ricorso vinto dal comune di Bagheria inerente l’aumento dell’addizionale Irpef.

Per chiarezza occorre rilevare quanto segue:

• Il Tribunale Amministrativo Regionale in data 14/03/2014 ha emesso una “ORDINANZA” e non una 'SENTENZA'  (come riportato impropriamente) con la quale, a seguito di un sommario esame proprio della fase cautelare, l’unica censura dedotta riguarda la questione della mancata impugnazione della Determina Sindacale n° 62/2013 che non appare assistita da sufficiente fumus boni iuris, pertanto respinge la domanda di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato dall’Avvocatura di Stato.

Inoltre, ai fini semplicemente della pubblicità e trasparenza degli atti, non ci risulta, altresì, alcuna pubblicazione all’albo pretorio della predetta Determina Sindacale.

Riteniamo, altresì, rimarcare che il Comune di Bagheria NON HA, ad oggi, vinto alcun ricorso in quanto il T.A.R. non è ancora entrato nel giudizio di merito per la trattazione della legittimità della delibera di G.M. n° 182/2013.

Si rimane in attesa dell’esamina del ricorso nel merito.

Va osservato, al riguardo, che la legge finanziaria 2007 ha sostituito il comma 3 dell'art. 1 del D.Lgs. 28 settembre 1998, n. 360, il quale statuisce che i comuni possono disporre la variazione dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale all'Irpef esclusivamente mediante regolamento adottato ai sensi dell'art. 52 del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, la cui adozione, a norma dell'art. 42 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, non può che essere di competenza del consiglio comunale.

La logica del passaggio della competenza a deliberare dalla giunta, come precedentemente normato, all'organo consiliare è da ricercare nel fatto che il successivo comma 3-bis dell'art. 1 del D.Lgs. n. 360 del 1998, introdotto novativamente dall'art. 1, comma 142, della L. n. 296 del 2006, dà facoltà agli enti locali di stabilire una soglia di esenzione in presenza di specifici requisiti reddituali; l'esercizio di tale potere discrezionale, teso a favorire fasce deboli della popolazione, ovviamente, non può che essere demandato al Consiglio, organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell'ente locale.

A tal proposito, dopo quanto dichiarato e manifestato dall’Assessore al Bilancio, intendiamo far sentire la nostra voce, al fine di far emergere quell’ignoranza, irriverenza, fumus arrogantiae, e ancor più la volontà di distorcere i fatti per il proprio fine che imperversa nella nostra amministrazione locale.

Cio’ detto, preso atto che l’ente, annuncia notevoli miglioramenti di bilancio, poiché riceverà delle somme derivanti dalle sanzioni trattenute dall’erario, per il mancato rispetto del patto di stabilità, oltre ai presunti introiti dell’addizionale comunale Irpef, si chiede di conoscere:

Perché ancora oggi, pur avendo ottenuto il consenso dal Consiglio Comunale, non è stato presentato alcun piano di risanamento?

Da quanto dichiarato agli organi di stampa, al fine di raggiungere l’obiettivo di risanamento dell’ente, perché non è stato ancora presentato un bilancio di previsione 2013?

Per quanto di vostra competenza, rimaniamo in attesa di ricevere risposte certe.

Cordialmente

LA VOCE DEI COMMERCIALISTI
FIRMATARI

Dott. Nicolò Benfante
Rag. Nicolò Mauro Gagliardo
Dott. Stefano Maggiore
Dott. Antonio Mineo (1956)
Dott. Francesco Nuccio
Rag. Filippo Romano
 

 

Siamo stati silenti ma non assenti in tutta questa triste vicenda che ha sconvolto e continua a sconvolgere la nostra Città. Vicenda che ci ha visti travolti e risucchiati in un agone politico che non ci riguarda, silenti perché pensavamo che gli attacchi rivolti a screditare l’immagine di una delle Confraternite più antiche della Diocesi palermitana, fondata nel 1852, avrebbero perso vigore data l’inconsistenza delle accuse.

La vexata quaestio riguarda l’ipotesi di convenzione tra Comune e Confraternita SS Sacramento che consentirebbe l’uso per quarant’anni, di un certo numeri di loculi di proprietà della stessa, da parte del Comune; e per la quale una pletora di soggetti hanno detto la loro con affermazioni grossolane, imprecise e talvolta prive di ogni fondamento.

In ordine di apparizione sui media:

tutta da dimostrare la titolarità in capo alla Confraternita circa la proprietà dei loculi…. “;

La Confraternita SS Sacramento sembrerebbe non sia proprietaria dei loculi oggetto di convenzione con il Comune”;

Sequestrata al cimitero l’area oggetto di convenzione tra il comune e la Confraternita del SS Sacramento”; ed ancora “il ricavato della vendita delle concessioni dei loculi sarebbe stato ripartito tra la stessa Confraternita ed il Comune di Bagheria”;

CONVENZIONE BURLA …” poiché viene affermato con forza che la Confraternita non è proprietaria delle aree oggetto della convenzione in quanto “ gli atti citati” ed in particolare “l’atto pubblico del 8/01/1910 stipulato innanzi al Notaio G. Battista Castronovo parla di altre verità, di altre Confraternite…..”; “è facile capire che la convenzione fosse utile a trasferire soldi pubblici all’impresa affidataria dei lavori da parte della Confraternita”.

Tutte queste affermazioni più o meno gravi e scritte addirittura nella mozione di sfiducia presentata nei confronti del Sindaco ci hanno indotto a rompere il silenzio e chiarire i fatti alla cittadinanza.

Circa la titolarità sulle aree e manufatti oggetto della convenzione diciamo subito che la Confraternita ha pieno titolo di proprietà in quanto ha acquistato diverse aree a partire dal 1902 i cui atti sono pubblici e registrati presso la Conservatoria dei registri immobiliari di Palermo e quindi consultabili da tutti, e senza tema di smentita affermiamo e siamo in grado di dimostrare a chicchessia che la Confraternita è proprietaria dei loculi de quo.

Abbiamo difficoltà a comprendere come ben 19 consiglieri comunali abbiano male interpretato l’atto citato (non l’unico in nostro possesso) quando alla prima pagina, dello stesso atto, viene citato il Superiore della Confraternita SS Sacramento quale “parte convenuta” ed alla terza pagina delle stesso atto viene descritto il bene oggetto di trasferimento ovvero “appezzamento di terreno in contrada Marino interno al cimitero”.

In relazione al sequestro delle aree l’affermazione – “Sequestrata al cimitero l’area oggetto di convenzione tra il comune e la Confraternita del SS Sacramento” – risulta tendenziosa e capziosa perché in realtà l’area oggetto di sequestro è un’altra e cioè quella di proprietà comunale dove si sono svolti “i fatti” tristemente venuti alla ribalta, mentre, l’area a cui allude il proclama di Bagheria news, in realtà, è una piccola intercapedine estesa circa 80 cm, al confine tra uno dei corpi di fabbrica di proprietà della Confraternita ed una Cappella privata.

In ogni caso la Confraternita SS Sacramento è proprietaria di n.9 corpi di fabbrica dislocati in 7 aree distinte e distanti tra loro e pertanto l’affermazione è comunque non rispondente alla realtà.

altA proposito della questione economica leggiamo che i proventi della vendita sarebbero stati “spartiti” come se si trattasse di una sorta di donazione da parte del Comune; ragionamento sempre capzioso: con quali risorse dovevano essere ristrutturati i loculi?

Stiamo parlando di risorse probabilmente insufficienti ma comunque utili a tamponare l’emergenza loculi nel breve termine di 18÷24 mesi (tempo stimato per impegnare 600 loculi sulla scorta dei dati sulla mortalità) consentendo all’amministrazione di portare a termine i progetti di più ampio respiro (ampliamento, ecc.).

Addirittura qualche Consigliere comunale ha tuonato dal pulpito del consiglio comunale affermando che: “ un milione e mezzo di euro dati ad una Confraternita, non si capisce perché” ed ancora “ come mai questi loculi non vengono requisiti?”

E’ falso che si tratti di 1,5 milioni di euro essendo il prezzo medio di vendita di una concessione poco meno di 1000 euro e trattandosi di 600 loculi c’e’ poco altro da aggiungere. Stiamo valutando con i nostri legali se ci sono gli estremi per ipotesi diffamatorie e lesive nei confronti della Confraternita ed eventualmente adire alle vie legali.

Per quanto concerne l’ipotesi di requisire i loculi, come da più parti paventato, ricordiamo che gli stessi sono totalmente occupati da salme di cittadini bagheresi defunti tra la fine del 1800 e fino ai nostri giorni, e quindi non comprendiamo come sarebbe stata portata avanti, dai fautori, tale iniziativa. Forse nello stesso modo che essi stessi hanno condannato e deprecato un momento prima?

All’uopo giova ricordare l’art.12 del vigente regolamento comunale di polizia mortuaria, approvato con delibera del Consiglio comunale n.107 del 29.11.2006: “ le concessioni a tempo determinato …. (omissis) possono essere revocate …. (omissis).

L’errore commesso (speriamo in buona fede) è quello di considerare che le sepolture della Confraternita siano da annoverare nella fattispecie di “concessioni” temporanee o perpetue che siano non importa.

In realtà, poiché la Confraternita del SS Sacramento ha acquistato il suolo su cui sorgono le costruzioni funerarie prima dell’entrata in vigore dell’attuale T.U. in materia sanitaria del 1934, trova applicazione la precedente disciplina giuridica ovvero il R.D. n.448 del 25/7/1892 che prevede la categoria di cimiteri privati per i quali può continuare l’esercizio ai sensi dell’art.82 del vigente T.U (1934). E’ quindi secondo la normativa vigente la Confraternita ha in capo a se la facoltà “ope legis” di esercitare il diritto di “cimitero privato”.

Abbiamo pertanto voluto rompere il “silenzio” per evitare che qualcuno potesse ravvisare il nostro “silenzio-assenso” su tutta una serie di inesattezze, allusioni e talune falsità che hanno screditato l’Immagine della Confraternita.

Piera Provenzano * superiora Confraternita Sacramento

nella foto con padre Giovanni La Mendola

Altri articoli...