Con la fine della stagione balneare e l'approssimarsi dell'autunno vero e proprio, sono ripartiti i lavori della barriera frangiflutti di Aspra.
La pausa di tre mesi, era stata prevista dal calendario dei lavori, per consentire una serena fruizione da parte di turisti, pescatori o semplici bagnanti, del litorale asprense.
In seguito ai lavori propedeutici già eseguiti a giugno, una grù sistemata su un pontone galleggiante è al lavoro per disporre i grandi blocchi di cemento che, ad incastro, andranno a comporre la barriera.
Considerata la speditezza con cui procedono i lavori, è prevedibile che questi vengano ultimati entro la fine dell'anno, rispettando così i tempi previsti nel contratto dal progettista e direttore dei lavori l'Ingegnere Elio Ciralli.
L'inizio dei lavori della barriera frangiflutti, opera che Aspra aspetta da cinquant'anni, ha suscitato da subito forti polemiche tra i cittadini della frazione marina, divisi, come da copione, in favorevoli e contrari alla sua realizzazione.
Entrambe le campane adducono argomentazioni convincenti alla loro causa.
Coloro che sono contrari alla costruzione della barriera, ritengono che tale opera blocchi il flusso delle correnti marine nella zona di mare interna alla barriera, provocando così una sostanziale stangnazione delle acque, con un "effetto palude" negativo non solo alla vista, ma che comporterebbe anche la "morte" di questo tratto marino antistante la riva.
Inoltre considerata l'esiguità numerica delle barche da pesca presenti ad Aspra (i numeri in nostro possesso parlano di solo 8 pescatori forniti di licenza per la pesca), renderebbero l'opera sostanzialmente inutile alla comunità.
I favorevoli guardano da un'altra prospettiva alla questione.
Dal loro punto di vista, la barriera frangiflutti non sarebbe soltanto un occasione per lo sviluppo di una più florida flotta da pesca, che da sempre è rimasta modesta proprio a causa della esposizione ai venti che soffiano da nord del litorale Asprense (inconveniente che la barriera frangiflutti andrà ad ovviare), ma soprattutto, con la costruzione dei moli ormeggio per imbarcazioni da diporto, rappresenterebbe una ghiotta occasione di sviluppo economico e crescita grazie alla creazione di un porto turistico degno di questo nome, che davvero manca nella frazione marina.
Non ci vuole molto a capire che se adeguatamnete sfruttata, un opera simile, può diventar volano di crescita economica per un intera comunità, con un incremento dei flussi turistici verso Aspra non indifferente.
Ci vuole comunione di intenti tra istituzioni politiche a tutti i livlli e cittadini, per evitare che la barriera frangiflutti una volta terminata resti un' opera "inerte", ma che sia la base da cui partire per innescare un circolo virtuoso che veda il mare di Aspra protagonista, nel rispetto dell' ambiente e di una natura che con la nostra terra è stata enormemente generosa.
Lorenzo Gargano