Cultura

Stracolma venerdì pomeriggio la sala del pianoforte di palazzo Cutò per la presentazione del romanzo di Nicolò Angileri " Destini che nessuno sa'                  ".

L'autore, un operatore della polizia di Statoche lavora da tempo e con grande professionalità nella sezione reati conto i minori, (e di cui viene incidentalmente ricordato che è stato assieme ad un'altra operatrice presente in sala  e proprio alla stazione di Bagheria  tra gli autori dell'arresto di Samuele Caruso l'omicida accoltellatore  della giovanissima Carmela Petrucci) a tre anni di distanza dal volume "Angeli e orchi" torna stavolta con un romanzo su un tema terribile e sconvolgente, quale è quello delle violenze e degli abusi anche sessuali sui minori che si consumano troppo spesso all'interno delle comunità o di famiglie in cui, al degrado economico e sociale, si somma quello educativo e culturale, spesso con il silenzio complice di quelli che dovrebbero essere i difensori dei diritti dei bambini a vivere la loro fanciullezza e la loro adolescenza ed il mondo fatto di fantasie e di sogni, e che talvolta  invece, come si narra nel romanzo, si popolano di terrore e di incubi.

Tanta gente, donne soprattutto: ma oltre a familiari, amici e conoscenti dell'autore, ci sono anche operatori scolastici, della sicurezza e del sociale per ascoltare oltre all'autore del romanzo alcuni tra i più autorevoli esperti su uno dei fenomeni più violenti, tristi e odiosi della nostra società sul quale spesso per omertà, per vergogna o per reticenza, non si riesce ad aprire uno squarcio su queste realtà, a disvelare la verità, e soprattutto a togliere dalle mani dei carnefici, che talora  sono gli stessi familiari o gente del quartiere, le poveri e incolpevoli vittime.

A parlare del libro e di Nicolò, c'è Angela Ruvolo, psicologa giudiziaria, una delle operatrici più esperte che nella propria vita professionale ha incontrato gli orchi, ma ha incontrato soprattutto le vittime degli orchi, e che malgrado l'esperienza maturata, porta dentro il dramma dei racconti e delle esperienze riferite dai piccoli o dagli adolescenti.

C'è Alessia Sinatra pubblico ministero, che ha istruito tanti processi di questa natura, c'è l'attore Roberto Sardina che legge brani del libro, che con il loro lingiuaggio duro e forte, colpiscono come un pugno allo stomaco la platea.

Il sindaco Vincenzo Lo Meo e il presidente del consiglio comunale, Caterina Vigilia,  portano i saluti istituzionali

Il libro è la versione romanzata o narrata come preferisce dire Angileri di una vicenda di cronaca vera e vissuta in prima persona dall'autore, la scoperta fatta alcuni anni fa nel quartiere palermitano di Ballarò di una fitta trama di abusi e violenze ai danni dei minori in cui erano a diverso titolo coinvolte  decine di persone.

Dopo lo stupore e l'indignazione iniziale degli abitanti dello stesso quartiere che si ribellavano di fronte ad accuse infamanti, l'indagine portò alla luce un mondo fatto di povertà, squallore, miseria e violenze, in cui i minori venivano deprivati della loro vita e soprattutto del loro futuro.

"Non si dimentica nulla", come fa dire Angileri ad uno dei giovanissimi protagonisti, si ricorda tutto e tutti, luoghi, facce, circostanze e storie: e nella trama complessa del romanzo c'è anche il personaggio, un violento e un omicida che in qualche modo vuole rendere giustizia alle piccole vittime, ma intende farlo con lo stesso strumento e la stessa logica che gli è rporpia e che ha sempre conosciuto, e cioè la violenza.

Un libro su cui leggere e riflettere, perchè gli orchi non sono soltanto all'Albergheria; gli orchi stanno tra noi, stanno nei quartieri, stanno dentro le famiglie, ed hanno spesso il volto di amici e conoscenti.

Lo ricorda Mimmo Barone, ispettore superiore della Polizia di Stato, che nel coordinare il dibattito sottolinea l'importanza che in queste vicende possono avere le istituzioni scolastiche e gli insegnanti, con i quali spesso le forze di polizia si confrontano, per cercare di cogliere attarverso alcuni indicatori situazioni non solo di disagio sociale ma di vera e propria violenza di cui i minori potrebbero essere vittima. 

Un libro duro e forte, quello di Angileri, ma che bisogna trovare la forza e il coraggio di leggere.

nella foto di copertina da sx Nicolò Angileri, Angela Ruvolo, Mimmo Barone, Alessia Sinatra, Caterina Vigilia

Sabato pomeriggio un centinaio di studenti dell'Università delle Tre Età si sono dati, come ormai avviene ogni anno da dieci anni a questa parte, a palazzo Aragona Cutò, per inugurare l'anno accademico.

Alla inaugurazione due ospiti particolari Gaetano Basile, profondo conoscitore della storia di Palermo e del territorio, affascinante divulgatore di storie e curiosità  e Rita Borsellino, una presenza particolarmente significativa, nel trentennale degli omicidi eccellenti di La Torre e Di Salvo e di Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro, dell'agente Russo, e nel ventennale degli eccidi del 1992 di Falcone e Borsellino e delle rispettive scorte.

Nell'introduzione Antonella Miloro Nasca ricorda i dieci anni di vita dell'Associazione, che ai primi passi aveva solo pochi corsi e insegnamenti per arrivare oggi a coltivare oltre una decina di discipline che ogni anno vengono ulteriormente ampliate e integrate.

Anche quest'anno agli insegnamenti tradizionali, il teatro, la musica, la storia ecc.. si sono aggiunti un corso di lingua straniera, lo spagnolo, e il cinema con Marco Lanzafame e Claudia Clemente come docenti, mentre la medicina si arricchirà di un'altra specialità l'oculistica.

Ma la notizia importante è che quest'anno Bagheria ospiterà a chiusura dell'anno accademico tra maggio e giugno la rassegna dei cori delle varie Università delle tre età disseminate in Sicilia.

Verranno centinaia di coristi, ed occorerà uno sforzo organizzativo non indifferrente per garantire loro una degna l'ospitalità.

Basile non si è smentito, e la sua verve e l'ha portato a spiegare da dove trae origine il nome della famiglia Cutò: non dal francese come si sarebbe portati d'istinto a pensare, perchè in realtà Cutò vuol dire bizzarro, balzano di testa, ed è il nome di un corso d'acqua in provincia di Messina che, arido d'estate, invece dava di testa, impazziva, quando le abbondanti piogge lo trasformavano in tumultuoso e pericolodoso terrente che travolgeva tutto e tutti.

Ha continuato Basile criticando con lo spirito che lo contrafddistingue, queste nuove ricorrenze, hallowen per esempio, al posto della tradizional Festa dei Morti; ed ogni festa ricorda Basile aveva i suoi dolci, legate alle produzioni stagionali 

E poi la Borsellino ad ammonire che senza memoria un paese non costruisce alcun futuro, e che i giovani soprattutto debbono essere educati alla legalità.

Buon anno a docenti e discenti!

E' uscito nelle librerie il nuovo libro della bagherese Germana Fabiano dal titolo Racconti Bonsai. Ne pubblichiamo uno su gentile concesione dell'autrice

IL  COLTELLINO

Lisa sbucciava le patate con estrema attenzione, maneggiando un coltellino dal manico chiaro. -

Non c’è stato proprio modo di affilarlo - pensò contenta, poi si guardò attorno a considerare la stanza fredda e il secchio pieno di patate ancora da pelare che le diceva che avrebbe fatto meglio a non perdere tempo.

Eppure il tempo le serviva, per sbucciare le patate con la cura necessaria.

Erano di quelle grosse e farinose, che veniva voglia di mangiarsele crude.

La buccia era piena di terra e Lisa ne toglieva un po’ con uno strofinaccio ormai lurido, prima di ricominciare a sbucciare. Liberò dalla terra un grosso tubero bitorzoluto e vi affondò il coltellino.

Lo mosse piano - Bene così - si disse, e pelò la patata in modo che alla buccia restasse attaccata più polpa possibile.

- Se verranno a lamentarsi, dirò che è il coltellino che non va bene, che non ha più filo - pensò, e lasciò cadere la buccia in un secchio.

Avvertì i passi di qualcuno che camminava su e giù davanti alla porta, poi li sentì allontanarsi.

In mezz’ora sbucciò tutte le patate, incidendo con mano sempre più pesante tanto che dell’ultima non le rimase in mano che la metà, il resto attaccato alla buccia terrosa.

Lisa la spinse in fondo al secchio, dove sarebbe stato più difficile vederla, poi prese i due secchi, quello con le patate e quello con le bucce, e uscì per andare alle cucine; non c’era nessuno in giro, tutti erano rientrati e solo lei si muoveva per il campo, una figurina solitaria sulla neve che arrancava con dei secchi in mano.

Bisognerà lavare bene le patate o gli ufficiali si lamenteranno, pensò e poi, ricordando le bucce piene di polpa, sorrise.

Nel lager, quella sera, la cena dei prigionieri sarebbe stata più ricca del solito.

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Racconti in miniatura ma, come i bonsai, perfettamente compiuti.

Personaggi sempre diversi, sorpresi in frammenti che racchiudono storie, in storie che racchiudono ognuna un inganno perché niente, in fondo, è mai come appare.

Ogni racconto è un gioco del lettore contro il tempo che serve ad arrivare alla fine, una piccola sfida che ci dimostra quanto sia possibile riempire di magia la vita semplicemente cambiando prospettiva.

Il libro verrà presentato il prossimo 15 novembre alla Libreria Interno 95

Edito da Robin, ottobre 2012 Prezzo € 5,00 Brossura: 96 pagine

L'autrice ci ha gentilmente concesso la pubblicazione in anteprima di uno di questi racconti bonsai

Giovedì, 25 ottobre alle ore 18,30 nel salone del Palazzo Aragona Cutò di Bagheria, la Comunità Parrocchiale S. Giovanni Bosco presenterà il libro di Pasquale


Mainolfi "Follie d'amore a piedi nudi" la camminatrice del Sannio Bettina Tozzi

Interverranno il prof. Davide Nava, padre Giovanni Bonfante, padre Francesco Michele Stabile, coordina Emanuele Tornatore.

Sarà presente il dr Domenico Tozzi, fratello di Bettina

"Ha senso, alla fine del XX secolo, una vita di povertà francescana?

Ha senso, ai nostri giorni, rinunciare alle comodità della vita moderna, ai mezzi di trasporto, ai materassi a molle, ai cibi sopraffini, al vestiario elegante?

E, soprattutto, oltre ad avere un senso, c'è ancora qualcuno che avrebbe il coraggio di affrontare una simile vita di sacrificio?

Se ci sia, no saprei dirlo. ma so per certo che, in anni recentissimi, una persona simile c'è stata.

Si tratta di Benedetta Tozzi o semplicemente "Bettina

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