Politica

E’ più di uno spiraglio quello che si è aperto per il possibile rientro al lavoro dei 31 precari del Comune di Bagheria.

Dopo il viaggio a Roma, presso la Direzione Centrale per gli Uffici territoriali del Governo e delle Autonomie Locali del Ministero dell’Interno, dell’assessore al Bilancio e Personale, Maria Laura Maggiore e della dirigente del settore, Vincenza Guttuso le probabilità che presto i lavoratori a contratto di diritto privato possano essere reintegrati tra il personale comunale.

A Roma sono stati ripresentati presentati i dati ricalcolati del parametro di tempestività dei pagamenti ai creditori che equivale, per il 2014, a 70,02 giorni di media per il pagamento delle fatture.

Il Ministero ci ha chiesto di ripresentare gli atti in virtù delle modifiche legislative intervenute. La pratica deve essere riesaminata dalla Commissione per la stabilità finanziaria – spiega il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque - Siamo fiduciosi dopo l'incontro avvenuto ieri al Ministero ed attendiamo con entusiasmo di poter reintegrare i dipendenti contrattisti”.

Il Ministero che si è dichiarato possibilista per la possibile proroga dei contratti, alla luce non solo del nuovo dato sulla tempestività ma anche per le novità normative della Finanziaria della Regione Siciliana che finanzierebbe al 100 % i costi di proroga per il personale precario, ha chiesto al Comune di Bagheria di rinviare i dati aggiornati alla situazione e normativa attuale. “Il Ministero ha sottolineato come tutti i dati debbano passare nuovamente dalla Commissione – riferisce l’assessore Maggiore, dopo il viaggio in Capitale di ieri – Anche laddove, come nel caso delle categorie protette, esse rappresentino un obbligo di legge, cui il Comune di Bagheria avrebbe dovuto provvedere in passato. Vanno dunque riaggiornati i calcoli e ri-editati gli atti, perché la proroga è comunque subordinata alla nuova predisposizione del piano triennale del fabbisogno del personale”. 

Fonte Ufficio Stampa del comune di Bagheria

Noi aggiungiamo che, secondo quanto ci è stato riferito, la prossima Commissione per la stabilità finanziaria del Ministero si riunirà il 20 maggio 2015, ed ai rappresentanti del comune è stato sollecitato l'invio della nuova documentazione entro il 15 maggio. Insomma ancora una corsa contro il tempo per cercare di far presto. L'assessore Maria Laura Maggiore ha tra l'altro convocato tuti i contrattisti a palazzo Butera per le ore 18.30 per comunicazioni. Redazione bnews

Alla luce di quanto dichiarato dal vicesegretario del PD di Casteldaccia, Giuseppe Piraino, in un articolo di qualche giorno fa, ritengo opportuno chiarire alcune questioni inerenti il Consiglio Comu-nale del 9/4/2015, trattandosi di vicende nate all'interno del medesimo Consiglio, a lui sconosciute, perchè assente, delle quali può avere una conoscenza de relato trattandosi di argomenti riferiti da terzi.

Occorre, pertanto, fare alcune premesse: 

Due giorni prima del consiglio comunale, il collega del PD Pietro Speciale, ha partecipato ad una riunione, in cui anche il sottoscritto era stato invitato ma non ha presenziato, con alcuni esponenti dell'opposizione, tra cui il gruppo Per Casteldaccia e l'ex sindaco Giovanni Di Giacinto.

In tale riunione gli esponenti dei vari gruppi concordarono che durante il consiglio del 9/4/2015 tutti si sarebbero adoperati per far mancare il numero legale, così da rinviare il Consiglio a qualche giorno dopo, data nella quale avrebbero poi garantito il numero legale necessario all'approvazione del bilancio previsionale.

La ragione di tale accordo nasce dal fatto che la mancata approvazione del bilancio determinerebbe solo lo scioglimento del consiglio comunale, ma non anche lo scioglimento della giunta che potrebbe continuare ad amministrare il Paese senza la presenza dei Consiglieri che andrebbero a casa.

Pertanto, l'accordo preso in quella riunione prevedeva comunque di far approvare il bilancio, spostandola di qualche giorno solo per pressare il Sindaco e per fare emergere l'assenza di una sua maggioranza in consiglio comunale.

Si trattava, quindi, di mettere in atto, semplicemente, un gioco politico!!!  Sapete quanto costa ai cittadini di Casteldaccia un consiglio comunale? Circa € 1000

In poche parole, il consiglio spostato di 1,2, 3 sedute sarebbe stato solo un costo inutile, politica-mente non sarebbe cambiato nulla se non un gettone di presenza in più per tutti i consiglieri comu-nali.

A questo punto, mi preme precisare che il consigliere del PD Pietro Speciale, neanche un mese prima dell'ultimo consiglio, ha fatto richiesta, per conto del Gruppo Misto (di cui fa parte anche il sottoscritto insieme al collega Canale ed Aiello), ma senza alcun mandato da parte nostra, di entrare in giunta chiedendo esplicitamente le deleghe all'urbanistica e ai lavori pubblici.

Al silenzio ricevuto, come risposta alla sua richiesta da parte dell'amministrazione inizia da parte del collega la presa di distanza dalla maggioranza e l'avvicinamento al gruppo dell'ex sindaco; pertanto ciò premesso ritorniamo al consiglio comunale di giorno 9 aprile.

Al momento della trattazione del punto all'ordine del giorno "approvazione bilancio di previsione 2014", i colleghi Speciale e Canale insieme ai colleghi del gruppo "Per Casteldaccia" lasciavano l'aula consiliare, come concordato, io ed il collega Aiello, invece, rimanevano seduti discutendo sull'opportunità o meno di lasciare l'aula, considerando, soprattutto, il danno che tale rinvio avrebbe portato ai cittadini Casteldaccesi.

Alla luce di tale ragionamento e nel caos del consiglio comunale sono rimasto in aula.

Ricordo, comunque, che sia io che il collega Aiello abbiamo espresso voto contrario all'approva-zione del bilancio di previsione 2014.

Subito dopo la votazione, avvenuta nel caos più totale, con colleghi che si alzavano, entravano ed uscivano dall'aula, ho espresso le mie rimostranze al presidente del consiglio sul fatto di non aver potuto discutere in maniera civile e serena il bilancio di previsione in Consiglio.

Le domande che pongo alla segreteria del PD di Casteldaccia sono: come reputa il comportamento del consigliere Speciale che dopo anni di denunce fatte, dopo tutto quello che ha detto nella precedente legislatura, dopo le critiche fatte sui debiti lasciati in eredità, si trova, oggi, a discutere di manovre politiche insieme all'ex Sindaco?

Il PD condivide l' idea di rinviare il consiglio comunale solo per far vedere al sindaco che non ha più i numeri in consiglio, fregandosene dei danni che ricevono i cittadini Casteldaccesi, piuttosto che presentare proposte concrete ed utili?

altSe mi sono reso colpevole di aver fatto risparmiare ai cittadini Casteldaccesi più di 1000 euro, sono felice di averlo fatto. 

I giochetti politici danneggiano solo i cittadini e non servono a sfiduciare un Sindaco. 

Un' opposizione costruttiva deve portare proposte serie e concrete per mettere in difficoltà il sin-daco e la sua amministrazione.

Non vivo di politica e chi mi conosce lo sa bene, e valuteranno i cittadini, sulla base di quanto dichiarato, il mio comportamento. 

Il consigliere comunale del Gruppo Misto 
Maurizio Nasca
 

L'emergenza idrica che Bagheria sta attraversando non è arrivata all'improvviso; era già da settembre-ottobre che c'erano tutte le premesse per quanto sta accadendo. Dopo il fallimento di APS ed il passaggio della gestione all'ATO idrico, leggi Provincia commissariata, sono trascorsi  mesi ed alcune delle previsioni più nere si stanno avverando. L'Ato intende liberarsi di questo fardello, la Regione ha trovato un pò di soldi per dare attraverso i comuni risorse all'AMAP per una gestione sino a settembre.

La curatela fallimentare di APS continua a frapporre ostacoli di varia natura alla riconsegna delle reti ad Amap, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: una situazione vicina ormai al dramma.

Operai ex APS che da mesi non ricevono un soldo, fatture per il  pagamento dei consumi che da almeno sei mesi non arrivano agli utenti, (la Provincia aveva cominciato a fatturare ogni tre mesi), un rete idrica, a Bagheria in particolare, in condizioni disastrose, migliaia di famiglie da settimane a secco. 

Molti hanno ovviato comprando le autobotti private, anche perchè l'unica autobotte comunale è guasta, altri per la tipologia delle abitazioni o dei quartieri non hanno questa opportunità, e stanno settimane e settimane ad ovviare alla carenza d'acqua con  bidoni di plastica, che ci richiamano alla mente quelle immagini di Africa subsahariana, dove donne e bambini percorrono chilometri per qualche bidoncino d'acqua.

Non serve dire che la colpa è della Regione e dei governi che si sono succeduti, la ricerca delle responsabilità verrà dopo, anche perchè dobbiamo riconoscere che già a settembre-ottobre avevamo pubblicamnete condiviso e apprezzato i passaggi e i toni di Patrizio Cinque per evitare quanto ora sta accadendo.

In decine di occasioni e dichiarazioni pubbliche e private il sindaco ripetè che la situazione era sotto controllo e che, a parte la gestione del depuratore, materia inevitabilmente complessa, per la quale occorreva personale qualificato, per la normale distribuzione, per le manovre e giunse a dire anche della bollettazione, eravamo in grado di sostituire o di affiancare personale comunale, che svolgeva precedentemente questo servizio, al personale ex APS.

Una sorta di sinergia,  se vogliamo definirla così, per garantire almeno uno degli aspetti legati al complesso ciclo integrato dell'acqua, e cioè la distribuzione nelle case di cittadini.  Noi per primi condividemmo quegli orientamenti perchè frutto di buon senso, concetti peraltro reiterati da Patrizio Cinque, di fronte alle proteste del personale ex APS,  con questa frase "se necessario la distribuzione sarà garantita  dal personale comunale e dai nostri mezzi", leggasi autobotte; così aveva affermato testualmente il sindaco.

Ora che l'emergenza è arrivata, scopriamo che da due-tre settimane e forse più ci sono interi quartieri di Bagheria senza acqua. Qualcuno fa le solite difese d'ufficio, che in questo caso sono poco convincenti.

Noi non abbiamo eletto un sindaco per sentirci dire ad ogni piè sospinto, che la colpa è dello Stato e della Regione che tagliano risorse, o dei bagheresi sporchi, che però, guarda caso, da un giorno all'altro diventano cittadini modello: noi abbiamo eletto un sindaco che, nelle condizioni date, fosse in grado di affrontare e risolvere al meglio le questioni aperte.

Non riteniamo in poche parole che questa vicenda a guardare i risultati si stia affrontando al meglio, perchè c'è un altro aspetto sul quale pesa la disattenzione colpevole dell'assessore ai Lavori pubblici, Fabio Atanasio, e spieghiamo il perchè. Quattro-cinque mesi fa documentammo su questo giornale in via Passo del Carretto, una falla nella rete di proporzioni gigantesche; andavano a mare qualcosa come otto-dieci litri di acqua al secondo sui 120-130 l/sec di dotazione idrica complessiva per Bagheria.

Quella falla rimase per almeno venti giorni perchè l'assessore sosteneva, come ha poi continuato a sostenere anche in presenza di altre perdite vistose, che la riparazione non era compito del comune, e così si è continuati ad andare  avanti, con un paese colabrodo, dove, non è una esagerazione, si perde almeno il 30% delle risorse idriche immesse in rete. Non parliamo più di qualche rivolo, ormai sono numeri importanti che stanno avendo come conseguenza la perdita di forza di spinta dell'acqua nelle tubazioni con difficoltà di approvvigionamento per determinati quartieri che si trovano al confine della rete.

Quella falla, di fronte all'indignazione popolare venne riparata, con un costo, è stato lo stesso assessore a dircelo, di qualche decina di euro, forse meno di cento euro, nel frattempo però avevamo mandato a mare migliaia e migliaia di metri cubi di acqua, sottraendola ai consumatori e facendola comunque pagare.

L'approccio usato dall'assessore Fabio Atanasio è stato, ed è, profondamente sbagliato;  da tempo gli viene suggerito di seguire lo schema e la strada che stanno segunedo i nostri comuni vicini, in particolare S.Flavia e Ficarazzi, che fanno la perizia del guasto e della perdita sulla rete, la mandano a chi di competenza (l'Ato idrico) ed in caso di inevitabile, negativa o di mancata risposta, agiscono in via sostitutiva con risorse comunali, riservandosi di inviare le fatture delle spese sostenute all'ATO idrico, che, lo voglia o no, non appena avrà i soldi della Regione, o di dritto o di rovescio dovrà rimborsare gli oneri spesi dai comuni per le riparazioni.

D'altro canto non si capirebbe come mai questi comuni  a noi vicini malgrado le omissioni dell'Ato idrico non hanno sofferto particolarmente in questi mesi..

Almano per le 'falle' più importanti che da sole rappresentano l'80% delle perdite complessive, è questa  la strada da seguire. L'avere continuato a sostenere, che la manutenzione spetta all'ATO idrico, convinti di mettersi così la coscienza a posto,  oltre a dare l'immagine di una città degradata ed a far perdere a mare una cospicua parte delle risorse idriche, si sta rivelando la causa per un approvvigionamento insufficiente in alcune aree del paese che sta mettendo in ginocchio centinaia di famiglie.

Il sindaco da parte sua faccia seguire alle dichiarazioni i fatti, e cioè metta in campo il piano a suo tempo predisposto e lavori in modo da garantire l'acqua a tutti i suoi concittadini.

Angelo Gargano

 

Il Movimento 5 stelle fa saltare la seduta di consiglio comunale, votando contro la straordinarietà ed urgenza della convocazione, impedendo di discutere i seguenti due punti all’ordine del giorno: le postazioni di raccolta ( più comunemente note come “GABBIE”) e la diffida dell’Assessorato Regionale al Comune in materia di gestione dei rifiuti.

Infatti il Movimento 5 stelle è scappato dal confronto con i gruppi di minoranza e con la cittadinanza non dando la possibilità alla città di conoscere i gravi danni che i bagheresi rischiano di subire a causa delle scelte in materia di rifiuti adottate dal M5S.

Sono tanti gli interrogativi a cui il sindaco Patrizio Cinque avrebbe dovuto rispondere, alla luce delle gravissime contestazioni sollevate dall’Assessorato Regionale.

-Il Sindaco revocherà o meno l’affidamento diretto alla Thech servizi?
-Il Movimento 5 Stelle intenderà revocare o meno la delibera di recesso dal Co.In.R.E.S.?
-Il Comune di Bagheria sarà costretto a pagare due volte il servizio e conseguentemente i bagheresi saranno costretti a pagare tariffe ancora più elevate?
-Che fine faranno le famose gabbie, sparse per il centro abitato e costate denaro pubblico, realizzate peraltro senza N.O. della Soprintendenza ai BB.CC.?
 

E in conclusione, perché il Movimento 5 stelle è scappato dal confronto, se tutto è stato posto in essere nella LEGALITA’ e non c’è nulla da nascondere?

Questi interrogativi resteranno ancora irrisolti perché il Movimento 5 Stelle ha ritenuto di far durare il Consiglio Comunale appena 5 minuti, incurante per altro dei costi sostenuti dall’ente ( gettoni, rimborsi ai datori di lavoro, straordinari al personale dipendente).

Alla faccia della tanta decantata TRASPARENZA, LEGALITA’ E PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA.

I soli consiglieri della minoranza, al di là dell’ostruzionismo mostrato dal M5S, sono ugualmente rimasti in aula consiliare dalle 18 sino a tarda sera confrontandosi sui temi posti all’ordine del giorno.
Inoltre sarà presentato un esposto di ciò che è accaduto nella seduta odierna: al Prefetto, all’Assessorato Energia e Rifiuti, all’Assessorato Enti Locali e alla Corte dei Conti.

CINQUE volte VERGOGNA !!!!!!!!!!!!

I Consiglieri Comunali
Angelo Barone, Annibale Alpi, Paolo Amoroso, Pietro Aiello, Maurizio Lo Galbo, Rosario Giammanco, Carmelo Gargano, Filippo Tripoli, Massimo Cirano, Maddalena Vella, Mimmo di Stefano, Gino D’Agati, Michele Rizzo, Emanuele Tornatore.
 

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