Giovedì 14 marzo 2019, nel centenario dalla nascita di Peppino Speciale, la famiglia e i compagni lo ricorderanno con una cerimonia che si terrà al cimitero comunale di Bagheria alle 9,30.
Una corona di fiori verrà deposta presso la sepoltura dell'On. Speciale Peppino Speciale.
Peppino Speciale giornalista e storico, uomo di cultura e politico, fu esponente di spicco del Partito Comunista di Bagheria sin dal dopoguerra; eletto deputato al Parlamento Nazionale per tre legislature, fu anche consigliere comunale e capogruppo quasi ininterrottamente dal 1953 al 1989, (con una breve pausa dal 1973 al 1979).
Strenuo oppositore della mafia, fu promotore nel 1964 della Commissione di inchiesta sugli scempi edilizi a Bagheria.
Era nato a Bagheria il 14 marzo del 1919 ed è' mancatoa Capo Zafferano il 29.03.1996, all'età di 77 anni, 23 anni fa.
Peppino Speciale per le sue doti politiche e umane, per la sua impronta indelebile data alla politica e alla crescità della comunità di Bagheria sin dal dopoguerra, può essere oggi considerato a buon diritto uno dei padri nobili di Bagheria e aldilà delle appatenenze politiche, un fulgido esempio di quella che è stata la politica fatta per passione civile e non per tornaconto personale.
Ricordare con partecipazione una figura cosi significativa per la nostra storia, nel centenario dalla nascita, è un importante segno di maturità della nostra comunità.
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Bio.
Giuseppe Speciale è nato a Bagheria il 14/3/1919 ed è morto a Capo Zafferano (Santa Flavia) il 29 /3/1996.
Conseguì la laurea in storia e filosofia, presso l’Università di Palermo, discutendo una tesi su Spinoza. (Giuseppe Speciale in una foto a Villa Lentini, marzo 1995)
Fin da studente, allievo del professore Ferretti, maturò la sua fede antifascista e la sua scelta politica. A quel periodo risalgono le sue amicizie con Paolo Aiello, Renato Guttuso, Ignazio Buttitta, Pepito e Vittorio D’Alessandro, Giacomo Giardina, Castrense Civello, Franco Grasso e tanti altri.
Si iscrisse al P.C.I. nel 1944; tornato a Palermo nel dopoguerra fu chiamato a collaborare con “la Voce della Sicilia”, di cui era direttore Girolamo Li Causi, assieme a Franco Grasso e Francesco Renda.
Fu successivamente direttore della redazione siciliana de “L’Unità” il quotidiano del Partito Comunista, corrispondente di “Paese Sera” e collaboratore de “L’Ora”, oltre che direttore della rivista “L’Autonomia”.
Nel 1953 fu eletto per la prima volta consigliere comunale del Comune di Bagheria , carica che ricoprì, anche in veste di capogruppo, e tranne una breve interruzione sino al 1989.
Dirigente regionale del Partito Comunista e appassionato militante, fu eletto Deputato al Parlamento Nazionale nel 1958, e riconfermato nel 1963 e nel 1968..
Strenuo oppositore della mafia, fu promotore nel 1964 della Commissione di inchiesta sugli scempi edilizi a Bagheria.
Fautore assieme ad altri della nascita della Galleria d’Arte Moderna di Villa Cattolica, intitolata poi a Renato Guttuso, che fece il corpo di donazioni più cospicuo.
Autore di numerosissimi articoli e corrispondenze , e tra queste ricordiamo, quelle sulla battaglia del pane a Palermo che culminò con la strage di Via Maqueda ad opera della polizia; le corrispondenze sugli scioperi dei lavoratori e dei carusi delle zolfare di Lercara, di una “Storia dei Florio”, uscita come inserto per il giornale “L’Ora”, e di un opuscolo”Appunti per una storia di Bagheria”.
Foto di copertina: Peppino Speciale con un giovane Peppuccio Tornatore e sullo sfondo Antonio Martorana.
Foto al centro di Paolo DI Salvo: Peppino Speciale ad una festa dell'unità ,anni 70', Palermo.
Foto in basso: Peppino Speciale con Danilo Dolci e Carlo Levi