Da pochi giorni è stata inaugurata la mostra fotografica "Palermo scatti d'epoca", curata dallo scrittore e sceneggiatore bagherese Paolo Pintacuda. Le fotografie, che sono parte di una collezione permanente, sono esposte a Palermo, presso la sede della Banca Carige, all'antico Monte di Pietà.
"La mostra fotografica che ho avuto il piacere di curare" – racconta Paolo Pintacuda – "comprende fotografie scattate in giro per Palermo durante gli ultimi anni del 1800 e i primi anni del 1900. Si tratta di una mostra che ho curato per conto di Fratelli Alinari, storico archivio fotografico, che ci regala uno spaccato di vita della Palermo di quel periodo".
Le fotografie esposte accompagnano il visitatore attraverso un viaggio che ripercorre l'evoluzione architettonica e paesaggistica della città "Insieme alle 'canoniche' foto, scattate presso scenari conosciuti come quelli di Porta Felice o Porta Nuova" – continua Pintacuda – "è possibile ammirare scatti più antropologici che ritraggono la vita di agricoltori, venditori ambulanti, operai. Queste immagini ci parlano di una realtà importante della Palermo di quei tempi, che è stata, ahimé, per troppo tempo ignorata".
L'entusiasmo che traspare dalle parole di Paolo Pintacuda mentre racconta dell'allestimeno della mostra riflettono il suo impegno e la sua passione per la fotografia "Avvicinarmi al mondo della fotografia è stato quasi fisiologico" – rivela lo sceneggiatore – "fin da bambino preferivo seguire mio padre Mimmo nel suo lavoro, piuttosto che giocare a pallone con gli amici. La mia infanzia l'ho trascorsa tra il buio della sala cinematografica e il buio della camera oscura".
Insieme alla fotografia, infatti, è il cinema l'altra grande passione dello scrittore "Lavorare come sceneggiatore è molto stimolante e mi permette di coniugare le mie grandi passioni: il cinema e la scrittura. Amo scrivere da quando ne ho memoria. L'idea di poter raccontare attraverso immagini il mio mondo interiore mi ha subito affascinato".
Paolo Pintacuda è un talentuoso sceneggiatore che ha vinto numerosi premi in questi ultimi anni "Ricordo bene il premio vinto nel 2005, per il terzo anno consecutivo, per la migliore sceneggiatura, ad un noto festival nazionale; quell'anno decisi di ritirare il premio accompagnato da mio padre. Fu una grande emozione, impreziosita dalla presenza tra la giuria di personaggi del calibro di Francis Ford Coppola". La sceneggiatura vincitrice fu oggetto di qualche critica da parte di alcuni membri della giuria, poiché raccontava una storia ambientata negli anni '40, epoca lontana dal periodo in cui è nato e cresciuto Paolo Pintacuda "L'osservazione che mi fecero non la capii. In effetti, nessuno contesta uno sceneggiatore che scrive la storia di Cristo solo perchè non è vissuto 2000 anni fa. La distanza temporale dalla storia che si narra non è un problema per un bravo sceneggiatore. L'importante è informarsi e documentarsi prima di cominciare a scrivere, in modo da creare una sceneggiatura valida". Che ci si trovi nello stesso arco spazio-temporale della storia di cui si vule parlare è irrilevante, secondo lo scrittore, che aggiunge "Per fortuna riesco a vivere a Bagheria, nonostante la città non offra molto spazio a manifestazioni culturali legate al mondo del cinema. Contrariamente alla professione di attore, che richiede la presenza fisica del soggetto all'interno del set cinematografico, la professione di sceneggiatore mi permette di scrivere nel contesto che preferisco, che nel mio caso è quello di una piccola città come Bagheria, sicuramente meno caotica di Roma o Milano. Vivere e lavorare a Bagheria mi permette di fare attenzione a tutte quelle dinamiche sociali, caratteristiche di una dimensione più intima e locale, bellissime e proprie dell'essere umano, e mi consente di trarre ispirazione da esse per i miei lavori".
Stefania Morreale