Guttuso: l’uomo dalle mille contraddizioni- di Ezio Pagano

Guttuso: l’uomo dalle mille contraddizioni- di Ezio Pagano

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E’ ormai risaputo che la formazione dell’età giovanile è la migliore, perche i giovani non hanno sovrastrutture che condizionano l’apprendimento.

A pensarla così è anche Antonio Gramsci che scrive: “Chi non studia in gioventù se ne pentirà amaramente nella vecchiaia”.

Renato Guttuso in gioventù oltre alla formazione scolastica primaria ha ricevuto quella del nonno Ciro e del papà Gioacchino, strutturandosi con ideali liberali tendenzialmente non riconducibili alla fede comunista. La madre, cattolica praticante e monsignor Giuseppe Cipolla, padre spirituale di Renato, gli garantiscono un percorso che non contempla l’ateismo, nonostante egli stesso dichiarasse di esserlo, forse per quel vezzo leninista che voleva gli intellettuali di sinistra con una visione atea del mondo.

Sospetto che gli amici comunisti bolscevici non saranno contenti di questa mia riflessione, pertanto corro ai ripari precisando che dubito della fede comunista di Guttuso, ma non della sua fedeltà al partito, che c’è stata sempre, salda e decisa.

Un binomio fede-fedeltà che in Guttuso assume un altro significato, se pensiamo che è stato fedele alla moglie fino all’ultimo rantolo e contemporaneamente amava Martina. Questo è solo un esempio delle tante contraddizioni che hanno accompagnato Guttuso nel suo percorso di vita e dunque, un uomo dalle mille contraddizioni.

Vi chiederete se c’è una morale in questa riflessione? Ebbene sì! Quella che l’intellettuale non può e non deve accettare pedissequamente tutto quello che si legge, in questo caso su Guttuso.
E’ per questo che sto scrivendo un nuovo libro, “Guttuso: la verità nascosta”, un racconto che mette a nudo alcune storie del nostro illustre concittadino.