Sfogliando la margherita della sfiducia - di Angelo Gargano

Sfogliando la margherita della sfiducia - di Angelo Gargano

Politica
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Non sappiamo esattamente come finirà oggi nella seduta di consiglio comunale convocata appositamente per discutere e votare la mozione di sfiducia che 21 consiglieri su 30 hanno sottoscritto nei confronti del sindaco Vincenzo Lo Meo.

Stando ai numeri sin ora sul tappeto, i ventuno che hanno firmato la sfiducia domani dovrebbero essere presenti e dovrebbero votarla, a meno di non voler perdere la faccia, anche se in politica, dire una cosa e smentirla l'istante successivo è un esercizio praticato ai più alti livelli, Berlusconi e Renzi docent.

Vincenzo Lo Meo sta facendo le umane e le divine cose per restare abbarbicato alla sua poltrona; si vedrà oggi se i tentativi di ripescaggio in extremis, ultimo in ordine di tempo l'irrituale indicazione dell'ex sindaco Biagio Sciortino quale futuro presidente di Metropoli est, avranno sortito i risultati dal sindaco auspicati, vale a dire la resipiscenza sulla mozione di sfiducia da parte di qualche consigliere.

Anche perchè l'isolamento quasi fisico, percepibile anche ad un profano, di Lo Meo al seguito della processione del Santo Patrono S.Giuseppe, era più eloquente di qualsiasi voto.

Assieme a Vincenzo Lo Meo ed al presidente del consiglio Caterina Vigilia, solo due assessori su sei, Mineo e Scaduto, il capogruppo del PD, Daniele Vella, il comandante della Stazione dei carabinieri, Ettore Saladino ed il comandante dei VV.UU. Costantino Di Salvo.

Punto.

Non ci sono i massimi responsabili della Forze di sicurezza a Bagheria, il dott. Francesco Fucarini dirigente del Commissariato di P.S., il maggiore Claudio Montesi  comandante della Compagnia dei CC. , nè il capitano Davide Lazari, comandante la Compagnia della GdF, solitamente presenti in queste occasioni; non c'è nessuno dei sindaci del circondario, nè Fabio Spatafora, nè Paolo Martorana, nè Salvatore Sanfilippo, nè quello di Baucina e Villabate, nè i commissari di Altavilla M., e non certo per una mera dimenticanza.

Ci sono sì consiglieri comunali, ma a debita distanza dal sindaco.

Ma la sconfitta politica di Lo Meo non ha bisogno dei numeri di oggi per essere certificata: è già certificata nelle firme dei ventuno consiglieri che non lo ritengono più, sulla base di una mozione di sfiducia ragionata e approfondita, all'altezza di guidare Bagheria.

Cosa succederà? Si possono solo ipotizzare scenari futuri, scartando subito, viste le mosse di Lo Meo di queste ultime ore, l'ipotesi che il sindaco possa presentarsi dimissionario per evitare un pronunciamento del consiglio che, se negativo per lui, sarebbe una macchia e un disonore.

1 ipotesi: la sfiducia passa, almeno venti consiglieri diranno sì alla mozione; sindaco, giunta e consiglio decadono immediatamente e forse si fa in tempo per andare alla sessione di voto amministrativo previsto in Sicilia per la fine di maggio, così come accadde nel 2006 dopo le precipitose dimissioni di Pino Fricano destinatario allora di un avviso di garanzia, per un reato gravissimo, dal quale, è giusto dirlo, fu successivamente scagionato.

2 ipotesi: la sfiducia non passa, perchè non si raggiungono i 20 sì previsti per la decadenza, Lo Meo resta in carica;  non osiamo pensare a quelli che saranno i rapporti politici all'indomani di un dibattito che si preannuncia aspro e duro. Un esempio su tutti: il dissesto finanziario che da settimane sembra essere qualcosa di lontano e inesistente.

Certe ferite lasciano il segno e ci sembra difficile che  dopo un braccio di ferro di questa natura, si possa ripartire all'indomani, allargando maggioranza, condividendo programmi o cambiando squadra. Bagheria continuerebbe a galleggiare sui suoi problemi irrisolti e la città ad essere poco o malamministrata.

Tutto quà ? no di certo, perchè questi sarebbero i riflessi immediati nel breve periodo.

Nel medio - lungo periodo entreranno in gioco variabili indipendenti sulle quali nessuno ad oggi può azzardare previsioni, e ci riferiamo alla eventualità di uno scioglimento per mafia del consiglio comunale, possibile peraltro anche se venisse approvata la sfiducia a Lo Meo e, fatto forse ancora più grave, lo sviluppo e la conclusione di indagini a carico di dipendenti comunali e amministratori che già nei giorni scorsi dopo i movimenti carsici dei mesi passati sono cominciate a venire a galla.

E allora saranno dolori.