La condicio sine qua non per apprezzare l’arte è di non aderire all’attuale sistema dell’arte.
Ho scritto sull’arte di tutto e di più: “Cos’è l’arte”, “Come nasce l’arte”, “A cosa serve l’arte” e così via, ma non avevo ancora parlato di “Come si apprezza l’arte”. Eppure l’argomento è scottante, visto che molte collezioni che conosco sono effimere e tutto lascia presagire che questo sia un percorso diffuso. Soltanto una Società migliore potrà dare contezza agli s-fortunati collezionisti.
Oggi il sistema dell’arte si basa esclusivamente sul profitto speculativo e questo offusca la mente dei collezionisti, che rimangono condizionati da false promesse d’investimento.
Più volte ho detto e scritto che l’arte nel tempo si modifica e cambia pure di significato, ma, mai ho detto, né potrei dirlo, che cambia il criterio per apprezzarla, pertanto, ricordo che la condicio sine qua non è quella di non farsi trascinare all’interno di questo corrotto sistema dell’arte.
Insomma, quello che cerco ostinatamente di dire è che l’arte esiste in quanto messaggio e armonia e la chiave per riconoscere queste qualità è in ognuno di noi.
Un’ultima precisazione: l’armonia nell’arte non è soltanto l’alba, il tramonto, lo stormo di uccelli nel cielo azzurro o la colonna sonora di Ennio Morricone, è anche la saetta nel cielo in tempesta o l’improvviso tsunami, come anche gli sbilenchi edifici “Capital Gate” di Abu Dhabi e il “Guggenheim Museum” di Bilbao, perché l’armonia non teme né le sollecitazioni di nuovi archetipi né la corrosione del tempo.
L’armonia è quell’entità astratta che l’uomo cerca di imitare senza conoscerla e, quando ci riesce, questa diventa arte e lui artista.
Le foto
In copertina: Il “Guggenheim Museum” di Bilbao.
In basso: L’architettura sbilenca del “Capital Gate” di Abu Dhabi e un esempio di armonia ne: “Il gabbiano” del 1950 di Alberto Savinio “, collezione Museum di Ezio Pagano, Bagheria.