L’esoterismo spiegato al popolo bruto- di Giuseppe Gargano

L’esoterismo spiegato al popolo bruto- di Giuseppe Gargano

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“Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto”

Una recensione in omaggio a chi è stato un Maestro di tanti, Michele Barresi, oltre che grande medico ginecologo e chirurgo, uno dei maggiori studiosi di esoterismo che ha avuto, non solo la Sicilia ma l’Italia intera.
Nel suo libro, Michele Barresi, scrive di esoterismo nello stesso modo di come ne ha sempre parlato al suo interlocutore, in maniera schietta, semplice ed affascinante, ammagliando il lettore e lasciandolo meravigliato davanti all’immensa conoscenza e comprensione della materia.
Da sempre, Michele Barresi, ha sostenuto che la conoscenza esoterica non può essere insegnata, ma nasce e cresce all’interno di ogni persona che intende andare “al di là “ del significato delle cose della vita, che voglia comprendere non solo il “come”, ma anche il “perché “ e si ponga la domanda : “che significa al di là di quello che appare?”
Ogni uomo e ogni donna ha in sé lo spirito che gli proviene da Dio, ed è proprio lo spirito, in quanto divino, che possiede tutta la conoscenza, ma questa conoscenza del Tutto è inconscia.
Una leggenda ebraica, spiega il significato di quanto delineato nel libro. Si racconta che, la ragione per la quale l’uomo prima di nascere, deve passare nove mesi nel ventre della madre è che lì l’arcangelo Gabriele gli insegna tutta la Torà (è il riferimento centrale della tradizione religiosa ebraica), quella scritta e orale.
Per nove mesi , con una candela accesa sulla testa, l’uomo impara tutta la Legge e, solo quando è pronto, può uscire alla luce del mondo. Un istante prima della nascita l’angelo gli spegne con un soffio la fiammella e il bambino dimentica tutto: tutta la sua vita dovrà essere dedicata allo studio della Torà e a cercare di ricordarsi quello che aveva già imparato.
Per questo il neonato piange al momento della nascita, poiché ha dimenticato tutto e dovrà dedicare la sua vita a cercare di ricollegarsi faticosamente al sapere perduto.
Concludo, con un ricordo affettuoso, riportando la dedica fattami da Michele quando mi donò il libro, nella speranza che possa essere utile al lettore come lo è stato per me e per tanti altri “ricercatori”.
“Speriamo che ti piaccia…..Michele”

Giuseppe Gargano