Cultura

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orna “LA ZAGARA” il famoso evento bio giunto alla IX edizione organizzata da Carmelo Sardegna. 

Anche quest’anno, come nelle precedenti edizioni svoltesi dall’ottobre 2010 con doppia cadenza annua, da tutta Italia giungeranno nel capoluogo siciliano professionisti del mondo biologico, madrina artistica d'eccellenza Elisa Martorana con la sua expo fotografica “Radici”, tra gli scatti anche opere della collezione "Il Mare color del vino" patrocinio MIBAC 2012 e "L'albero: quando la cronaca diventa arte" cui un'opera della collezione è stata donata a Papa Francesco.

La mostra sarà visitabile nei giorni dell'evento dal 26 al 28 Settembre 2014 alla Schola Botanices nell'aula centrale del Gymnasium dell'Orto Botanico di Palermo.

Oltre alle zagare, simbolo della sicilianità, alle rarissime orchidee dell' Equador, le vaste collezioni di piante carnivore e diversi oggetti realizzati interamente a mano con materiale biologico o riciclato in questa edizione si potranno visitare le opere di Elisa Martorana e il suo personale rapporto con la natura che il suo occhio non smette mai d'intrecciare con la cronaca dando vita a delle immagini creative quanto di denuncia.

ticket ingresso € 5.

Per info sull'artista e le opere consultare il sito http://elisamartorana.jimdo.com/
 

Il diritto di sperare, di avere un futuro, di realizzare i propri sogni, in una parola: di vivere, oggi viene negato a buona parte degli abitanti della terra. Se nasci nell’opulento occidente, nel nord del mondo, allora avrai buone possibilità di realizzarti, di curarti, sarai tutelato da tutte quelle Dichiarazioni universali che in tre quarti del pianeta restano lettera morta. Altrimenti sarà una lotta per la sopravvivenza. Quante volte ci capita di ascoltare di uomini e donne, con bambini al seguito, che trovano la loro tomba nel mare nostrum

Dietro ognuno, c’è un volto, un nome, una storia. Ce lo ricorda nel suo bel libro Giuseppe Catozzella, Non dirmi che hai paura, Feltrinelli, 240 pp, euro 15,00, raccontandoci la storia vera di Samia, una ragazzina somala che ama correre e che finirà per cercare un futuro dentro un barcone per Lampedusa. Con uno stile semplice ed efficace, l’autore veste i panni della ragazzina, occhi aperti e pieni di speranza in un piccolo mondo fatto da una famiglia affettuosa, ma anche di pericolosi integralismi che lentamente prenderanno il sopravvento. Non c’è possibilità per Samia di potersi allenare, deve andare di notte allo stadio e indossare il burka. 

Dopo anni di allenamenti clandestini, riuscirà a partecipare, diciassettenne, alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 arrivando ultima, ma diventando un simbolo per tutte le donne africane. Il coraggio e la tenacia di Samia vengono fuori ancora di più dopo la delusione per avere perso il suo migliore amico e primo allenatore, Alì, arruolatosi tra gli integralisti. Non le rimane altro che tentare il Viaggio, quello che ha già portato in salvo la sorella nel nord Europa.

Il suo sogno sono le Olimpiadi del 2012 a Londra. Apprendiamo così cosa significhi lo spaventoso viaggio che porta Samia, e tutti i migranti del corno d’Africa, da Addis Abeba, dove la ragazza si reca scappando da Mogadiscio, al deserto della Libia fino al mare, passando per le mani di brutali trafficanti di uomini che chiedono denaro ad ogni tappa. Apprendiamo, stando dall’altra parte, cosa significhi, per mesi, la fatica, la fame, l’annullamento di ogni umanità. Ma allo stesso tempo, anche il coraggio della speranza, la forza del sogno e infine, in questo caso, la delusione a pochi metri dall’arrivo, in una cupa notte sul quel mare che può darti speranza o togliertela.

Un libro che ne ricorda un altro: Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda, e che ha, come quello, il merito di accendere i riflettori sulle dinamiche terribili della migrazione che è fatta di uomini e donne che cercano un futuro migliore e hanno tutto il diritto di farlo.

Un libro, finalista al premio Strega, da leggere e da far leggere per la grande forza narrativa di una piccola storia che diventa, per riflesso, la storia tragica di un esodo. Ci resta il sapore amaro del rammarico per questo sogno infranto, per questa giovane vita perduta, per questa grande e profonda ingiustizia.

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Maria Luisa Florio

 

Si avvia a diventare un 'classico' nel panorama culturale della nostra Regione il premio letterario intitolato ad Angelo Fiore, che dimostra non solo della estrema attualità dello scrittore ma anche del dinamismo del Centro Studi a lui intitolato che con entusiamo e passione coltiva la memoria e sviluppa la conoscenza di uno degli autori siciliani più significativi del secolo scorso.

Anche quest'anno infatti il Consiglio Direttivo del Centro Studi 'Angelo Fiore' di Bagheria indice la 4^ edizione del Premio annuale intitolato al grande scrittore palermitano scomparso nel 1986. 

Il Premio, che consiste in una borsa di studio di € 1.000,00 e nella pubblicazione della ricerca prodotta, previa approvazione della Giuria, verrà assegnato al miglior progetto di ricerca sull’autore e la sua opera.

Ulteriori informazioni potranno essere acquisite collegandosi al sito www.angelofiore.com .  4^ EDIZIONE PREMIO “ANGELO FIORE”: per un progetto di ricerca sull’autore e la sua opera

BANDO DI CONCORSO

Nell’ambito delle finalità statutarie che il Centro Studi “Angelo Fiore” si è prefisso, viene bandita la 4^ Edizione del Premio “Angelo Fiore” finalizzato alla migliore conoscenza della figura e dell’opera dello scrittore.
Il premio consiste in una borsa di studio di € 1.000,00 per il miglior progetto di ricerca presentato.
Esso dovrà pervenire entro il 31ottobre 2014.
Il risultato della ricerca, se approvato dalla commissione giudicatrice, verrà pubblicato e verrà incluso nella collana “I quaderni di Angelo Fiore”.
Ogni partecipante potrà presentare un solo lavoro e dovrà allegare un curriculum vitae.
Il progetto dovrà essere inviato al Centro Studi “Angelo Fiore” c/o Giuseppe Pagano – Via Torre Amalfitano,56 - casella postale 117 - 90011 Bagheria (PA).
GIURIA
Gli elaborati saranno valutati da una giuria composta da:
• Presidente del Consiglio direttivo del Centro Studi.
• Presidente del Consiglio Scientifico.
• Tre membri nominati dal Consiglio direttivo su indicazione del Consiglio Scientifico.


Le decisioni della Giuria, che saranno rese note entro il mese di novembre 2014, sono inappellabili ed il premio potrà anche non essere assegnato.

PREMIAZIONE

La proclamazione del vincitore e la consegna del premio avranno luogo a Bagheria entro il mese di aprile 2015, in occasione di un seminario di studi su Angelo Fiore.
Al seminario è invitato anche l’autore del progetto premiato.
I progetti presentati rimarranno patrimonio del Centro Studi.
La partecipazione al concorso comporta l’accettazione integrale del presente bando.

NOTE

La ricerca premiata verrà ampiamente pubblicizzata attraverso giornali, radio, televisioni, internet.
Per informazioni più dettagliate:
• Centro Studi “Angelo Fiore” – c/o Giuseppe Pagano - Via Torre Amalfitano, 56 - casella postale 117 - 90011 Bagheria (PA)
Cell. 333-7974673
Info e.mail : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il Presidente del Consiglio Scientifico Il Presidente del Centro Studi

Prof. Natale Tedesco Rag. Giuseppe Pagano
 

Spesso preoccuparsi dei propri pensieri ci danneggia più dei pensieri stessi. Alle volte, specie quando iniziamo ad essere consapevoli dell'influenza negativa che hanno certi pensieri sulla nostra vita iniziamo a pensare: come faccio a eliminare questi pensieri dannosi?

Così facendo però concentriamo ulteriormente la nostra attenzione su ciò che ci danneggia, finendo per focalizzarci ancora una volta su ciò che ci fa stare male e che non ci serve. All'interno di questa spirale paradossale finiamo allora per veder aumentare le nostre preoccupazioni.

Quando le persone cominciano a preoccuparsi esageratamente circa i propri pensieri e la riflessione su di questi genera un disagio maggiore del contenuto stesso dei pensieri, si può parlare di metapreoccupazioni.

Le metapreoccupazioni contribuiscono ad alimentare i disturbi perché creano i presupposti su cui si basano i circoli viziosi che imprigionano le persone impedendo di guardare le cose da una prospettiva differente.
Per diminuire “le preoccupazioni sulle proprie preoccupazioni” occorre innanzitutto accettare il fatto che non è possibile bloccare o fermare i propri pensieri.

Possiamo cambiare il contenuto dei pensieri ma non è possibile arrestarne il flusso, pensare è un processo continuo e negare questo sarebbe come voler fermare l'acqua di un fiume in piena con le sole proprie mani.
Se "lasciamo andare" i pensieri, anche le preoccupazioni cominceranno ad allentarsi. Così come quando, guardandosi allo specchio e accettando i propri difetti, questi sembreranno magicamente attenuarsi, fino a scomparire.

Chiaramente quando il terapeuta riscontra la presenza di metapreoccupazioni è consigliabile una attenta valutazione ed un eventuale presa in carico per un percorso terapeutico costruito sulla base della singola storia clinica e personale.

Dott. Francesco Greco
Tel. 392 2965686
http://www.consulenzapsicologicaonline.blogspot.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, disturbi dello sviluppo, consulenza di coppia e familiare a Bagheria (Pa).
 

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