Politica

Non si respira il senso della storia, dei momenti topici che nel corso della propria esistenza attraversano non solo gli individui, ma soprattutto le comunità: ne ricordiamo anche almeno una dozzina negli ultimi cinquanta anni: ci è stata riferito nel 1953 il dibattito nazionale e locale sulla legge truffa con gli scioperi e gli arresti anche a Bagheria, all'inizio degli anni sessanta la svolta verso il centrosinistra con i drammatici scontri e i morti a Palermo, e poi la storia dello "scafazzo" con un consiglio comunale che si svolse in un Supercinema che non riuscì a contenere la folla,  il dramma del terrorismo e del sequestro Moro nel 1978 con grandi comizi, assieme  Democrazia Cristiana e Partito comunista, e relative solenni sedute consiliari; la seduta drammatica del 1980 sul problema delle aree artigianali; Bagheria triangolo della morte per la mattanza del 1982 e poi nel 1986 quando si affrontò in sedute tese e difficili il tema dell'abusivismo edilizio e della relativa sanatoria.

Volendo anche quello di oggi è un consiglio di svolta: per la prima volta nella propria storia il comune di Bagheria fallisce: vero è, come veniva documentato l'altro ieri, in un articolo sul quotidiano la Repubblica  che siamo in buona compagnia, da Messina a Bagheria, da Cefalù ad Acireale, sono ormai decine i comuni sull'orlo del dissesto.

Per questo ci saremmo attesi i toni delle grandi occasioni: invece tutto scivola senza emozioni e senza scosse, e non basta le coup di teathre di Gino Di Stefano che fa riascoltare all'Assemblea il cd delle dichiarazioni di Lo Meo di qualche mese fa, e l'affondo finale al sindaco: si dimetta e si torna tutti a casa.

Quantomeno Gino Di Stefano coglie lo spirito del momento, e, che ci creda o meno, fa l'unica vera proposta di svolta e che ha comunque il pregio della chiarezza.

Ma nessuno, a parte Piero Aiello (PDL) raccoglie la sfida: ci si prepara ad acconciarsi a convivere con i tre commissari, due del Ministero degli Inetrni e uno della Prefettura che gestiranno il debito portando le aliquote al massimo, creando le liste di mobilità del personale comunale e delle partecipate ( leggi Coinres) con sindaco e nuova giunta, tecnico-politica, come dire carne e pesce, o nè carne nè pesce, per sopravvivere e tirare a campare pur di non fare l'unica scelta che, sia chiaro non risolverebbe niente, ma che potrebbee essere l'unica possibile, se si dovessero tirare le conslusioni logiche del lavoro di questi mesi, al netto delle responsabilità pregresse.

E cioè togliere il disturbo, risparmiandoci la sopravvivenza di quei mesi o quegli anni di una amminsitrazione con la respirazione assistita, in attesa che i bagheresi quando verrà il loro turno staccheranno la spina.

Come non basta nenache la puntuta, ma sempre garbata, polemica di Mimmo Di Stefano nei confronti dell'assessore al bilancio che di fatto, lascia intendere senza dirlo, è assente dalla giunta dal settembre, se non ricordiamo male dello scorso anno, da quando cioè si dimise Fara Pipia.

Oltre tre mesi infatti ha traccheggiato Lo Meo, con un paese sull'orlo del baratro finanziario, per nominare il nuovo assessore che, quando i nodi sono venuti al pettine, lamenta Di Stefano, si è eclissata.

E' vero quello che dice Di Stefano, e che in fondo tutti pensano: saremmo falliti comunque, ma Bagheria per alcune scelte improvvide di Lo Meo, solo per un paio di mesi all'inizio di sindacatura ha avuto l'assessore al bilancio.

Che fine ha fatto la spendig review, la famosa delibera di riduzione di spesa e di recupero aree di evasione?  si chiede retoricamente Di Stefano

 E' rimasta carta straccia.

Ed ha il suo bel da fare Lo Meo per ripetere come un mantra che si è fatto tutto quello che si è potuto, che si sono tagliati servizi sociali essenziali, gli affitti, qualche posizione organizzativa, qualche indennità eccessiva per i funzionarri.

Rimane però che, ancora a dicembre 2011, erano state determinate delle consulenze a persone amiche poi revocate, che è stato nominato un nucleo di valutazione  che costa 30.000 euro l'anno per decidere, almeno così pare, se ne deve assegnare ventimila ai dirigenti;  rimane che le spese della politica sono rimaste le uniche e sole che non conoscono la crisi, esattamente 709.000 euro per il 2012 la previsione, e cioè la Cima Coppi della vergogna raggiunta dal consiglio nel 2010 ridotta del 30% obbligatorio per legge per il mancato rispetto del patto di stabilità, e per di più con due assessori in meno.

Rimane che sul recupero dell'evasione Tarsu, Tosap e dell'avanzo attivo dovuto a crediti nei confronti di terzi, non si è fatto un solo passo avanti.

Neanche gli interventi di Daniele Vella che pure rivendica al Partito Democratico il ruolo di difensore dei settori più deboli e della responsabilità quando si è parlato di IMU ed IRPEF riesce ad interpretare il senso del passaggio che stiamo vivendo.

Niente aggiungono gli altri inteventi di Antonino La Corte capogruppo PDL  di Maurizio Lo Galbo, Cantiere popolare e di D'Agati (ind.) che con tono tribunizio ha pure voglia di fare polemica perchè non si è data la solidarietà al sindaco per il furto all'autoparco.: la sensazione è di ascoltare frasi, ragionamenti e argomentazioni sentite già decine e decine di volte e ripetute solo per poter dire: noi l'avevamo detto.

Si coglie in qualche accento dei più smaliziati il tentativo di traghettarsi verso il futuro, di coesistere con il dissesto, continuando magari a fare tre, quatto o più sedute di commissioni la settimana oltre ad una di di consiglio per parlare di aria fritta.

In fondo, dobbiamo riconoscerlo, anche i consiglieri comunali tengono famiglia!

 

Sapevamo che la pubblicazione dell'articolo in cui si segnalava un debito complessivo di 40.000 euro equamente suddiviso tra un gruppo di consiglieri delle precedenti consiliature e di due funzionari comunali avrebbe suscitato qualche polemica, e così è stato.

Lo spirito era quello di far conoscere un episodio, piccolo se vogliamo e di modesto importo, ma emblematico del modo di gestire da parte della politica e dell'apparato amministrativo la materia dei crediti del comune nei confronti di terzi, consiglieri e non.

Sapevamo che nella pubblicazione dei nomi si rischiava, come di fatto accaduto, di mettere nello stesso mazzo  il furbetto ( o presunto tale) e le persone perbene, ma era inevitabile pubblicare i nomi nel momento in cui con provocatoria supponenza qualcuno, con argomentata fermezza altri, chiedevano di conoscere la lista.

Avevamo avvertito che alcuni dei debitori, in particolare tra quelli del 2011, non erano probabilmente e chiaramente informati sul debito e sulle procedure per ripianarlo, ma averne fatto i nomi non vuol dire affatto aver dato in pasto all'opinione pubblica la dignità e l'onorabilità delle persone.

Tra i nomi riportati c'è n'è qualcuno nei confronti del quale nutriamo sincera stima e rispetto, e crediamo che l'opinione pubblica, così come noi, sia in grado di distinguere il furbo dal distratto e il disinformato dal recidivo. 

C'è un problema su tutto: il comune ha crediti non esigiti per circa otto milioni di euro; 40.000 euro sono solo una goccia.

La verità è che l'apparato amministrativo non si occupa per niente di recuperare queste somme, perchè non arriva l'input politico.

Voleva essere questo l'obiettivo finale del nostro articolo: dare una scossa ad una guida politica che sembra in narcosi e ad un apparato che che pensa solo alle proprie sinecure.

 

E’ vero è una piccola somma, poco più di 40.000 euro, (per l’esattezza 40.273 euro), la cifra che debbono complessivamente rimborsare al comune una ventina di ex consiglieri comunali e un paio di funzionari comunali, e non sarebbe certo il recupero coatto di questa somma a salvare il bilancio comunale: però quello che conta è il principio e la lezione di questa vicenda che testimonia di come i nostri ex consiglieri siano stati veloci come falchi (o come lupi) ad incassare e lenti, molto lenti, più delle tartarughe, al momento di restituire quanto indebitamente percepito.

Diciamo subito a scanso di equivoci che non ci sono, (a parte il caso di un consigliere che deve rimborsare una sessantina di euro), consiglieri in carica, e che le somme vanno appunto dai sessanta a poco più di mille euro.

Ma non è solo questo il problema: c’è chiaramente una responsabilità politica e amministrativa se queste somme non sono state ancora recuperate, e non è detto che la Corte dei conti prima o poi non avvii un giudizio di responsabilità nei confronti degli organi inadempienti.

Ma raccontiamo la storia dall’inizio.

C’è un capitolo di bilancio, il n°3770-1180/0 dell'esercizio 2012,  in cui sono iscritte le somme che consiglieri e funzionari comunali per vari motivi sono tenuti a rimborsare all’Ente, ed i motivi sono sostanzialmente due.

Il primo risale addirittura alla fine degli anni ’90: negli anni della sindacatura di Giovanni Valentino furono corrisposte erroneamente, in quanto Bagheria era entrata a far parte dell’area metropolitana di Palermo, un importo di gettoni e di indennità ad assessori e consiglieri superiore a quanto effettivamente dovuto.
 

Quando fu chiarita la norma i consiglieri furono chiamati a restituire le somme indebitamente percepite, alcuni lo fecero, altri no, altri fecero finta di dimenticarlo, altri eccepirono che erano prescritti i termini per il recupero.

L’altro motivo è invece più emblematico e se vogliamo clamoroso: durante la precedente consiliatura, i nostri bravi consiglieri, (che, ricordiamo per inciso, sono stati quelli che solennemente e a parole in consiglio devolvettero un gettone di una seduta per i terremotati dell’Abruzzo, non facendo mai seguire alle parole i fatti) mentre i fornitori erano costretti ad aspettare mesi ed anni per quanto loro dovuto dal comune, si autonominarono creditori privilegiati, e ricevevano tutti, nessuno escluso, ogni 27 del mese per il loro lavoro un acconto di 1000 euro al mese;  solo successivamente ogni due tre mesi veniva effettuato il conguaglio in base alle effettive presenze.

E’ accaduto che a ridosso del voto amministrativo del 28 maggio 2011, (come è noto il consiglio nei sessanta giorni precedenti il voto cessa di fare sedute se non per motivi di comprovata necessità e urgenza) nel mese di aprile 2011 non si è svolta praticamente nessuna seduta.

Il fatto di essere a ridosso del rinnovo dell'organo consiliare, avrebbe dovuto spingere il responsabile di settore a sospendere cautelativamente l’anticipo, cosa che invece non è stata fatta.

Risultato: i consiglieri rieletti hanno conguagliato, magari a rate, le somme che avrebbero dovuto restituire ( pare che uno in particolare abbia ottenuto di pagare con rate di 50 euro al mese), quella quindicina non rieletti si sono dati in parte uccel di bosco, facendo, o tentando di fare, in poche parole il tappo al comune; qualcuno addirittura cade dalle nuvole e dice di non avere ricevuto alcuna comunicazione ufficiale.

E’ grave che a dimenticarlo però siano stati gli assessori al bilancio, i revisori e i responsabili di settore che queste somme avevano erogato e di cui dovevano provvedere al tempestivo recupero.

Quarantamila euro, lo ripetiamo, sono solo una goccia nel mare di debiti contratti e accumulati dal comune, ma è un sintomo di come classe politica e funzionari responsabili, quelli stessi che oggi tagliano con draconiana severità servizi per disabili e poveri, abbiano tutelato i diritti di tutti noi cittadini amministrati.

I casi sono due: o si procede tempestivamente al recupero di queste somme o ci sono comunque tutti i presupposti perché la Corte dei conti possa avviare un giudizio di responsabilità nei confronti di quanti assessori, revisori e funzionari hanno mostrato una sospetta condiscendenza.

AGGIORNAMENTO

Vista l'unanime richiesta dei lettori, con le precisazioni che riportiamo in appendice, questo è l'elenco dei consiglieri, dei funzionari e di chi, ente o privato a qualche titolo deve rimborsare somme al comune di Bagheria, così come risulta dalla

Situazione accertamenti per Rif.Bilancio/P.E.G. Esercizio 2012 Comune di Bagheria  

                                                                                                                                                      

Chiello Bartolo recup. somme quale ind.di presenza consigliere comunale                Euro         66           Accertamento        2002
Di Quarto Pietro                                    “ “ “                                                                          1124                     "                    2002                              

Domanico Raffaele                                 “ “ “                                                                            642                     "                    2002
Fragale Vitale                                         “ “ “                                                                         1.717                     "                    2002
Giammanco Giuseppe                           “ “ “                                                                         1.484                     "                    2002
Giammanco Maurizio                           “ “ “                                                                             603                     "                    2002
Lima Francesco                                     “ “ “                                                                          1.082                      "                   2002
Scardina Giovanni                                  " “ “                                                                            369                      "                    2002
Testa Isidoro                                          “ “ “                                                                         1.618                      "                    2002
Tomasello Giannicolò                           “ “ “                                                                          1.080                    "                      2002
Tomasello Pietro                                   “ “ “                                                                          1.076                    "                      2002
Rotondo Roberto                                 “ “ “                                                                           4.413                     "                     2004
Vella Giuseppe Rimb.          Magg.acconto corrisposto x missione                                          111                    "                      2006
Buarnè Serafina Rimb.         Maggiore somma percepito x diritti segretaria                          6.106                    "                       2009
DA APS Rimb.                  Canoni per attravers. Idrici e fognari                                          3.405                   "                        2009
Mercadante Giovanni Rimborso indennità di posizione                                                     14.461                   "               2011
Aiello Domenico                       Rimb. Gettoni x conguaglio Aprile 2011                      103                    "                        2011
Amato antonino                                     “ “ “                                                                327                      "                       2011
Barone Giuseppe                                   “ “ “                                                                 495                    "                        2011
Cangialosi Giuseppe                             “ “ “                                                                  327                    "                        2011
Di Bernardo Giovanni                           “ “ “                                                                  383                    "                        2011
Ferrante Michele                                   “ “ “                                                                  607                     "                       2011

Gargano Tommaso                               “ “ “                                                                   551                     "                       2011

Lima Francesco                                    “ “ “                                                                   383                     "                        2011
Tomasello Antonino                           “ “ “                                                                    551                     "                        2011
Tripoli Giuseppe                               “ “ “                                                                     327                     "                        2011
Viscuso Ciro                                     “ “ “                                                                       607                     "                       2011

_                                                                                                                       ____________________
                                                                                                                        Totale 40.273


Ripetiamo che soprattutto per quanto riguarda gli accertamenti risalenti al 2002, qualcuno degli interessati ( non sappiamo esattamente chi e quanti) ha controdedotto che sarebbero intervenuti i termini di prescrizione. Per le situazioni più recenti qualcuno dei consiglieri ha affermato di non essere stato informato del debito nei confronti del Comune.
In un altro caso pare che ci sia un contenzioso in corso: rimane il fatto che questa somma viene regolarmente iscritta in bilancio come credito esigibile dai sovraelencati nominativi.
                               
 

Il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, a seguito della lettera aperta pubblicata dalla stampa locale a firma di padre Francesco Michele Stabile ha ritenuto doveroso rispondere al sacerdote.

Di seguito pubblichiamo la risposta del sindaco Lo Meo.

Non posso non rispondere alle sollecitazioni drammatiche che mi giungono dal mondo ecclesiastico, comprendo lo sfogo di padre Francesco Stabile che parla di vergogna.
La vergogna è un sostantivo che fa parte del turbamento dell’animo ed in quanto tale non attribuibile alle Istituzioni, ma proprio delle persone.

Il ruolo che ricopro mi porta a tenere in disparte questi sentimenti ed a ricercare soluzioni anche quando sembra non ci sia speranza.

Ma Roma ieri è stata crudele con il nostro destino, ci ha messo di fronte la realtà che non è il dissesto. Diamo il nome giusto alle cose, dissesto è una terminologia tecnica che non rende giustizia. Il termine che fa comprendere il momento è FALLIMENTO, di questo si tratta.

Il ruolo istituzionale impone l’ascolto, ed io l’ho sempre esercitato ed ho offerto la possibilità di esercitarlo anche quando questa possibilità non veniva accolta.

Lunedì scorso, 12 novembre, con i Sindacati (ma erano informalmente inviati anche alcune forze sociali) abbiamo discusso del momento che viviamo, dove il problema non è il “coraggio di fare scelte” ma la mancanza di scelte, l’impossibilità di farle.

Però le abbiamo fatte: ad esempio il taglio alla voce “personale” di oltre 200.000 euro nel Fondo Miglioramento Servizi, l’azzeramento delle Posizioni Organizzative di un gran numero di dipendenti comunali e delle Responsabilità date a pioggia, pur con tutti i limiti e le possibilità di miglioramento che esistono, sono azione fatte senza timore di dover sconvolgere la macchina amministrativa.

L’azzeramento dei costi di affitto e l’ottimizzazione degli “immobili comunali” sono un obbligo non solo morale: la città chiede di abbattere i costi, ma i costi quali sono se non anche gli affitti?

Ma oggi questo non è più solo etica, morale è anche obbligo ragionando in termini di dissesto.

Con il Presidente della CARITAS cittadina c’è, e resta sempre, l’impegno nel trovare una soluzione alla sede ed alla mensa entro il 1 gennaio 2013.

Perché in questo momento nulla è modificato, la delibera a cui fa riferimento un articolo pubblicato dalla stampa locale online, si riferisce all’arco temporale che parte dal 2013.

Non modifica nulla da qui alla fine dell’anno. Ricordo, comunque, che in quella Delibera si parla soprattutto di trasloco degli uffici di Via Mattarella, un costo oneroso per la nostra collettività. In quella Delibera si parla di evasione.

Lo stesso articolo fa riferimento al Bilancio Partecipato (sociale). 

E' stato posto come obiettivo dalla allora Assessore Prof.ssa Vittoria Casa, ma tecnicamente per redigere un bilancio di quel tipo è prima necessario avere il Bilancio finanziario dell’Ente.

Il problema che noi abbiamo, oggi, è proprio questo: l’impossibilità di redigere il BILANCIO.

La città deve conoscere il significato di FALLIMENTO, deve iniziare a capire che tutto oggi assume un valore diverso. La città vuole conoscere quei 28 milioni di euro di debiti fuori bilancio, la città ha bisogno di verità e del coraggio di dire la verità.

Dopo un necessario incontro con i Dirigenti, è mio obbligo parlare con tutto l’arco consiliare per spiegare l’iter da intraprendere indicato ieri dal Ministero.

Contemporaneamente parlerò con la città, a mezzo della stampa locale che ringrazio, anticipatamente, per l’importante ruolo che sono certo svolgerà.

Io Vincenzo Lo Meo ieri a Roma ho sentito pronunziare le parole “mobilità del personale”, “ … tassazione al massimo consentito dalla legge”, adeguamento tariffe dei “servizi a domanda individuale”.

Non è stato un bel sentire e se ci sono mie responsabilità in questo che vengano fuori, io ho sempre affrontato tutto in prima persona, ma non sono disposto a “vergognarmi” per colpe che non ho.

Concludo dicendo che adesso non mi pare più il tempo delle polemiche, ma è giunto il tempo della collaborazione e della solidarietà (e non mi riferisco alla sfera politica) con tutta la città, specie quella parte di città più debole. 

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Bagheria

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